Il Ministero per i Beni Culturali conferma la denuncia di Altrabenevento: il progetto della Luminosa non poteva ricevere la favorevole V.I.A. perché non ha mai previsto gli impianti per la fornitura di calore.
Stampa questo articoloUfficio Stampa Provincia di Benevento.
Comunicato Stampa n. 1118 del 28 ottobre 2009
Gli assessori all’ambiente di Comune e Provincia di Benevento, Enrico Castiello e Gianluca Aceto, hanno rinnovato la solidarietà personale e degli enti pubblici a Gabriele Corona, presidente di Altrabenevento, minacciato di querela da parte della società LUMINOSA che intende realizzare una centrale a turbogas da circa 400 MW in ctr. Ponte Valentino di Benevento nell’agglomerato industriale (ASI).
Gli assessori, inoltre, hanno preso atto ed hanno espresso soddisfazione e totale condivisione per la posizione assunta in queste ore dal Ministero per i Beni e attività culturali con un fax inviato a tutti i 23 enti ed Istituzioni coinvolti con le Conferenze di Servizio nell’istruttoria per la concessione del definitivo disco verde alla centrale LUMINOSA.
Nel documento, contenente alcune “precisazioni”, si legge testualmente: “il rappresentante del Ministero per i beni e le attività culturali afferma che le questioni finora evidenziate relative alla realizzazione di ulteriori opere connesse alla eventuale fornitura di calore (impianti di cogenerazione) a terzi esulano dalle opere prese in esame durante l’istruttoria condotta dal proprio dicastero”.
In parole povere, il Ministero riconosce che, fino ad oggi, in sede di Conferenze di Servizio è stato esaminato un progetto di LUMINOSA che non prevede affatto impianti per il trasferimento del calore generato dalla stessa centrale LUMINOSA ad altre Aziende (i “terzi” di cui al fax): eppure, proprio tali impianti costituiscono la “conditio sine qua non” per la validità della Valutazione di Impatto ambientale già concessa a LUMINOSA con il vincolo per quest’ultima di fornire calore alle Aziende sannite al fine di abbattere i carichi di inquinamento nell’atmosfera di Benevento.
“Questa presa di posizione del Ministero per i beni e le attività culturali – hanno commentato Castiello e Aceto – costituisce un fondamentale riconoscimento della giustezza e fondatezza delle nostre osservazioni e di quelle delle Associazioni ambientaliste che, con noi, si oppongono a giusta ragione alla realizzazione della megacentrale”.
Nei giorni scorsi, una apposita inchiesta condotta dalla Provincia, aveva appurato l’insussistenza dell’interesse delle Aziende sannite ad acquistare il calore generato da LUMINOSA.
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Altrabenevento – Comunicato stampa del 28 ottobre 2009
Mentre maggioranza ed opposizione al Comune di Benevento continuano a lanciarsi “messaggi cifrati” sul caso Luminosa, il Ministero per i Beni Culturali conferma la denuncia di Altrabenevento: il progetto non poteva ricevere la favorevole Valutazione di Impatto Ambientale perché non ha mai previsto gli impianti per la forniture di calore.
Anche la solidarietà espressa dall’assessore Castiello ad Altrabenevento per la annunciata querela da parte della Luminosa, è diventata occasione per una velenosa polemica da parte di Nicola Boccalone, commissario cittadino del PdL, il quale, come al solito, anche a proposito della ipotizzata Centrale Elettrica da 400 mega watt di potenza, fa oscuri riferimenti a comportamenti ambigui del centrosinistra.
E’ questa la dimostrazione che nonostante l’ordine del giorno approvato all’unanimità dal consiglio comunale la scorsa settimana contro il progetto della Luminosa, sono ancora tanti i misteri di questa operazione che, come da noi già sostenuto più volte, è nata nel 2002 per iniziativa di imprenditori napoletani di Forza Italia e DS. Proprio questo sostegno bipartisan al progetto da 300 milioni di euro ha consentito alla società Luminosa, oggi per il 94% in mano alla svizzera BKW, di ottenere dal consorzio ASI, la assegnazione di un lotto tra i fiumi Calore e Tammaro in pieno corridoio ecologico, e di ricevere anche i pareri favorevoli sulla Valutazione di Impatto Ambientale da parte della Regione Campania e del Ministero competente.
Ed è significativo che solo Altrabenevento abbia chiesto al Ministero dell’Ambiente, con formali diffide a febbraio e a luglio scorsi, di revocare in autotutela il parere favorevole dal punto di vista ambientale, concesso alla Luminosa a condizione che la Centrale prevista fornisse calore alle aziende di Ponte Valentino, senza accorgersi che nel progetto esaminato non sono previsti gli impianti per la fornitura di acqua calda che dovrebbero attraversare due fiumi.
Altrabenevento ha sempre sostenuto che se i ponti e i grandi tubi fossero stati previsti, la Soprintendenza ai Beni Ambientali non avrebbe dato il suo parere favorevole per il notevole impatto sul paesaggio dell’alveo fluviale, ma ora è proprio il Ministero dei Beni Culturali a confermare che effettivamente il progetto esaminato e valutato favorevolmente, non prevedeva gli impianti per la fornitura del calore.
Come ha fatto la Luminosa ad assicurare che avrebbe fornito acqua calda alle aziende della zona industriale se il progetto non prevedeva gli impianti ?
La Luminosa non ha accettato il nostro invito al confronto e terrà domani una sua conferenza stampa alla quale parteciperà anche il progettista della Centrale elettrica, l’arch. Giuseppe Iadicicco, ex assessore della giunta Viespoli insieme a Nicola Boccalone, il quale potrebbe approfittare per spiegare il mistero.
Oppure ci potrebbe illuminare il promotore di questa iniziativa, l’imprenditore Marcello Fasolino, già legato al centrosinistra che però è stato a Benevento al recente comizio di Berlusconi insieme al sindaco di Telese, Giuseppe D’Occhio.