L’attacco al Sostituto Procuratore, Antonio Clemente, che ha fatto importanti indagini sui “grumi di malaffare”.
Stampa questo articoloComunicato stampa del 25 febbraio 2010
Le gravissime accuse di Michele Spina al Sostituto Procuratore della Repubblica di Benevento, Antonio Clemente, devono essere immediatamente chiarite e verificate.
E’ pervenuta alla casella di posta elettronica di Altrabenevento, la copia dell’esposto con il quale Michele Spina, amministratore della S.I.S. srl, denuncia ai Carabinieri, alla Procura Generale presso Corte d’Appello di Napoli e al Consiglio Superiore della Magistratura, il comportamento definito “contra legem” del Sostituto Procuratore della Repubblica di Benevento, Antonio Clemente.
Spina si riferisce alla nota vicenda giudiziaria, che questa associazione ha già definito “torbida”, della Multisala Gaveli per la quale è stato rinviato a giudizio per “tentata estorsione” nei confronti del titolare di quella struttura, insieme al suo socio, Maurizio Ionico, alla moglie di quest’ultimo, Annamaria Villanacci, dirigente del Settore Servizi Sociali del Comune di Benevento e all’avv. Luigi Giuliano, dirigente del Settore Legale dello stesso Ente e cugino di Ionico.
L’amministratore della S.I.S. srl, per la presunta mancanza della agibilità della Multisala che a suo dire gli avrebbe impedito di gestire il bar, ha già denunciato il proprietario della struttura, i tecnici e gli amministratori comunali. Poi ha denunciato pure gli ispettori della DIGOS ed il magistrato che avrebbero condotto “a senso unico” la indagine a conclusione della quale è stato rinviato a giudizio. Il processo dovrebbe cominciare nei prossimi giorni.
Con il nuovo esposto, SPINA denuncia specificamente al CSM e alla Procura Generale, il comportamento del dott. Antonio Clemente che lo avrebbe “perseguitato” e “vessato” non si comprende per quali motivi. Con l’esposto che è stato inviato anche alla stampa, l’imprenditore non si limita a segnalare fatti o dichiararsi vittima di errori giudiziari, perché egli accusa il magistrato di essere “quasi ossessionato da una sete di condanna unidirezionale da ottenere a tutti i costi”.
I documenti inviati a questa associazione, però, non spiegano su quali fatti Spina regge queste sue accuse gravissime che devono essere immediatamente chiarite perché di interesse pubblico. Infatti, tutti abbiamo il diritto di sapere di quali misfatti si sarebbe reso responsabile il dott. Antonio Clemente, un magistrato che si è finora occupato di importanti inchieste su diversi reati connessi allo sversamento dei rifiuti, all’inquinamento e la devastazione del territorio, ai Centri Commerciali, all’abusivismo edilizio, agli appalti truccati, alla malasanità e alla “massoneria deviata” che hanno creato molti fastidi a quei “grumi di malaffare” che depredano i fondi pubblici, soffocano gli Enti locali ed inquinano le istituzioni democratiche.
Il presidente – Gabriele Corona