Luminosa: il Gruppo Istruttore per l’Autorizzazione Integrata Ambientale passa la “patata bollente” alla Commissione ministeriale.
Stampa questo articoloAltrabenevento – Comunicato stampa del 23 aprile 2010
Il parere favorevole del Gruppo Istruttore per il rilascio della Autorizzazione Integrata Ambientale relativa alla Centrale a Turbogas, è l’ennesima farsa. I tecnici nominati dal Ministero dell’Ambiente non si accorgono che il metanodotto dovrebbe passare in un territorio interessato da 16 frane.
I quattro tecnici nominati dal Ministero dell’Ambiente nel Gruppo Istruttore per la Autorizzazione Integrale Ambientale relativo alla Centrale Elettrica della società Luminosa, hanno espresso parere favorevole con molte insanabili e gravi contraddizioni che pregiudicano fortemente l’autorizzazione finale.
Infatti, dopo diversi mesi di riunioni, hanno deciso di rinviare alla prossima Conferenza dei Servizi presso il Ministero dell’Ambiente, la decisione relativa ad uno degli aspetti fondamentali delle critiche poste da Altrabenevento: la impossibilità di costruire la centrale sul lotto assegnato dal consorzio ASI che ricade nel “corridoio ecologico” del fiume Calore.
A tal proposito, i tecnici ministeriali, dopo aver esaminato i sette documenti presentati dalla associazione ambientalista, hanno testualmente scritto nel parere finale che “gli argomenti trattati nelle osservazioni pervenute hanno senza dubbio contribuito a fornire al Gruppo Istruttore un quadro chiaro ed esaustivo della situazione alla scala locale. Tuttavia gli aspetti trattati nelle osservazioni riguardano in generale questioni non di stretta pertinenza della commissione, in particolare ci si riferisce a quanto riportato in relazione alla mancata coerenza del progetto della centrale in questione con gli strumenti vigenti di programmazione e pianificazione territoriale ed energetica sia a scala regionale che sub-regionale (quali il PTCP ed in particolare il PTR). Il gruppo Istruttore, pur prendendo in seria considerazione tali aspetti, non ha potuto che prendere atto del fatto detti strumenti pianificatori costituiscono materia di esclusiva competenza degli Enti Locali ……… rinviando alla sede appropriata, quale la Conferenza dei servizi per il rilascio dell’AIA o quella indetta per il rilascio dell’autorizzazione ex legge 55/2002, la presentazione da parte degli enti Locali delle opportune istanze di carattere politico-amministrativo”.
Insomma, il Gruppo Istruttore ha solo passato ad altri questa “patata bollente” e lo stesso atteggiamento ha assunto sulle contestazioni di Altrabenevento alla Valutazione di Impatto Ambientale per la Centrale a Turbogas rilasciata nel 2006, che risulta chiaramente superata. I tecnici ministeriali dichiarano di non essere competenti ad esaminare tali critiche e continuano a sostenere nel documento finale per l’Autorizzazione Integrata, che “il sito in cui è previsto l’edificio della centrale elettrica e le aree interessate dalle opere connesse (elettrodotto e metanodotto) , non ricadono né in aree a rischio idraulico, né in aree a rischio frane, a meno di un breve tratto in località Acquafredda.”
Si tratta di un errore clamoroso perché, come risulta dalla Carta delle Frane della Provincia di Benevento, lungo i 5 chilometri del metanodotto previsto in progetto tra ponte Valentino e Pietrelcina, si contano ben 16 frane attive ed in espansione. (Vedere Planimetria allegata: tratteggiato rosso METANODOTTO, cerchiate verdi FRANE).
Anche di questo si dovrà discutere nella prossima Conferenza dei servizi dove certamente Altrabenevento farà sentire la sua voce.
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Da Il Mattino 23/04/2010
Luminosa, c’è pure il rischio frane
Il gruppo istruttore per l’autorizzazione integrata ambientale, relativa alla centrale a turbogas che la società luminosa vorrebbe realizzare in contrada Ponte Valentino a Benevento, ha concluso ieri i suoi lavori con una decisione a sorpresa: dopo diversi mesi di discussione, i tecnici dell’ Ispra, nominati dal Ministero dell’Ambiente, hanno approvato un documento finale senza il consenso dei rappresentanti del Comune, della Provincia e della Regione che con essi compongono il gruppo istruttore. L’accordo non è stato trovato su alcune eccezioni fondamentali poste innanzitutto dall’associazione Altrabenevento, che ha prodotto ben 7 documenti per evidenziare elementi di critica radicale al progetto della centrale elettrica. Prima fra tutti l’incompatibilità urbanistica del lotto assegnato alla Luminosa, in quanto situato alla confluenza dei fiumi Calore e Tammaro, in pieno corridoio ecologico come stabilito dal Piano di Coordinamento Provinciale e dal Piano Territoriale della Regione Campania. I rilievi critici insistono inoltre sull’impatto ambientale di quel tipo di centrale, capace di produrre numerosi inquinanti in una zona caratterizzata da forte umidità e dunque stagnazione dell’area. Con un documento pervenuto poco prima della riunione di ieri, la stessa associazione ha denunciato un elemento di assoluta novità: il territorio tra Benevento e Pietrelcina, lungo il quale è prevista la realizzazione del metanodotto di oltre 5 km che dovrebbe fornire gas alla centrale, è interessato da numerose frane attive, contrariamente a quanto indicato nel progetto presentato dalla Luminosa. Alcuni di questi smottamenti si sono recentemente aggravati, in modo tanto evidente da aver sconnesso fortemente delle strade intercomunali. Pure per questo motivo si contesta la Valutazione di Impatto Ambientale effettuata dal Ministero dell’Ambiente nel 2006, ritenuta ormai superata anche a seguito della recente decisione della Regione Campania, che impone al Comune di Benevento di escludere dal Piano Urbanistico Comunale l’area industriale di Contrada Acquafredda, dove è prevista la centrale. Le argomentazioni prospettate dagli ambientalisti sono state condivise e fatte proprie dal rappresentante dell’amministrazione provinciale, l’ingegner Gaetano Fiorentino, intervenuto in sostituzione dell’assessore Gianluca Aceto. I tecnici dell’Ispra, invece, nel documento finale di oltre 60 pagine, hanno riconosciuto come fondate le osservazioni dell’associazione ambientalista, ritenendo però che la competenza ad esaminarle spetti alla prossima Conferenza dei Servizi presso il Ministero dell’Ambiente. Voto contrario a questo documento istruttorio è stato espresso anche dall’assessore Enrico Castiello, per conto del Comune di Benevento, e da Antonello Barretta dirigente del Settore Ecologia della Regione Campania. L’Arpac si è limitata a indicare alcune prescrizioni per il monitoraggio continuo del rumore e dell’inquinamento che la centrale produrrebbe. I prossimi passaggi della vicenda sono ora il parere dell’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale; la Conferenza di Servizi presso il Ministero dello Sviluppo economico; la decisione finale della Regione Campania.