Ecomostro al viale Atlantici: il processo ad ottobre
Stampa questo articoloIl Giudice per l’Udienza Preliminare del Tribunale di Benevento non ha ritenuto che le scelte del Comune e della Soprintendenza di Caserta che hanno consentito a Passarelli di edificare un ecomostro tra viale Atlantici e via delle Puglie, siano state fattecon l’intenzione di creare un vantaggio all’imprenditore. Il processo si farà solo per gli abusi edilizi che comunque confermano quanto sostenuto da Altrabenevento. In attesa di leggere le motivazioni della decisione del GUP, leggete la notizia di oggi e i precedenti post sul sito di Altrabenevento
Da Il Quaderno.it del 23/06/2009
Palazzo Passarelli: in tre a giudizio penale per la costruzione senza permesso. Assolti Petrenga e Buonomo
- Il prossimo 21 ottobre, in tre dovranno subire il processo penale per la costruzione del Palazzo Passarelli al Viale Atlantici di Benevento, un’edificazione da anni oramai bloccata senza che sia stata ultimata. Si tratta di Giuseppe Passarelli, responsabile della ditta proveniente dal napoletano, dell’ex dirigente del Settore Urbanistica della passata Giunta Comunale di centrodestra, Francesco Cassano e del resposabile del procedimento per lo stesso Comune, Giovanni Mirabella.
Dovranno rispondere al Tribunale sannita per aver realizzato e aver fatto realizzare, in quella zona panoramica, quel notevole manufatto edilizio in assenza di un permesso a costruire. Ieri il Giudice per l’Udienza Preliminare di Benevento, sempre per la stessa vicenda, ha assolto i tre citati e altri due indagati dall’accusa di abuso di ufficio. I due scagionati sono la parlamentare del PDL Giovanna Petrenga, all’epoca dei fatti (2005-2006) rsponsabile della Soprintendenza ai Beni Ambientali e Storici di Caserta e Benevento, e il funzionario della stessa Soprintendenza Salvatore Buonomo.
Com’è noto l’edificazione fu portata avanti, con notevole velocità, dalla fine del 2005 all’estate del 2006, sulla base di un’iniziale dichiarazione di inizio attività che fece seguito all’abbattimento del precedente manufatto di dimensioni molto più ridotte. Solo nel mese di marzo intervenne, a cercare di sanare quanto già fatto, un successivo permesso a costruire che però non fu sufficiente allo scopo, anche perché, come detto, l’attuale scheletro dell’edificio annuncia un palazzo molto più grande ed elevato rispetto al panoramico Viale Atlantici rispetto al rudere abbattuto (l’ex Palazzo Villani).
Di fronte a quanto stava accadendo insorsero i proprietari dei palazzi frontisti che ricorsero alla magistratura amministrativa e un comitato civico spontaneo teso a conservare l’ambiente dall’impatto della costruzione. Nel frattempo, in primavera, si svolsero le elezioni comunali e alla Giunta di centrodestra subentrò l’attuale di centrosinistra. Quest’utima, in un primo momento bloccò il cantiere, ma poi sbloccò i lavori che proseguirono a ritmi sempre più serrati, alzando piano dopo piano.
Anche la magistratura penale bloccò il cantiere (10 giugno 2006), ma la stessa, in sede di ricorso dei legali della Passarelli Spa, lo riaprì (1° luglio 2006). Le Soprintendenza di Napoli e di Caserta pure entrarono in azione. Inizialmente in maniera lenta e poi, tra fine agosto e inizio settembre, in maniera più incisiva con delle prescrizioni stringenti per la cosrruzione che intanto era arrivata allo stato attuale.
Il cantiere fu definitivamente bloccato (con due provvedimenti del Comune, sollecitati dalla Soprintendenza a settembre e novembre 2006) e cominciarano i pronunciamenti del giudice amministrativo. prima del Tar (25 giugno 2007) e infine del Consiglio di Stato (26 settembre 2008) che dichiararono l’illegittimità della costruzione per mancanza del permesso a costruire e per difformità rispetto al precedente manufatto.
Si pensava che, in conseguenza di ciò, il Comune di Benevento decidesse di fare abbattere i piani in più come richiesto dai ricorrenti e come pure evincibile dai disposti dei giudici amministrativi. Invece, la Giunta in carica ha chiesto alla Ditta Passarelli di presentare un’ipotesi risolutiva della questione (vedi link).
Contro quest’atteggiamento, conciliativo con il privato costruttore degli amministratori comunali, ha protestato il Comitato civico (vedi link) che ha chiesto invano al Comune di costituirsi parte civile in detto processo penale. A questi cittadini ha risposto, sul Quaderno.it, l’assessore all’Urbanistica (vedi link) il mese scorso, affermando che l’obiettivo dell’Ente è innanzitutto togliere quell’orrendo scheletro di cemento. Allo stato, comunque, la scelta finale del Comune di Benevento sul da farsi al Viale Atlantici ancora non c’è .