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Silenziosi misteri all’ombra dei palazzi beneventani

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Da Sanniopress del 11 agosto 2010

di Simone Aversano

Capita ad agosto, in un agosto furibondo e chiassoso nonostante Benevento si sia svuotata per via delle ferie, di venire turbati da una notizia improvvisa, nonostante la questione che essa solleva sia stata già pregustata dall’opinione pubblica mesi addietro. Capita, e questo non è un particolare accessorio, che la notizia-bomba venga fatta passare non da un giornalista ma dal presidente di un’associazione cittadina molto attiva sul fronte giudiziario e della lotta al malaffare. Una notizia ripresa da tutta la stampa locale ma non prodotta dalla stampa medesima.

Capitano, insomma, cose alquanto strane a Benevento di questi tempi, in questo agosto chiassoso e furibondo che non lascia tregua a nessuno, cittadini compresi. E’ successo dunque che Gabriele Corona, presidente dell’associazione Altrabenevento, abbia diffuso una nota stampa nella giornata di ieri, 10 agosto, annunciando che “il Tribunale del Riesame di Napoli discuterà domani, 11 agosto (oggi, ndr), due ricorsi presentati dalla Procura della Repubblica di Benevento contro le decisioni dei giudici per le indagini preliminari di Benevento che hanno respinto le richieste di arresto relative a due procedimenti penali in corso”.

“Il primo ricorso – prosegue Corona – è stato presentato dal Sostituto Procuratore, Antonio Clemente, che aveva chiesto provvedimenti restrittivi e sequestri di beni per imprenditori, amministratori e tecnici indagati per una presunta corruzione connessa alla realizzazione e alla apertura dell’Ipermercato Zamparini. Il secondo ricorso è stato presentato ancora da Clemente e dal sostituto procuratore, Giovanni Tartaglia Polcini, contro la decisione del Gip, dott. Flavio Cusani che ha respinto le richieste di arresto per alcuni avvocati e medici, tra i quali anche consulenti e periti del tribunale, per una presunta truffa connessa alle attestazioni di invalidità”.

Nulla di più sui dettagli, naturalmente. E niente di più si poteva chiedere a chi di professione non fa il giornalista, ma in questo caso ne ha fatto le funzioni in modo ottimale. E ciò si capisce da due particolari pure inseriti nel comunicato diramato da Altrabenevento: per quanto riguarda il primo dei due casi, era stata respinta “la richiesta di arresto che a seguito di una strana fuga di notizie aveva procurato molte fibrillazioni nel modo politico beneventano”; e infine, “le due indagini sono ancora in corso ma gli imputati hanno la facoltà di difendersi innanzi al Tribunale del Riesame e quindi possono conoscere gli atti che invece sono ancora coperti da segreto per i denuncianti, le parti offese e i cittadini”.

Bolle in pentola qualcosa di molto grosso, ma nessuno lo può sapere nè raccontare, anche se ormai mancano poche ore. Eppure quella fuga di notizie di qualche tempo fa getta un’ombra di opportuna titubanza sulla genuinità dell’intera situazione. Sì, naturalmente quando si parla di reati e richieste d’arresto la genuinità sta di per sè da un’altra parte. Però la difficoltà di capicri qualcosa sembra aggravata da un’aurea che non convince: è come se esistesse una trama, una serie di intrighi specificamente volti ad oscurare il più a lungo possibile una bomba pronta a esplodere il cui orologio emette già il ticchettio. Obiettivo: tenere tranquilla l’opinione pubblica, la quale tuttavia sembra già sapere alcuni dettagli sommessamente infilati nel vociare silenzioso della città che chiacchiera. Una trama, quella qui ipotizzata, in cui la stampa locale non ha certo un ruolo di vittima. Insomma, con le dovute eccezioni, anche alcune redazioni sembrerebbero voler mantenere le ombre presenti sulla vicenda. Forse le persone coinvolte sono troppo troppo note per metterle in piazza preventivamente. Cosa che, comunque, si sarebbe potuto già fare, volendolo.

Un ultimo elemento aggiunge mistero al puzzle: scaduti ormai da troppo tempo i 30 giorni promessi a seguito della sentenza del Tar per nominare una donna nella Giunta Comunale, il sindaco di Benevento Fausto Pepe temporeggia ancora. Vuoi vedere che, allora, tra gli “amministratori” sicuramente coinvolti nella prima vicenda giudiziaria figurino anche esponenti di spicco di Palazzo Mosti, e che quindi il sindaco, “informato” anch’egli suo malgrado da qualche fuga di notizie, stia attendendo per vedere quali altre pedine potranno venir meno all’interno della sua squadra?

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