Perchè nessuno si occupa della crisi idrica già in atto in tutte le regioni del centro-sud Italia ?
Stampa questo articoloFoto: la centrale idrica di Curti
Comunicato stampa del 18 novembre 2008
E’ ufficialmente annunciata una nuova emergenza idrica, ma nessuno se ne preoccupa. La commissione consiliare, decisa a novembre 2007,si riunisce domani per la prima volta.
Il 24 novembre 2007, una emergenza idrica colpì la città di Benevento lasciando la popolazione della parte alta improvvisamente senz’acqua.
Allora si sprecarono le dichiarazioni dei politici di qualunque schieramento, in Consiglio comunale, sulla stampa, in Parlamento e in Regione Campania per rimbalzarsi reciprocamente le responsabilità dell’accaduto. Qualcuno ipotizzò, addirittura, un boicottaggio da parte della Regione Molise per la mancata fornitura dell’acqua attinta alle sorgenti del fiume Biferno.
Dopo la nostra visita all’acquedotto campano, il 30 dicembre 2007, che suscitò diverse polemiche, presentammo un dossier e proponemmo anche alle forze politiche e sociali, una iniziativa concordata per mantenere ad ogni costo la fornitura di acqua del Biferno alla città di Benevento perchè è una risorsa di ottima qualità, cioè leggera, senza la presenza eccessiva di calcio, con appena 2 milligrammi/litro di nitrati (a fronte dei 43 milligrammi litri del pozzo di Campo Mazzoni che alimenta soprattutto il rione libertà) e che costa poco perchè non ha bisogno di pompaggio.
Quell’acqua però, arriva dal Molise, con un traforo sotto il Matese, alla centrale di Curti, nel comune di Gioia Sannitica, ed in parte viene dirottata verso la provincia di Caserta, oppure utilizzata per la centrale elettrica di Auduni. Quindi solo una parte di quella preziosa risorsa viene immessa nel braccio di Acquedotto campano- alifano che alimenta quattro Comuni della provincia di Caserta e diciannove del Sannio, compreso il capoluogo.
Per questo motivo le competenze e quindi le responsabilità, per la distribuzione dell’acqua del Biferno, fanno capo alla Regione Campania e alla Regione Molise che hanno sottoscritto appositi accordi, poi all’Acquedotto Campano ed infine alla Gesesa.
Dalle polemiche successive alla emergenza, è risultato chiaro che però nessuno di questi soggetti intende veramente difendere il diritto dei beneventani alla fornitura dell’acqua del Biferno. Infatti, la Regione Molise vuole utilizzarla per alimentare altri due suoi acquedotti, la Regione Campania punta ai finanziamenti ministeriali per potenziare gli acquedotti casertani e napoletani pensando di trasferire a Benevento l’acqua di pessima qualità dei pozzi di San Salvatore Telesino; la GESESA mugugna ma si accontenterebbe di un pò di soldi per collegare all’acquedotto cittadino l’acqua dei pozzi di Ponte Valentino, altrettanto brutta e costosa perchè necessità di pompaggio e di riduzione dei nitrati.
E’ il Comune di Benevento a che pensa ? Il Consiglio comunale a novembre 2007 decise di approfondire la conoscenza della materia costituendo una Commissione che è stata nominata a giugno 2008 e che si riunisce domani, 19 novembre, per la prima volta.
Intanto, dopo un anno siamo di nuovo alla crisi idrica. Infatti la presidenza degli Enti di Bonifica, alla fine di ottobre, ha denunciato la riduzione del dodici percento delle risorse idriche in tutto il centro-sud Italia; l’alto Calore, sempre ad ottobre, ha chiesto misure straordinarie alla Presidenza del Consiglio dei Ministri per la drastica riduzione di acqua nelle sorgenti dell’Irpinia e del Sannio, mentre la Puglia e diverse zone dell’Abruzzo, sono già in emergenza.
Pure la Molise Acque annuncia che nelle sorgenti del Biferno si registra una improvvisa riduzione delle portate, ma pare che la GESESA non ne sappia nulla.
Qualche notizia potrebbe darla Giuseppe Molinaro, responsabile dell’acquedotto campano-alifano e consigliere comunale di Benevento ?
Perchè della nuova possibile crisi idrica non si preoccupano anche i partiti, i sindacati e le associazioni dei consumatori e i pochi ambientalisti rimasti ?
il presidente- Gabriele Corona
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Il Dossier di ALTRABENEVENTO dopo la emergenza idrica del novembre 2007