Dopo 7 anni la Soprintendenza impone il vincolo archeologico sulle aree dove è stato costruito l’Ipermercato “I sanniti”
Stampa questo articoloDa il Mattino del 14 agosto 2010
La Soprintendenza ci ripensa sull’area dell’Ipermercato.
La Soprintendenza Archeologica ci ripensa e l’acquedotto di età imperiale, le strutture murarie di un edificio databile al II secolo dopo Cristo, un’area risalente all’Età del Ferro e cospicui livelli di frequentazione pertinenti al Bronzo Antico, ridiventano di grande interesse, al punto di avviare le procedure per l’apposizione del vincolo. Quattro anni fa, precisamente a settembre 2006, la Soprintendenza Archeologica autorizzava la realizzazione di due parcheggi per un totale di 8mila metri quadrati, a servizio dell’Ipermercato di Maurizio Zamparini, in via Valfortore, sui reperti archeologi rinvenuti due anni prima; ora lo stesso Ufficio ci ripensa ed avvia la procedura per porre il Vincolo Archeologico su quella area, considerata la importanza delle preesistenze storiche rinvenute. Con una comunicazione ufficiale inviata al Comune di Benevento, alla ditta Becom srl di Maurizio Zamparini, e al Ministro dei Beni Culturali, Sandro Bondi, la Soprintendente, Maria Luisa Nava, ricorda il valore dei reperti, valore già segnalato con una apposita relazione l’11 agosto del 2005. In quella occasione, la comunicazione fu firmata da Giuliana Tocco, soprintendente in carica fino a giugno 2007, che così scriveva: «Le indagini archeologiche che questa soprintendenza ha appena concluso nell’area interessata alla costruzione del Centro Commerciale “I Sanniti” hanno portato alla luce una complessa stratificazione insediativa databile, senza soluzione di continuità, tra l’Età del Bronzo Antico e l’epoca moderna. Tra i rinvenimenti di particolare rilievo, spiccano un tratto di acquedotto di età imperiale, in buono stato di conservazione, alcune strutture murarie in opus reticulatum pertinenti ad un edificio databile al II secolo dopo Cristo, un’area acciottolata risalente all’Età del Ferro e cospicui livelli di frequentazione pertinenti al Bronzo Antico». Di conseguenza, Giuliana Tocco, preso atto che i reperti archeologici erano stati ritrovati in una zona «destinata a parcheggi, né risulta possibile per il committente rinunciare a tale destinazione, in considerazione dei parametri stabiliti dalla Legge Regionale sulla grande distribuzione commerciale», propose al Comune di modificare il Piano di Lottizzazione al fine di consentire alla ditta Zamparini di utilizzare come parcheggio a servizio del Centro Commerciale, quello previsto nella zona destinata a Parco Fluviale, in modo da evitare la costruzione delle aree di sosta sulle importanti preesistenze storiche da tutelare e valorizzare. L’amministrazione in carica, guidata dal sindaco Sandro D’Alessandro, accolse la proposta ed adottò a maggio 2006, pochi giorni prima delle elezioni amministrative, il nuovo piano di Lottizzazione con la delibera di Giunta n. 84 che fu però annullata dalla giunta guidata da Fausto Pepe, il 31 agosto 2006. La nuova amministrazione, preso atto che Zamparini aveva comunicato la riduzione della superficie di vendita a circa 13.000 metri quadrati, e ciò di conseguenza riduceva anche le aree a parcheggio necessarie a 26.000 mq, tra le quali quella indicata dal progetto sul tetto dell’edificio, calcolò che non fossero più necessari né i parcheggi previsti sui reperti archeologici, né quello previsto nell’area Parco Fluviale. La decisione fu contestata dalla Soprintendenza Archeologica che qualche giorno dopo autorizzò Zamparini a realizzare i parcheggi a raso sui reperti da tutelare comunque, lasciando in evidenza un tratto di acquedotto e i resti della casa gentilizia del II secolo dopo Cristo. Successivamente la soprintendenza archeologica ha imposto prescrizioni anche per il recupero della vecchia masseria in parte edificata su reperti archeologici che però versa ancora in stato di completo abbandono. Alla nota con la quale la nuova soprintendente ha recentemente comunicato l’avvio della procedura per apporre il vincolo su tutta l’area dell’Ipermercato “I Sanniti”, ha risposto il 28 luglio scorso, la Becom srl di Maurizio Zamparini che, senza mezzi termini, scrive: «Il procedimento assume in maniera evidentemente travisatoria, la sussistenza di un interesse archeologico su un compendio di vastissime dimensioni, che travalica nettamente l’ambito di ritrovamento». «Si deve aggiungere – continua la Becom – che la più parte dell’area cui si propone il vincolo costituisce da quasi un lustro, il sedime di un centro commerciale regolarmente edificato e altrettanto regolarmente funzionante». Per questo l’imprenditore insiste affinchè il procedimento venga archiviato ovvero l’area vincolata venga ridimensionata. Ora tocca al Comune pronunciarsi sulla questione in un momento in cui già si registrano diverse tensioni sui provvedimenti in atto da parte della Procura della Repubblica che ha da poco concluso le indagini proprio sulla autorizzazione concessa a Zamparini per aprire il Centro Commerciale, utilizzando anche il parcheggio in area Parco Fluviale, precedentemente escluso.