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Nardone insiste per le Ecoballe a Morcone

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presepe-colle-altFoto: Le Ecoballe nel presepe del presidio (da www.morconiani.net)

Mentre le popolazioni dell’Alto Sannio e del Molise continuano a presidiare Colle Alto di Morcone e le strade di accesso, il Presidente della Provincia di Benevento, Carmine Nardone, scrive agli Amministratori di quelle comunità per insistere nel ritenere che con le ecoballe si possa fare la “ricomposizione naturalistica” della cava.
“altrabenevento” invita gli Amministratori dei comuni interessati, a contrastare l’assurdo progetto di Nardone comunicando, formalmente, che:
- secondo le norme della Regione Campania non esiste la ricomposizione “naturalistica” con i rifiuti, esiste invece “il recupero e la ricomposizione ambientale delle cave dismesse, consentita con rifiuti provenienti da demolizioni, costruzioni e scavi, purchè privi di materiali tossici e pericolosi”, quindi senza Eco-balle;
- la cava di Colle Alto non è una Cava Dismessa e pertanto essa deve essere cancellata, definitivamente, dall’elenco dei siti indicati dal geol. De Paola utilizzabili per lo smaltimento dei rifiuti.

Il testo della lettera di Nardone:
«Cari amici, vi scrivo innanzitutto per rivolgervi gli auguri per un sereno Natale ed un felice Anno nuovo.
Ed è proprio in questo spirito di solidarietà e di assoluta comprensione e partecipazione alle vostre ansie e preoccupazioni, che colgo l’occasione per ribadire ancora una volta che mai è stato intendimento mio e nemmeno del Commissariato di governo per l’emergenza rifiuti di aggredire in modo irresponsabile pezzi pregiati del territorio del Sannio ed in particolare Colle Alto di Morcone, in prossimità del confine con la regione Molise. A nessuno poi è mai venuto in mente la follia di voler distruggere falde acquifere.
Certo della buona fede di tutti voi, vorrei, proprio per questo, sommessamente ed in umiltà richiamare la vostra attenzione sul fatto che, nessuno volendo attentare al paesaggio, anche quando questa storia di Colle Alto cominciò, si parlava di un quantitativo molto modesto di ecoballe, nemmeno lontanamente paragonabile al milione e seicentomila tonnellate di rifiuti tal quale scaricati a Piano Borea di Benevento e nemmeno ad altri insediamenti sul territorio sannita.
Al di là, però, di tale questione di numeri, ciò su cui mi permetto di invitarvi a riflettere è che si è creata una drammatizzazione eccessiva e non giustificata, mentre le istituzioni debbono dare l’esatta dimensione dei problemi sul tappeto.
Vi prego di considerare, tra l’altro, il lavoro che la Provincia di Benevento ha impostato per la rinaturalizzazione delle cave dismesse, con la ricomposizione del paesaggio e nel rispetto dell’ambiente: mi preme dare atto, a questo proposito, che la Regione Campania ed il Commissariato di governo hanno sposato questa strategia, tanto è vero che il prossimo 28 dicembre, questa diverrà formalmente vincolante per lo stesso Commissariato, la Regione Campania e la Provincia di Benevento.
In altri termini, le ecoballe, così come le abbiamo conosciute fino ad oggi, non ci saranno più: esse saranno opportunamente trattate con la supercompressione al fine di inertizzarle, così da costituire un materiale ecompatibile in grado di ricostruire lo sventramento delle cave da invididuare.
La ricomposizione del paesaggio naturale avverrà in tutta sicurezza anche grazie alla supervisione di un Comitato scientifico nominato dal Commissariato.
Aggiungo che è previsto uno studio che individua caso per caso la migliore soluzione personalizzata per dare il massimo di sicurezza.
Pur comprendendo la delicatezza dei problemi, vi prego, da un lato, di credere che chi scrive è persona molto sensibile ai problemi della tutela ambientale e che la sola preoccupazione che mi muove è quella di porre rimedio ad una immagine sconvolgente e dannosa per tutti.
Agli amici del Molise vorrei infine ed in particolare dire che dobbiamo continuare a lavorare insieme, come già abbiamo cominciato a fare, proprio per favorire lo sviluppo del territorio, e per cogliere le opportunità di crescita socio-economica in un quadro di compatibilità ambientale».

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