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A Ponte Valentino un’altra Centrale a Biomasse. “altrabenevento” protesta e il Commissario ASI annuncia querele.

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abbateFoto: Il Commissario dell’ASI, Gino Abbate (da Il Quaderno.it)

Il Mattino ha annunciato che a Ponte Valentino dovrebbe essere costruita un’altra Centrale a biomasse. “altrabenevento” spiega che quell’impianto non può produrre, come previsto dal progetto, tanto calore da riscaldare il lontano Ospedale Civile e che in quell’area industriale è già stata costruita 20 anni fa un’altra Centrale Elettrica, mai entrata in funzione. Il Commissario dell’ASI, Gino Abbate, ex segretario cittadino dell’UDEUR, risponde stizzito agli interrogativi posti da “altrabenevento” però conferma che la A.B.M. di Bergamo, la stessa società a capitale pubblico che vuole costruire una Centrale a Biomasse a San Salvatore Telesino, paga 5.000 euro al mese di fitto per la Centrale che non funziona a Ponte Valentino. Dopo la replica di “altrabenevento”, Abbate annuncia alla stampa la presentazione di una querela per diffamazione.

ALTRABENEVENTO

associazione per la città sostenibile contro il malaffare

via Annunziata, 127 – Benevento

 

 

Alla Redazione de Il Mattino

c.a. Gianni De Blasio

 

 

L’ultimo Consiglio Provinciale è finito con una farsa medioevale: i cavalieri-consiglieri di centro-sinistra hanno chiesto perdono al Principe-Presidente che pertanto li lascia in carica per altri 9 mesi senza aver scongiurato il pericolo degli inceneritori.

 

Solo grazie alla costanza e alla capacità dei Comitati Civici, la Regione Campania ha sospeso l’iter di approvazione per la cosiddetta Centrale a biomasse di San Salvatore Telesino che, come si è recentemente scoperto, era stata progettata per incenerire rifiuti vari. E’ un importante passo avanti ma il pericolo non è ancora del tutto scongiurato anche a Reino. Intanto il Mattino annuncia che un’altra centrale a biomasse dovrebbe essere costruita nel comune di Benevento, esattamente a Ponte Valentino, lungo la via Appia Traianea che le Giunte comunali guidate da Viespoli dicevano di voler valorizzare e che è invece ancora testimone di colossali scempi ambientali. La discarica non è mai stata bonificata e il Consorzio ASI continua ad affittare i lotti ad aziende che propongono la realizzazione di altri Impianti per il trattamento di rifiuti tossici o speciali che dovrebbero convivere con le aziende alimentari e il Centro Cottura della mensa scolastica. Sul posto fa bella mostra anche una Centrale Elettrica da 3 Mega Watt di potenza da alimentare con gas metano, costruita nel 1982 con un finanziamento regionale per fornire corrente elettrica e calore all’intera area industriale, ma mai entrata in funzione. Il Consorzio ASI che avrebbe dovuto gestirla, ha ritenuto che risulta più conveniente alimentare le industrie con la normale fornitura dell’Enel piuttosto che con il nuovo impianto. Ora si scopre che un’altra centrale è prevista nella stessa zona ad opera della società napoletana Antares Energy e si tratta di un impianto per 600 chilowatt di potenza, cioè 5 volte più piccola di quella esistente ed inutilizzata, che dovrebbe fornire energia elettrica a tutta la zona industriale. La ditta sostiene che con una centrale così piccola sarebbe in grado di produrre tanto calore da riscaldare l’Ospedale Civile e il Tribunale con tubazioni lunghe 5 chilometri. Qualcosa evidentemente non quadra in questo progetto ed occorre vederci chiaro!

Inoltre, sempre secondo i dati della ditta proponente, la centrale dovrebbe essere alimentata da pellet prodotto da legno.

Molti sanno che il pellet di questo tipo viene venduto ad un prezzo elevato per riscaldare le abitazioni o gli uffici, ed allora perché sciuparlo per produrre energia elettrica in una piccola centrale? E perchè quella energia elettrica prodotta da un combustibile così costoso dovrebbe risultare ora conveniente se non lo era quella della Centrale 5 volte più potente? E’ lecito sospettare che in quell’impianto potrebbe essere bruciato altro tipo di materiale fortemente inquinante?

 

 

Il presidente – Gabriele Corona

 

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Il Mattino del 11/09/07

Biomasse, obiettivo su Ponte Valentino

 

Non si sono ancora placate le polemiche per le due centrali di San Salvatore e Reino, ed ecco che l’associazione «Altrabenevento» richiama l’attenzione su un altro impianto a biomasse, quello che dovrà sorgere sul territorio cittadino, precisamente a Ponte Valentino.

 

L’ultimo consiglio provinciale, ricorda il presidente dell’associazione, Gabriele Corona, è finito con una farsa medioevale: i cavalieri-consiglieri di centrosinistra hanno chiesto perdono al principe-presidente che, pertanto, li lascia in carica per altri nove mesi senza aver scongiurato il pericolo degli inceneritori.

 

Solo grazie alla costanza e alla capacità dei Comitati Civici, la Regione Campania ha sospeso l’iter di approvazione per la cosiddetta Centrale a biomasse di San Salvatore Telesino che, come si è recentemente scoperto, era stata progettata per incenerire rifiuti vari.

 

E’ un importante passo avanti ma il pericolo non è ancora del tutto scongiurato anche a Reino. «Intanto Il Mattino annuncia che un’altra centrale a biomasse dovrebbe essere costruita nel comune di Benevento, esattamente a Ponte Valentino, lungo la via Appia Traianea, che le Giunte comunali guidate da Viespoli dicevano di voler valorizzare e che è invece ancora testimone di colossali scempi ambientali.

 

La discarica non è mai stata bonificata e il Consorzio ASI continua ad affittare i lotti ad aziende che propongono la realizzazione di altri Impianti per il trattamento di rifiuti tossici o speciali che dovrebbero convivere con le aziende alimentari e il Centro Cottura della mensa scolastica».

 

Corona evidenzia che sul posto fa bella mostra anche una Centrale Elettrica da 3 Mega Watt di potenza da alimentare con gas metano, costruita nel 1982 con un finanziamento regionale per fornire corrente elettrica e calore all’intera area industriale, ma mai entrata in funzione.

 

«Il Consorzio ASI, che avrebbe dovuto gestirla, ha ritenuto che risulta più conveniente alimentare le industrie con la fornitura dell’Enel piuttosto che con il nuovo impianto». Ora si scopre che un’altra centrale è prevista nella stessa zona ad opera della società napoletana Antares Energy e si tratta di un impianto per 600 chilowatt, cioè 5 volte più piccola di quella esistente ed inutilizzata.

 

«La ditta – aggiunge ”Altrabenevento” – sostiene che con una centrale così piccola sarebbe in grado di produrre tanto calore da riscaldare l’Ospedale Civile e il Tribunale con tubazioni lunghe 5 chilometri. Qualcosa evidentemente non quadra in questo progetto. Inoltre, sempre secondo la ditta proponente, la centrale dovrebbe essere alimentata da pellet prodotto da legno. Si sa che il pellet di questo tipo viene venduto ad un prezzo elevato per riscaldare abitazioni o uffici, ed allora perché sciuparlo per produrre energia in una piccola centrale?

 

E perchè quella energia elettrica prodotta da un combustibile così costoso dovrebbe risultare ora conveniente se non lo era quella della Centrale 5 volte più potente? E’ lecito sospettare che in quell’impianto potrebbe essere bruciato altro tipo di materiale inquinante?».

 

 

 

 


 

 

Il Mattino 14/09/2007

AMBIENTE, IL COMMISSARIO ASI REPLICA A «ALTRABENEVENTO»

«Così faremo rinascere Ponte Valentino»

Abbate illustra i progetti di riqualificazione e smonta il caso-Antares

 

Altro che ”colossali scempi ambientali”: la vecchia discarica di Ponte Valentino «è in via di bonifica ed è stato attivato il finanziamento per la messa in sicurezza dell’area da parte del Comune».

 

Il commissario straordinario dell’Asi, Gino Abbate, replica punto per punto all’associazione ”altrabenenevento”, che, oltre a dare notizia della possibile costruzione di una centrale a biomasse, muoveva diverse critiche alla gestione dell’area industriale.

 

Per ”smontare” le accuse di non fare abbastanza per tutelare l’ambiente, Abbate spiega: «A maggio il Consorzio, in piena emergenza ambientale, ha evitato che Ponte Valentino diventasse una discarica a cielo aperto e che si realizzasse un sarcofago in cui venissero nascosti rifiuti. Il Consorzio inoltre fa un costante e quotidiano controllo sul territorio di eventuali discariche abusive avendo concordato con il Comando Provinciale dei Carabinieri una immediata denuncia di tali violazioni.

 

È poi in itinere la realizzazione di un impianto di videosorveglianza su tutta l’area industriale; e giusto per essere chiari in tema di salvaguardia ambientale è stato firmato e approvato con la Forestale un protocollo d’intesa per il risanamento ambientale che coinvolge l’intero agglomerato. Tale progetto è già operativo. Oltre migliorare la sostenibilità ambientale di un’area industriale ne aumenta anche l’attrattività, perché ad esso è collegato un progetto di contaminazione artistica del territorio».

 

Il Consorzio Asi ha infatti stipulato un accordo con il Liceo Artistico di Benevento «con l’istituzione di borse di studio per gli studenti che vi partecipano, e prenotato quattro settimane scientifiche aventi come tema: Industria – Ambiente – Cultura». Il commissario straordinario cita inoltre altri progetti «ideati e realizzati con la collaborazione dell’Università di Barcellona», e una serie di proposte per la riqualificazione industriale di Ponte Valentino «in cui nell’ambito del progetto di bonifica dell’ex discarica c’è la realizzazione di un piccolo giardino botanico ispirato all’ambiente fluviale autoctono», e poi, ancora, un sentiero ciclabile-pedonale, un ”teatro inondabile”, un piazzale di sosta per l’osservazione dell’habitat fluviale ”cammino nella storia” tra vecchie masserie e archeologie romane.

 

«Anche l’acqua e le anse del fiume – sottolinea Abbate – sono salvaguardate attrezzandole con dotazioni sportive-ricreative in armonia con il progetto di riqualificazione ambientale con una piscina biologica balneabile e un sentiero ludico-sonoro». Infine, «nel progetto che vede una umanizzazione dell’area è in via di definizione con lo Iacp di Benevento la costruzione di un borgo con interventi di bioarchitettura che si sposi con il territorio. Tale progetto è finanziato dalla Comunità Europea».

 

Quanto alle notizie divulgate da ”altrabenevento” sul progetto della Antares Energy, Abbate tiene a precisare che la società «ha presentato un progetto industriale che prevede la realizzazione di un impianto a biomasse alimentato a pellets.

 

Tale progetto è risultato primo al bando regionale approvato con decreto dirigenziale n. 238 del 16/06/2006 Programma Operativo Regionale 2000/2006 Asse 1 misura 12 azioni a) e c) avente come tema ”incentivazione al risparmio energetico alla produzione di energia da fonti rinnovabili e alla cogenerazione distribuita”.

 

Il Consorzio Asi sta valutando la possibilità di assegnare a tale Società un incubatore industriale per tale investimento». Gli incubatori industriali, spiega Abbate, «sono frutto dell’attivazione dell’articolo 63 della legge 448/98 che prevede la possibilità da parte dell’ente di recuperare manufatti industriali a costo zero da quelle aziende che nel passato avevano usufruito di fondi pubblici per progetti mai portati a termine. Il nostro è un territorio che non lascia spazio a speculazioni di nessun genere».

 

Infine, a proposito dell’impianto di cogenerazione presente nell’agglomerato, il commissario precisa: «Tale impianto è in affitto alla società A.B.M. di Bergamo per il quale riceviamo circa 5000 euro al mese. Tale impianto non è mai entrato in produzione per scelte strategiche esclusive della società A.B.M. stessa le cui ragioni di convenienza non spetta a noi come Asi sindacare.

 

Queste sono solo piccole cose rispetto al lavoro che l’ente sta facendo per il rilancio dell’area, ma sono temi che potremo trattare un’altra volta e in sedi opportune con interlocutori affidabili preparati.

 

Mi spiace solo constatare la disinformazione e l’ignoranza di chi pensa di essere impegnato alla ricerca della verità dei fatti e che si abbandona invece ad elucubrazioni e fantasie demagogiche».

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La risposta di ALTRABENEVENTO

Il Commissario dell’ASI risponde stizzito ad alcune osservazioni di altrabenevento sulla gestione dell’area industriale di Ponte Valentino definendoci come interlocutori poco affidabili ed ignoranti. Gino Abbate, però, conferma che a Ponte Valentino dovrebbe sorgere un impianto per produrre energia elettrica bruciando biomasse che avrebbe già ottenuto un finanziamento della Regione Campania dichiarando di voler produrre calore per riscaldare l’Ospedale Civile e il Tribunale. Il Commissario dell’ASI., però non ci spiega come può una centrale elettrica da 600 kilowatt, cioè con una ridottissima potenza, produrre energia elettrica e calore da trasportare a 5 chilometri di distanza. L’ex segretario cittadino dell’UDEUR, inoltre conferma che a Ponte Valentino c’è già una Centrale Elettrica costruita anch’essa con finanziamenti regionali dal 1982 che non funziona. Gino Abbate aggiunge che quell’impianto da 3 megawatt, cioè 5 volte più potente di quello che si vorrebbe costruire, viene gestito dalla A.B.M. di Bergamo che però, pur pagando il fitto all’ASI non ha interesse a fa funzionare l’impianto. Il fatto ancor più assurdo è che la A.B.M. è una società della Provincia di Bergamo, quindi pubblica, la quale è anche interessata alla costruzione della contestatissima centrale elettrica di San Salvatore Telesino insieme ad una ditta di Casagiove. E’ ora di vederci chiaro in questa strana storia ma siccome anche noi abbiamo necessità di rapportarci con interlocutori seri ed affidabili, non ci rivolgeremo più ad Abbate.

 

Il Presidente – Gabriele Corona

 

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Comitato Civico

contro la costruzione

dell’INCENERITORE

a San Salvatore Telesino e a Reino

 

 

16 Settembre 2007

 

Vi preghiamo di leggere con attenzione i due articoli pubblicati sul Mattino in questa settimana anche se non sappiamo bene ancora cosa può significare e se, come speriamo, potrà darci un aiuto nel contrastare la costruzione dei due Inceneritori.

 

Certo, come ha fatto notare Gabriele Corona, ha sempre meno senso voler costruire altre due centrali di produzione di energia, che sono in realtà due Inceneritori nella provincia di Benevento e un’altra ancora nella città.

 

Inoltre, adesso che si gongola anche per l’inizio della sperimentazione del Dissociatore Molecolare (ma che sarà mai? Brucia, Brucia!!!), cosi tanto apprezzato anche dai Verdi e appoggiato da Rifondazione Comunista: perché il Presidente Nardone e i Suoi Consiglieri continuano a sostenere i due sciagurati progetti di San Salvatore Telesino e Reino???

 

Ma, soprattutto, come ci è arrivata la ,ormai famosa per noi , multiutility di Bergamo, ABM, a Benevento, ad affittare un altro impiantino, per 60.000 euro all’anno e poi tenerla chiusa, “per scelte strategiche” aziendali e intanto cercare di costruire il megaimpianto di San Salvatore Telesino???

 

Ma le nostre sono solo fantasie ed elucubrazioni…. Come già fatto in precedenza

 

Vi invitiamo a riflettere sui due articoli. Grazie

 

Referente Comitato Civico

Maria Pia Cutillo

comitatocivicotm@libero

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