Emergenza criminalità: Luca Ricciardi (PdL), dopo la denuncia di Altrabenevento, propone una riunione congiunta dei consigli comunale e provinciale.
Stampa questo articoloGazzetta di Benevento, 01-06-2010
Il consigliere provinciale del Pdl, Luca Ricciardi, ha inviato una lettera al presidente dell’Ente sannita, Aniello Cimitile, per invitarlo “a sollecitare una riunione congiunta del Consiglio provinciale e comunale di Benevento aperto alla deputazione sannita, ai sindacati ed alla Confartigianato, Confcommercio, Confesercenti, Confindustria, Cna per dibattere sull’emergenza criminale nel nostro capoluogo e nel Sannio dopo gli ultimi gravissimi episodi delinquenziali ai danni non solo delle persone e delle imprese, ma anche dei magistrati”.
“Occorre – scrive ancora – una mobilitazione civica delle istituzioni per combattere la delinquenza, isolarla, denunciarla, spedirla in “galera”.
Invece, secondo l’Associazione Altrabenevento, si assiste ad un clima di rassegnazione, di assuefazione nei confronti dei singoli episodi di attentati alle imprese anche da parte della cittadinanza.
Il Sannio è ancora un’isola felice? La Dia, Direzione Investigativa Antimafia, in un rapporto inviato al Parlamento Italiano afferma che i gruppi malavitosi in città “pericolosi e ben organizzati” sono quattro e operano nel campo dell’usura, spaccio di droga ed estorsioni anche alle piccole imprese.
E questi quattro gruppi vengono testualmente citati. Il Coordinatore dell’Antimafia (Dia) di Napoli, Franco Roberti, afferma che per Benevento “non bisogna abbassare la guardia dal punto di vista investigativo”.
Lo stesso presidente della Confartigianato, Antonio Campese, oggetto di un vile attentato, ha segnalato al prefetto, al sindaco, al presidente della Camera di Commercio, Gennaro Masiello, le difficoltà delle piccole imprese esposte al racket e alle estorsioni.
Il giornalista Emilio Fabozzi ha prodotto una sintesi sulle vicende delle imprese sannite che dal 2008 sono andate distrutte da incendi, con gravi conseguenze anche per i livelli occupazionali.
Un elenco impressionante. Sono state avvolte dalle fiamme per frode, per causalità, o ipotesi inquietante, da un disegno criminale per sconfiggere la resistenza civile degli imprenditori?
Bisogna fare chiarezza su questi episodi che turbano la legalità della nostra provincia e, se l’ipotesi più accreditata è la pista delle estorsioni, bisogna reagire con una vera e propria mobilitazione civile, un impegno sinergico istituzionale, per combattere prima di tutto la “resa”, la rassegnazione.
Sul problema “ordine pubblico”, occorre la volontà forte espressa delle istituzioni locali, capace di pilotare e guidare lo sdegno dell’opinione pubblica, per facilitare e sostenere la prevenzione-repressione delle Forze dell’ordine e della magistratura”.
“Mi attendo da lei – conclude Ricciardi – partecipazione e sensibilità nei confronti del tema esposto e l’avvio dell’iniziativa politica proposta come di tutte quelle iniziative che possano dare un segnale determinato e preciso per la lotta ed il contrasto alla criminalità”.