Proteste contro la Centrale a Turbogas: denunciato il presidente di Altrabenevento per aver diffamato i politici “a mezzo striscione”
Stampa questo articoloComunicato stampa del 19 febbraio 2010
Questa mattina la Polizia Giudiziaria ha notificato a Gabriele Corona, presidente di “Altrabenevento -associazione per la città sostenibile contro il malaffare” l’Atto della Procura della Repubblica di “convalida del sequestro dello striscione con la scritta ‘Pericolo Turbogas per colpa dei politici’ in quanto costituisce corpo del reato di cui all’art. 595 del codice penale (Diffamazione)”.
Lo stesso atto vale come “Informazione di Garanzia” a Gabriele Corona iscritto nel registro degli indagati perché avrebbe diffamato i politici locali criticandoli per non avere contrastato efficacemente la mega Centrale Elettrica prevista a Benevento.
Si tratta di un provvedimento incredibile, assolutamente immotivato che aggiunge altri elementi inquietanti al misterioso sequestro dello striscione di cui Gabriele Corona si è assunto la paternità. Il provvedimento del magistrato di turno è ancora più sorprendente, anche alla luce delle dichiarazioni rilasciate alla stampa della Questura che senza fornire alcuna motivazione ufficiale sulla ragioni del sequestro, si è limitata a far sapere che lo striscione era stato rimosso perché non autorizzato ed istallato in zona di affissione vietata.
Ora invece si scopre che il telo è stato sequestrato per motivi del tutto diversi in quanto costituirebbe corpo del reato di DIFFAMAZIONE. Siamo davvero allibiti e veramente stentiamo a credere che la Magistratura di Benevento possa considerare reato la frase “Pericolo Turbogas per colpa dei politici” pur di convalidare un misterioso sequestro. Le critiche ai politici erano dettagliatamente spiegate in un volantino inviato sabato mattina alla DIGOS, distribuito nel centro della città e pubblicato dalla stampa, che però NON E’ STATO SEQUESTRATO.
Peraltro, per la DIFFAMAZIONE non si può “procedere di iniziativa” da parte della Polizia perché è necessaria la “querela di parte” e neppure vi erano i presupposti per il sequestro che si rende necessario quando può “alterarsi o disperdersi “ il corpo del reato.
Gabriele Corona ha issato lo striscione senza interruzione di pubblico servizio, turbativa, intralcio, pericolo, effrazione, danneggiamento o violazione di domicilio, e si è attribuito la responsabilità del gesto con un comunicato stampa su carta intestata accompagnato dalle foto del telo con la scritta incriminata. Quindi per dimostrare il presunto reato di DIFFAMAZIONE non era affatto necessario sequestrare lo striscione ed infatti, gli Ispettori della DIGOS intervenuti sul posto Sabato sera, alle 19 circa, non hanno proceduto in tal senso. Chi e perché ha pensato di farlo dopo la mezzanotte ?
Nel comunicato e nel volantino diffuso da Altrabenevento e dal “Coordinamento delle associazioni/comitati contro la centrale turbogas” è scritto “Tutti i parlamentari eletti nel Sannio (Costantino Boffa, Nunzia De Girolamo, Nicola Formichella, Cosimo Izzo, Mario Pepe e Pasquale Viespoli), i consiglieri regionali Luca Colasanto ed Ascierto Della Ratta, il Presidente della Provincia Aniello Cimitile, il Sindaco di Benevento Fausto Pepe, gli assessori all’Ambiente della Provincia e del Comune di Benevento, Gianluca Aceto ed Enrico Castiello, si sono dichiarati contrari al progetto della Luminosa, ma nessuno di loro ha incontrato il Ministro Scajola, il presidente della Regione Bassolino e l’Assessore regionale Riccardo Marone per rappresentare efficacemente la contrarietà della popolazione del Sannio alla Centrale della Luminosa.”
Quale di questi politici si sarebbe sentito diffamato ed avrebbe presentato la querela contro Gabriele Corona a mezzanotte di Sabato quando gli uffici sono chiusi?
Possibile che a Flumeri in provincia di Avellino, i politici e gli amministratori protestano insieme contro la Centrale a Turbogas fortemente inquinante ed invece a Benevento un ambientalista viene denunciato per aver fatto la stessa cosa ?
In attesa di verificare se ancora in questa città sono salvaguardate le libertà democratiche oppure se è stato instaurato un nuovo regime repressivo, comunichiamo che Sabato e Domenica prossimi, benchè già autorizzati, non provvederemo a raccogliere le firme contro la Centrale Elettrica da 400 mega watt, per evitare che qualunque nostra affermazione critica possa procurare altre assurde contestazioni di reato.
per il coordinamento di Altrabenevento – Alessandra Sandrucci