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Estorsione: arrestato Corrado Sparandeo

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cantiere-4Il Quaderno.it 18/07/2009
Estorsione in edilizia: salgono a 6 i fermi, l’ultimo è stato eseguito in un albergo

Nuovo fermo giudiziario, nell’ambito della inchiesta per estorsione continuata e aggravata in concorso, operato oggi dai Carabinieri di Benevento. E’ stato fermato Corrado Sparandeo, 52enne, sfuggito alle precedenti azioni degli uomini dell’Arma condotte tra il 7 luglio e l’8 luglio scorsi su provvedimento del dottor Raffaello Falcone, della Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli, e che aveva portato al fermo di altre 5 persone, per le stesse imputazioni. L’ultimo fermato è stato rintracciato in un albergo di San Felice Circeo, dove si trovava assieme alla sua compagna. Corrado Sparandeo è stato quindi associato presso la Casa Circondariale di Latina.

In particolare, il 7 luglio scorso, i carabinieri del Comando Provinciale di Benevento avevano fermato: Saverio Sparandeo, 47enne, Luigi Sparandeo, 42enne e Antonio Mottola, 38enne, tutti di Benevento, accusati del reato continuato di estorsione, pluriaggravata dal metodo mafioso. Stando agli inquirenti, avrebbero chiesto, con minacce, a più imprenditori di consegnare ingenti somme di danaro (alla fine fissate in 50 mila euro) per poter continuare la costruzione di un complesso residenziale.

Per la DDA “il decreto di fermo riguarda l’attività estorsiva compiuta da esponenti di un’organizzazione di tipo camorristico operante sul territorio beneventano, nel periodo aprile – giugno 2009, ai danni di imprenditori impegnati in lavori edili”.

Gli inquirenti hanno spiegato che “l’elemento apicale dell’organizzazione, Saverio Sparandeo, internato presso la Casa Lavoro di Modena ‘Saliceto San Giuliano’ e, al momento dei fatti, in licenza trattamentale presso il reparto di Psichiatria dell’Ospedale ‘Rummo’ di Benevento, si era fatto lì condurre una delle vittime per formulargli, in modo chiaro, una richiesta estorsiva per una somma oscillante tra i 3 e i 5 mila euro per ogni appartamento in costruzione; nei rapporti tra le vittime e gli estorsori avrebbe funto da tramite Antonio Mottola, imprenditore beneventano”. “Mottola – avevano continuato gli investigatori – ha svolto il ruolo di anello di collegamento tra gli autori dell’estorsione, Luigi e Saverio Sparandeo, e gli imprenditori estorti”.

L’8 luglio, sono stati eseguiti altri due decreti di fermo, emessi dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli, sempre per estorsione pluriaggravata dal metodo mafioso a carico di Silvio Sparandeo di 44 anni e Corrado Sparandeo (omonimo dell’ultimo fermato) di 23 anni, entrambi di Benevento. I due sono rispettivamente fratello e nipote di Saverio Sparandeo e Luigi Sparandeo.

Il 9 luglio si erano invece tenuti gli interrogatori per quattro delle cinque persone fermate. Il Gip Sergio Pezza aveva disposto gli arresti domiciliari per Corrado Sparandeo, di 23 anni. Scarcerazione e obbligo di dimora per Antonio Mottola. Restavano in carcere, invece, Silvio Sparandeo e Luigi Sparandeo.

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