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Il Consiglio Provinciale approva le alchimie di Nardone per i rifiuti. Le critiche dei Comitati

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inceneritoreNel 1998 il Comitato Contro l’Inceneritore di Ponte Valentino, riuscì a convincere la Giunta tecnica di Roberto Russo a dotarsi di un piano provinciale per lo smaltimento rifiuti del Sannio che prevedeva innanzitutto la raccolta separata dei rifiuti umidi e di quelli secchi con la conseguente creazione di siti di compostaggio. Il Comitato lavorò gratuitamente alla definizione delle linee guida del piano che poi fu elaborato, per la modica cifra di 300 milioni di lire, da tre tecnici incaricati dalla Provincia. Quel Piano approvato in Consiglio provinciale è rimasto nel cassetto per 10 anni ed ora, alla scadenza del suo mandato, Carmine Nardone porta in Consiglio una nuova proposta. Finora il Presidente della Rocca dei Rettori invece che puntare sulla Raccolta Differenziata Secco-umido si è innamorato del Termovalorizzatore, l’Ossidoriduttore, l’Inertizzatore, il Compressore di ecoballe, il Dissociatore Molecolare, le Centrali a Biomasse, il Pellettizzatore di CDR. In genere il Consiglio provinciale approva le proposte di Nardone e poi si dissocia quando si accorge di aver deciso sciocchezze. Il presidente si incazza e mette il muso; i dirigenti del centrosinistra lo coccolano; i consiglieri dissidenti chiedono perdono; salta qualche assessore prima distratto e poi dissidente (Spatafora) e poi si ricomincia d’accapo. Il 20 febbraio il Consiglio ha nuovamente approvato, con un solo voto di astensione, il Piano Provinciale dei Rifiuti che tra qualche mese sarà nuovamente rimesso in discussione. A nulla sono valse, finora, le giuste proteste del Cooordinamento dei Comitati Civici per la salute e l’ambiente.

Leggete: L’articolo de Il Mattino sulla seduta del Consiglio Provinciale

Il Commento di Maria Pia Cutillo a nome dei Comitati Civici

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COORDINAMENTO PROVINCIALE DEI COMITATI PER LA

SALUTE E L’AMBIENTE

Il Consiglio Provinciale ha votato la sperimentazione del Dissociatore Molecolare!

21.febbraio.2008

Il Consiglio Provinciale del 20 Febbraio 2008 ha approvato la sperimentazione di un Dissociatore Molecolare. Con un solo voto astenuto ben 15 Consiglieri in aula hanno dato il loro appoggio politico ad un Presidente che da anni, con la scusa dell’innovazione e della tecnologia, sta rovinando il nostro territorio.

Stanno per andare a casa ma il forte segnale politico dato ieri alla Rocca ha importanti significati nel tracciato politico dei prossimi mesi.

Il Presidente Nardone ha spiegato che sarà costruito un piccolissimo Dissociatore, in grado di bruciare solo 2,5 quintali di rifiuti, la sperimentazione servirà a capire e decidere se sarà il caso di costruire in futuro una centrale vera e propria in grado di chiudere, secondo la logica del presidente, la filiera dello smaltimento dei rifiuti.

Il primo intervento dopo l’introduzione di Nardone è stata fatta dal sindaco e Consigliere Borrelli.

Egli ha affermato il suo pieno accordo al percorso prospettato dal Presidente e poi ha avuto il coraggio di negare nel modo più assoluto che esiste un progetto di costruzione di in Dissociatore Molecolare nel territorio da lui amministrato, Faicchio!

Come sindaco ha negato che esista tale Programmazione e come Consigliere Provinciale ha addirittura negato che il Documento Strategico, documento ufficiale della Provincia, contenga tale programmazione e i relativi accordi con il Presidente Nardone. Ha anche affermato che io, Maria Pia Cutillo, ho scritto il falso sui giornali e approfittando del Consiglio Provinciale, in cui non si può intervenire, mi è stata vietata una replica alle sue accuse.

Il Consigliere De Cianni è intervenuto subito dopo facendo alcune considerazioni: il Documento Strategico esiste, lo aveva anche stampato, e contiene effettivamente il progetto dell’impianto di Dissociazione Molecolare previsto per Faicchio. Il Consigliere faceva notare inoltre che, in caso di sperimentazione positiva, la localizzazione di un eventuale impianto definitivo sarebbe Faicchio, come previsto dal Documento Strategico.

Il Consigliere chiedeva quindi , a Nardone ed al Consiglio, il senso di dover approvare in Consiglio la sperimentazione per un impiantistica già prevista da un anno nel Documento Strategico con un progetto già definito, con una società costruttrice,con i fondi economici già previsti. Ovviamente non ha ricevuto alcuna risposta ai suoi dubbi.

In conclusione,15 Consiglieri Provinciali di partiti diversi hanno votato la proposta di una sperimentazione che assurdamente poggia su decisioni già prese dal Presidente Nardone.

Nessun partito politico ha sostenuto la battaglia, prima, contro questa delibera e nessun giornale ha scritto un articolo su questo argomento.

Il silenzio assordante fa ben capire l’importanza della volontà del Presidente Nardone che cosi come urlava in Consiglio contro i rappresentanti dei Comitati presenti, urla il suo volere, ancora più forte prima, a coloro che ancora una volta lo hanno accontentato.

Maria Pia Cut

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