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Sul blog “gli Italiani” compare un articolo sulla Centrale Luminosa.

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Orsatti a Benevento

Per iniziativa di un gruppo di giornalisti, fra i quali Aldo Garzia, Alessandro Ambrosin, Vincenzo Mulé e Pietro Orsatti, nasce un nuovo progetto di comunicazione a livello nazionale, “gli Italiani” . Tante le firme che in pochissimi giorni sono state ospitate dal sito web, tra gli altri, Luigi De Magistris, Salvatore Borsellino, Nichi Vendola, Gianni Rinaldini, Gianni Tamino, Massimo Scalia. Il blog ospita un articolo sulla Centrale a Turbogas della Luminosa al link http://www.gliitaliani.it/?cat=29

gli italiani, una non presentazione

15/02/2010

By Pietro Orsatti

Questo è un Paese strano. Un Paese dove è in atto da anni un processo di occultamento teso a cancellare interi pezzi della società, camuffare tensioni e conflitti, sottrarre spazi sociali e culturali, erodere diritti, negare bisogni. Un Paese che sbatte sui tetti i lavoratori e mette sotto il tappeto le mafie. Un Paese che finge di allarmarsi dei pogrom razzisti a Rosarno perché ha già dimenticato Castelvolturno.

Essere italiani oggi è vivere di negazioni. Negati il lavoro, la salute, i diritti civili, il proprio territorio, il controllo democratico sulle scelte della politica e della pubblica amministrazione, la giustizia, la protezione laica dello Stato alle proprie scelte etiche, l’accesso allo studio e all’informazione. Negata perfino la storia attraverso l’innescarsi di revisionismi di ogni tipo.

Se ci si dovesse basare solo sulla televisione e i giornali, questo sembrerebbe un Paese dove è scomparsa gran parte della popolazione. Risucchiata in un buco nero. Perché il racconto che ne viene fatto dell’Italia di oggi è parziale, settario, limitato e spesso distorto e manipolato. Le persone normali, quelle che vivono in questo Paese senza chiedere, da suddito, un presunto diritto di cittadinanza, fanno altro, vivono altro, combattono per altro. Queste persone, e sono milioni, non hanno voce, non hanno “rappresentazione”. È come se, per la politica e l’economia e la cultura “nazionale”, loro non esistessero.

L’intero sistema informativo italiano è responsabile, di una rappresentazione del Paese che corrisponde solo in minima parte alla realtà. Perché non crea relazioni fra bisogni, ma analizza e rappresenta ogni bisogno separatamente. In una logica tipicamente italiana, corporativistica. Giornalisti che parlano a giornalisti, notai che parlano a notai, politici che parlano a politici, operai che parlano a operai. E così via.

Noi questa società raccontata per compartimenti stagni non la accettiamo più.

Abbiamo pensato quindi di avviare un processo totalmente diverso. Un processo che aggreghi bisogni e richieste, le metta in connessione, le diffondi, le trasformi in informazione. Vogliamo riempire un vuoto che in Italia c’è ed è palese. Quello della cittadinanza, del protagonismo delle persone e dei loro bisogni. Abbiamo deciso di essere visibili, come cittadini e esseri umani, in questa società. Riconquistandoci i nostri spazi, ridando voce alle nostre idee, alle nostre esigenze minime negate, per sottrazione, da un sistema politico, economico e informativo che ci vorrebbe esuli in casa nostra. Ma esuli non siamo.

Vogliamo raccontare questa Italia scomparsa dai media, ridarci una forma.

Perché siamo noi, “gli italiani    http://www.gliitaliani.it/

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