La qualità della sanità e lo sviluppo: il caso Marche e gli scandali a Benevento e Cerreto Sannita.
Stampa questo articoloAltrabenevento_ Comunicato stampa del 20 luglio 2010
I nostri politici e gli esperti di economia continuano a disquisire di “sviluppo locale” inventando, periodicamente, la strategia che dovrebbe determinare la grande occasione per lo sviluppo economico del Sannio. Dal dopoguerra ad oggi si è parlato molto di possibili investimenti industriali, infrastrutture e opere pubbliche, grandi strade, aeroporto, piattaforma logistica, turismo, innovazioni tecnologiche, accaparramento di finanziamenti pubblici di ogni tipo, produzione di energia, grandi piani urbanistici per rilanciare l’edilizia, ecc. ecc..
Tranne pochi accenni, non si parla mai, invece, della qualità dei servizi e della sicurezza del territorio intesa nelle forme più ampie, che in altre realtà non molto lontano da noi, stanno favorendo investimenti e crescita della popolazione residente.
E’ il caso delle Marche dove, da alcuni anni diversi professionisti americani si sono trasferiti stabilmente ristrutturando bei casolari e potenziando l’attività di aziende agricole per produrre prodotti tipici. Recentemente una rivista americana con 36 milioni di abbonati, soprattutto pensionati, ha pubblicato un lungo servizio sui “cinque paradisi terrestri” dove trasferirsi stabilmente: Puerto Vallarta in Messico, la regione Linguadoca-Rossiglione in Francia, Boquete a Panama, Cascais in Portogallo e per l’Italia, solo le Marche.
La ragione la spiega il giornalista Barry Golson, autore del servizio: “Le Marche hanno vigneti ridenti, arte, architettura, splendide spiagge, belle montagne nevose, ottima cucina, buon clima, festival e manifestazioni culturali, prezzi abbordabili e un buon sistema sanitario pubblico”.
La provincia di Benevento, tranne il mare, non avrebbe proprio nulla da invidiare alla regione del centro Italia, ma di certo ci penalizza molto la scarsa qualità dei servizi, soprattutto quello sanitario al centro, recentemente di quattro grandi scandali.
I primi tre riguardano le truffe a danno dei disabili, le pensioni per i falsi invalidi e la appropriazione indebita dei fondi destinati all’Ospedale Fatebenefratelli, di cui molti sapevano ma che solo ora emergono ufficialmente grazie alle indagini della Procura della Repubblica. Il quarto scandalo riguarda i soldi pubblici spesi per costruire ospedali che non funzionano o per lauti incarichi ai manager.
Fa discutere, a tal proposito il caso recente dell’Ospedale di Cerreto Sannita, dove sono state chiuse le sale operatorie, non funziona il reparto chirurgia e la attività complessiva è ridotta di molto con conseguente trasferimento di personale. Pare che l’Ospedale sia destinato a chiudere o a ridurre fortemente la sua attività per mancanza di fondi che però, a quanto pare, non mancano per il Manager che percepisce uno stipendio di circa seimila euro al mese. Si tratta del dott. Pasquale Di Guida che è stato confermato nell’incarico di “Direttore Sanitario del Presidio Ospedaliero di Cerreto Sannita” con la Deliberazione n.290 assunta in data 15 luglio scorso dal Commissario Straordinario della ASL, Massimo Lacatena, pochi giorni prima della sua sostituzione. E non si tratta di una proroga dell’incarico per qualche mese in attesa di decidere il futuro e il ruolo dell’Ospedale di Cerreto, perché la nomina vale fino al 30 giugno del 2015, quindi per altri cinque anni, a stipendio intero.
Questo vuol dire che anche l’Ospedale continuerà a funzionare con tutte le prestazioni finora garantite, per altri cinque anni ? Che ne pensa il nuovo Commissario della ASL?
Il presidente- Gabriele Corona