“La chiave dell’Acqua”
Stampa questo articoloBenevento alla fine di novembre, è rimasta senz’acqua per diversi giorni e nessuna autorità competente spiega perchè.
La stranissima “emergenza” è stata solo momentaneamente tamponata con la fornitura di acqua dai pozzi di Solopaca da parte della Società Alto Calore per un costo triplo rispetto all’acqua di migliore qualità del Biferno, improvvisamente sottratta.
“altrabenevento” è andata a vedere che succede nella provincia di Caserta dove l’acqua che arriva dal Molise viene distribuita in Campania ed ha scoperto strane cose e pertanto ha annunciato la presentazione di un Dossier invitando i cittadini interessati a costituire una Commissione di Indagine Indipendente per accertare la verità.
Il Responsabile dell’Acquedotto Campano per il tratto beneventano, che sa come sono andate le cose, si è arrabbiato ma non smentisce “altrabenevento” che lo invita a dare alcune fondamentali risposte.
ALTRABENEVENTO
associazione per la città sostenibile contro il malaffare
via Annunziata, 127 – Benevento
Comunicato stampa del 30 dicembre 2007
Nella Centrale dell’acqua di Gioia Sannitica si svelano i misteri della crisi idrica a Benevento: non è vero che dal Biferno arrivano 210 litri di acqua, ma la Regione Campania, stranamente, non protesta.
Nessuno ha ancora spiegato perchè Benevento è rimasta senz’acqua per diversi giorni e per quali motivi, ancora oggi, in città arrivano quantitativi molto limitati di risorse idriche.La Regione Molise assicura che dalle sorgenti del fiume Biferno vengono fornite alla Campania, almeno 210 litri di acqua al secondo ma i responsabili dell’Acquedotto Campano non si decidono ancora a spiegare perchè a Benevento ne arriva la terza parte.
Tutti i rappresentanti delle istituzioni locali, dal Sindaco agli assessori, ai responsabili della GE.SE.SA., ai consiglieri di maggioranza e di minoranza, si sono affannati a chiedere ad altri risposte che invece essi stessi avrebbero dovuto dare ai cittadini, avendo a disposizione tutti gli strumenti per accertare la verità.
Noi ci siamo stancati di assistere all’ennesimo scambio di accuse inutili ed a volte allusive, tra maggioranza ed opposizione a Palazzo Mosti e qualche volta anche ai “messaggi cifrati” tra coloro che sanno e non parlano.Abbiamo così deciso di preparare un nostro Dossier sull’argomento e pertanto ieri siamo andati a vedere che cosa succede nella Centrale Idrica di Curti, una frazione di Gioia Sannita, nella provincia di Caserta, dove dovrebbe arrivare, attraverso gallerie sotto il Matese, l’acqua captata alle sorgenti del Biferno.
In quella Centrale vi sono i quadri di comando delle saracinesche (vedi foto 1) attraverso le quali l’acqua che arriva dal Molise viene “normalmente” dirottata per gran parte verso la provincia di Caserta e per una parte verso Benevento.
Ieri le saracinesche verso Caserta erano chiuse e pertanto tutta l’acqua in arrivo dal Biferno risultava inviata verso Benevento. Però, l’apparecchio di misurazione delle portate verso la nostra città (vedi foto 2) registrava appena 163 litri al secondo, di cui quasi la metà proveniente da una piccola sorgente locale. E ciò succede, come risulta dalle tracce registrate dall’apparecchio, da almeno una settimana.
Vuol dire che dal Biferno arrivavo appena 100 litri al secondo e non i 210 garantiti, ma allora perchè la Regione Campania non protesta?E’ tempo che i funzionari dell’Acquedotto Campano e le istituzioni locali dicano quello che sanno.
Noi intanto proponiamo a tutti i cittadini interessati, la costituzione di una Commissione di Inchiesta Indipendente, per capire dove finisce l’acqua destinata alla città e quali interessi speculativi si nascondono dietro il “FALSO MISTERO dell’ACQUA SCOMPARSA”.
Per il coordinamento: Gabriele Corona e Sandra Sandrucci
Foto 1 – Centrale di Curti Foto 2 – Misuratore
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Il Comunicato del 31 dicembre di Giuseppe Molinaro
Foto: Giuseppe Molinaro (da Il Quaderno.it )
In riferimento alle notizie apparse in data odierna sulla stampa locale, relative alla visita presso i siti dell’acquedotto campano da parte di alcuni attivisti dell’associazione ‘Altrabenevento’, il responsabile della zona Alifana – Servizi acqua ed acquedotti della Regione Campania, Giuseppe Molinaro ha precisato quanto segue:
“Mai è stata autorizzata dal sottoscritto alcuna visita presso i siti acquedottistici, che per la loro sensibile importanza necessitano di preliminare permesso alla visione. Nessun mistero, solo la necessità di approntare le adeguate misure di sicurezza legate ad un sito ove transitano migliaia di litri di acqua e che per questa ragione richiede la salvaguardia da qualunque possibile, anche ipotetico, turbamento del normale funzionamento.
Allo stesso modo, mai è stata autorizzato o prestato ausilio alla lettura dei dati tecnici che, pur a disposizione di qualunque cittadino, necessitano di preliminare richiesta per essere forniti.
Tutto quanto non segue il suddetto iter procedurale, regolato per la corretta informazione e la sicurezza del servizio reso, non può che essere considerata esclusivamente l’ennesima confusione”.
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ALTRABENEVENTO
associazione per la città sostenibile contro il malaffare
via Annunziata, 127 – Benevento
Il Responsabile dell’acquedotto che dalla provincia di Caserta dovrebbe portare l’acqua a Benevento, Giuseppe Molinaro, si preoccupa di precisare di non aver autorizzato la visita di “altrabenevento” ai siti acquedottistici, ma non smentisce affatto le notizie da noi fornite relative alla stranissima crisi idrica.
Molinaro è beneventano e consigliere comunale UDEUR e pertanto tutti si sarebbero aspettati, quantomeno, di avere il “privilegio” di sapere da lui perchè la città è rimasta senz’acqua per diversi giorni. Ed invece, proprio a noi, abitanti di questa città d’arte, che rischiamo di ritrovarci in piena e costante emergenza idrica dalla prossima estate, nessuna autorità competente spiega le ragioni di tale assurda situazione.
“altrabenevento”, pertanto, rivendicando il diritto di sapere come viene gestita l’acqua che è la risorsa indispensabile per la vita e come tale è “diritto inalienabile”, ha deciso di costituire una Commissione di Indagine Autogestita, con la collaborazione dei cittadini interessati, ed è andata a vedere cosa succede nella provincia di Caserta dove viene distribuita l’acqua che arriva dal Molise attraverso gallerie sotto il Matese.
Lungo il percorso recintato dei “siti acquedottistici” che Molinaro segnala come “obiettivi sensibili” che per essere visitati necessitano di “adeguate misure di sicurezza per salvaguardia da qualunque possibile, anche ipotetico, turbamento del normale funzionamento.”, vi sono cancelli aperti, mezzi agricoli, pecore e cavalli al pascolo (vedere foto su www.altrabenevento.org), lucchetti e porte che fanno ridere e la caduta di calcinacci sui sistemi di controllo delle portate.
Noi abbiamo effettuato la “visita” senza scardinare porte o finestre, senza arrecare danni, abbiamo visto tubazioni, chiavi di arresto, saracinesche di deviazione, sistemi di misurazione ed abbiamo riferito che nel tratto di acquedotto beneventano vengono immessi solamente 163 litri di acqua al secondo di cui poco più di cento provenienti dal Biferno.
Perchè si risente Giuseppe Molinaro il quale sostiene che avremmo creato confusione, senza però smentirci?
Egli che certamente sa, perchè non ci spiega:
- Quali accordi sono stati conclusi tra autorità molisane e campane per ridurre la fornitura di acqua dal Biferno da 1.500 litri al secondo dello scorso anno, ai 110 attuali?
- Perchè a Benevento arrivano oggi solo 50 litri al secondo, chi decide le forniture e dove vengono registrate ?
- Perchè il tratto di acquedotto beneventano non viene alimentato anche con l’acqua del Torano, considerato che è già stata realizzata la conduttura ?
- Perchè a Benevento è stata sottratta l’acqua di buona qualità del Biferno che costa 19 centesimi al metro cubo (mille litri) e viene invece fornita l’acqua pesante di Solopaca che ci viene fatta pagare 60 centesimi al metri cubo?
Intanto che Molinaro si decide a rispondere, noi continuiamo a preparare il Dossier su “Il falso mistero dell’acqua scomparsa”
Benevento, 1 gennaio 2008
Per il coordinamento Gabriele Corona e Sandra Sandrucci