Enrico Guglielmo, arrestato per corruzione a Napoli, è attualmente Soprintendente di Caserta- Benevento. Il suo predecessore e il suo prossimo sostituto sono stati prosciolti da accuse di abuso d’ufficio per il Palazzo Passarelli di Benevento.
Stampa questo articoloDa agosto 2006 Enrico Guglielmo, l’ex Soprintendente di Napoli arrestato per corruzione, è Soprintendente ai Beni Culturali di Caserta -Benevento. Ha sostituito Giovanna Petrenga, attuale parlamentare europeo del PDL, che il PM di Benevento, Antonio Clemente, voleva rinviare a giudizio insieme al suo funzionario, l’arch. Buonomo, per abusi d’ufficio per le prescrizioni relative all’altezza del Palazzo Passarelli sul viale Atlantici di Benevento, giunte dopo che lo scheletro di cemento dell’edificio era stato completato. Quel palazzo è abusivo, come poi stabilito dal TAR e dal Consiglio di Stato, ma il Giudice per l’Udienza Preliminare di Benevento ha rinviato a Giudizio per difformità edilizie solo la ditta e i tecnici comunali, ed ha prosciolto la Petrenga e il Buonomo perchè non sarebbe stata provata la volontà di favorire Passarelli. Guglielmo attulmente agli arresti domiciari sarà sostituito proprio da Buonomo.
Leggete:
Il Quaderno.it 31/08/2006
Benevento, il giallo della lettera lumaca
L’impresa Passarelli (tramite il suo legale, l’ex vicesindaco Roberto Prozzo) che sta costruendo un contestato palazzo al Viale Atlantici di Benevento ha inviato ieri una lettera al sindaco del capoluogo di diffida ad un’eventuale, ulteriore sospensione dei lavori nel cantiere. La missiva fa seguito alla notizia (diramata per primo da questo portale) di una serie di prescrizioni della Soprintendenza per i Beni Architettonici di Caserta e Benevento fatte al Comune di Benevento e alla ditta stessa.
Tali prescrizioni sono contenute in una lettera dell’Ufficio periferico del Ministero per i Beni Culturali, con sede nel capoluogo di Terra di Lavoro, datata 11 agosto 2006 e prevedono: la non superabilità – per compatibilità ambientale – del palazzo in costruzione dell’altezza massima del limitrofo e antico villino Perrotta e l’uso di determinati materiali per il rivestimento dell’immobile e per le rifiniture.
La lettera delal Soprintendenza dice ai destinatari anche di fare in modo che non si alteri lo stato dei luoghi nell’attesa che si completi l’istruttoria per un’eventuale apposizione del vincolo nell’area interessata per una durata massima di 240 giorni.
Sostanzialmente, nella lettera al Comune della Passarelli si dice che le prescrizioni della Soprintendenza non sono già un vincolo e che comunque non giustificano alcuna ulteriore sospensione dei lavori nel cantiere di Viale Atlantici (il testo della lettera firmata da Prozzo lo potrete trovare cliccando link di questa news su questo portale).
Ieri intanto i tecnici comunali della vigilanza hanno fatto un primo sopralluogo nella zona e domani dovrebbero avviare le misurazioni del villino Perrotta.
Ma in attesa che si chiuda anche questo capitolo della spinosissima edificazione, è già diventato un giallo la vicenda del lentissimo iter seguito dalla lettera della Soprintendenza.
Essa, come detto, è datata 11 agosto, ma è stata protocollata dal Comune di Benevento soltanto il 18 agosto. Il giallo però si è aperto quando s’è scoperto che la stessa è stata portata a conoscenza del sindaco, degli assessori e pare anche dei funzionari interessati solo il 29 agosto appena scorso!
Una vera lettera-lumaca che, invece, sarebbe dovuta arrivare volando, sulla scrivania del sindaco e degli altri responsabili comunali. Nei giorni del suo lentissimo iter infatti, la vicenda di palazzo Passarelli era (come è) al centro del dibattito e dell’azione politico-amministrativa cittadini.
Il Comitato Zona alta che contrasta l’erezione dell’edificio affiggeva manifesti di protesta in cui lo definiva ecomostro, il sindaco faceva conferenze stampa e dichiarazioni sull’argomento e mandava i tecnici della vigilanza edilizia a fare altri tipi di rilievi sullo stesso palazzo.
Una costruzione, peraltro, che proprio nelle stesse settimane d’agosto ha visto l’edificazione e il completamento dell’ultimo piano.
Ufficiosamente, sindaco e assessori hanno espresso irritazione e preoccupazione per l’accaduto, ma reazioni e prese di posizione uffiali da parte loro finora non ve ne sono state.
Come è noto, il palazzo Passarelli è stato oggetto sia di un provvedimento di sequestro prima e dissequestro poi della Magistratura, che di un provvedimento di sospensione dei lavori da parte del segretario generale del Comune di Benevento, dallo stesso funzionario revocato in data 28 luglio 2006.
Il sindaco Fausto Pepe e i rappresentanti del Comitato Zona alta hanno tenuto una conferenza stampa congiunta in merito il 7 agosto scorso, annunciando anche l’ulteriore visita ispettiva dei tecnici dell’ufficio di vigilanza comunale. Tale visita è stata compiuta il 14 agosto, giorno in cui le maestranze ancora operavano alacremente. I tecnici hanno riscontrato che l’edificio è in regola col permesso a costruire, rilasciato all’impresa Passarelli nel marzo scorso, dopo che le fasi iniziali dell’abbattimento e della ricostruzione del vecchio stabile erano state avviate con una dichiarazione d’inizio attività (Dia). I tecnici però hanno anche ribadito che quell’edificio è da ritenersi come nuova costruzione e non come una ristrutturazione così come prevista dal Dpr 380 Testo unico sull’edilizia, in quanto lo stesso non ha conservato la precedente sagoma.
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Il Quaderno.it 09/09/2006
Benevento, giallo della lettera: clamorose novità
Stanno emergendo sviluppi ancor più sorprendenti sul giallo della “lettera lumaca” spedita dalla Soprintendenza per i Beni Architettonici di Caserta al Comune di Benevento, con le prescrizioni per la procedura di vincolo avviata sull’area comprendente il palazzo Passarelli al Viale Atlantici di Benevento. Il giallo infatti ha cominciato a essere tale già qualche mese prima d’agosto, quando poi il caso è esploso.
I lettori ci seguano.
Nella scorsa primavera è stata aperta un’istruttoria per stabilire se l’area tra i giardinetti pubblici e il villino Perrotta al Viale Atlantici potesse essere presa in considerazione per un vincolo. La verifica compiuta ha portato alla conclusione positiva circa una possibile applicazione delle norme del Codice Urbani sui beni culturali.
Il 18 aprile 2006, infatti, ufficialmente i funzionari incaricati del rilievo a Benevento hanno chiesto alla Soprintendenza Regionale di Coordinamento di Napoli di avviare le procedure in merito, nell’area tra il villino e i giardinetti pubblici, al cui interno c’è anche il palazzo Passarelli i cui lavori fervevano, benché già contestati, per presunte illegittimità edilizie, da parte di un Comitato civico.
Il 2 maggio 2006 la Soprintendenza Regionale di Napoli ha approvato tale richiesta e successivamente, con nota protocollo 4998 del 30.5.2006, l’ha inviata alla Soprintendenza di Caserta perché la notificasse al Comune di Benevento e alla ditta, con le debite prescrizioni tese a non alterare l’attuale (di allora…) stato dei luoghi e in particolare a non far sì che palazzo Passarelli superasse in altezza il villino Perrotta e ad usare invece nelle sue rifiniture determinati materiali. Tale lettera è giunta alla Soprintendenza di Caserta il 6 giugno 2006.
Il 15 giugno successivo, essendo accaduto nulla, la Soprintendenza Regionale di Napoli ha sollecitato ancora quella di Caserta a dar corso alla notifica, ma niente è continuato ad accadere.
Nel frattempo, mentre tutto sostava a Caserta, a Benevento i piani del palazzo crescevano, ma fino a un certo punto. Il 28 maggio è cambiato il colore dell’Amministrazione Comunale e qualche giorno dopo il segretario comunale ha bloccato i lavori sulla spinta di esposti del Comitato civico inviati anche alla Magistratura. Quest’utima, a sua volta, è pure poi intervenuta sequestrando il cantiere.
A luglio però il legale di Passarelli (l’ex vicesindaco Roberto Prozzo) è riuscito prima a far dissequestrare l’immobile dal tribunale del riesame e poi, a fine mese, a far revocare la sospensione dei lavori dal segretario comunale. I quali lavori sono ripresi a ritmo intensissimo, anche attorno a ferragosto, fino alla realizzazione quasi completa dell’ultimo piano.
E qui torniamo alla vicenda già nota, alla “lettera lumaca” di Benevento, ma la ricordiamo solo dopo aver specificato che alla Soprintendenza ai Beni Architettonici di Caserta, nel frattempo, il 30 luglio 2006, c’è sta un’importante novità: la precedente titolare dr. Giovanna Petrenga è stata sostituita (ad interim) alla guida dell’Ufficio dal dr. Enrico Guglielmo.
L’11 agosto 2006, quindi, la Soprintendenza ai Beni Architettonici di Caserta ha dato finalmente esecuzione (tramite il dr. Catello Pasinetti) alla lettera che la Soprintendenza di Napoli le aveva spedito il 30 maggio precedente e che aveva ricevuto il 6 giugno 2006.
Al Comune di Benevento la “lettera già nata lumaca” (ora lo si deve precisare) trova un ambiente analogamente lento: viene protocollata l’18 agosto 2006 e viene portata a conoscenza di sindaco, assessori e funzionari interessati soltanto il 29 agosto 2006. E così solo il 30 agosto 2006 s’avviano le procedure (richieste 90 giorni prima!) per la misurazione del palazzo Passarelli – che nel frattempo è stato innalzato e quasi completato – rispetto allo storico villino Perrotta.
Il 1° settembre scorso la ditta Passarelli, comunque, ha scritto alla Soprintendenza di Caserta che, relativamente alle prescrizioni in esame, si sarebbe attenuta all’uso dei materiali richiesti per le rifiniture. Ha anche precisato però che ormai il palazzo era già di un metro superiore in altezza al villino Perrotta e che i lavori dell’ultimo piano erano finiti.
Per ciò, siccome non poteva ricevere grave e ingiusto pregiudizio, la ditta ha quindi invitato la Soprintendenza a rimodulare le sue prescrizioni dato che ormai non si poteva più tagliare il palazzo.
Analoga diffida la ditta ha inviato al Comune affinché non sospenda di nuovo i lavori nel cantiere. Il Comitato civico, per contro, ha ancora chiesto al sindaco di Benevento di farlo.
Per chi vuole approfondire: La storia dell’ecomostro Passarelli su Altrabenevento