Alcuni dei giovani arrestati per droga erano stati fermati alla “casa dei puffi” di Scampia ad agosto ed altri in provincia di Benevento.
Stampa questo articoloIl Giornale di Napoli del 22 agosto 2009.
SCAMPIA. Dichiarano falsa identità: 4 in manette . Tutti di Benevento, uno di loro aggredisce i militari.
Erano in una zona dove lo spaccio di sostanze di stupefacenti è all’ordine del giorno. Le “case dei Puffi”, un caseggiato molto basso dove i pusher la fanno da padrone. Ieri in quattro, tutti della zona di Benevento, era a bordo di un’auto e si aggiravano tra i palazzi con aria sospetta. I carabinieri del nucleo Radiomobile che ogni giorno lottano contro il “sistema” delle piazze di spaccio, hanno adocchiato l’auto sospetta. Nessuno si aggira in quel quartiere per caso. Tutti in quella zona possono essere dei potenziali acquirenti o venditore di sostanze stupefacenti. Per questa ragione i militari li hanno affiancati cercando di capire il motivo del loro incedere lento con l’auto. Precisamente i militari erano in via Cupa Monaciello. E ci avevano visto giusto, perché poco dopo i quattro erano con le manette ai polsi. Si tratta di Bruno Ziccardi, 22 anni, residente a Faiano di Val Fortore in via Fosso Masitto, Walter Zenga, 21 anni, residente a Pietrelcina in contrada Santa Maria e Frabrizio Zitani, 22 anni, residente a Benevento in via Mainello. Tutti e tre erano già noti alle forze dell’ordine. Nonché Gianluigi Itro, 18 anni, incensurato di Benevento. I quattro sono stati sorpresi in atteggiamento sospetto a bordo di una Fiat Punto nella zona chiamata le “case dei Puffi”. Ziccardi, probabilmente sostengono i militari, per evitare problemi, ha fornito false attestazioni sulla sua identità. Questa circostanza è stata poi confermata dagli altri tre occupanti dell’autovettura. Successivamente, nel corso di perquisizione, è stato rinvenuto il documento d’identità di Ziccardi che vistosi scoperto ha dapprima offeso i militari e poi aggredito li ha aggrediti. A quel punto sono intervenuti con decisione e sono riusciti a bloccarlo solo dopo una violenta collutazione. Adesso sono in attesa di essere giudicati per direttissima.
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