A Benevento, vertice Antimafia, Procura e Prefettura. Il Procuratore Lepore: “i cittadini devono denunciare il malaffare”
Stampa questo articoloDa Il Sannio Quotidiano del 13-05-2009
«Lotta alle infiltrazioni e ai patrimoni costituiti illecitamente»
“E’ il segnale forte dell’attenzione delle Procure di Napoli e di Benevento rispetto alla preoccupazione manifestata da Istituzioni locali e cittadini dopo i fenomeni delinquenziali che si sono verificati negli ultimi tempi in provincia e più di recente a seguito dell’eclatante omicidio di Nizza Cosimo avvenuto nei giorni scorsi in città”. E’ quanto si legge in una nota diramata dalla Prefettura dopo la riunione – successiva a quella di alcuni giorni fa al Palazzo di giustizia ed in Questura – che si è tenuta ieri al Palazzo del Governo, presieduta dal Prefetto Antonella De Miro, con i vertici delle forze dell’ordine, il Procuratore Distrettuale Antimafia, Giovandomenico Lepore, il sostituto Federico Cafiero De Raho, il Procuratore di Benevento, Giuseppe Maddalena, e il sostituto Marilia Capitanio.
Nel corso della riunione “è stato approfondito il tema delle infiltrazioni criminali nel territorio sannita”. Attenzione particolare al traffico di sostanze stupefacenti, alle estorsioni ed all’usura, fenomeni rispetto ai quali Lepore e Maddalena hanno confermato che già durante il vertice della scorsa settimana “sono state messe a punto le linee di strategia investigativa”.
Dopo aver “preso atto favorevolmente delle iniziative di prevenzione promosse dalla Prefettura ed in particolare dei protocolli di legalità per scongiurare il pericolo delle infiltrazioni camorristiche nei pubblici appalti e nell’edilizia privata”, i magistrati hanno sottolineato “l’importanza della denuncia delle estorsioni quale strumento indispensabile per supportare efficacemente l’azione investigativa e di repressione”.
E’ stato inoltre “positivamente valutato un raccordo informativo tra la Prefettura e la Magistratura per agevolare l’acquisizione di possibili notizie utili ai fini di un’azione di prevenzione generale. Gli stessi magistrati hanno parimenti sottolineato l’importanza dell’aggressione ai patrimoni illecitamente costituiti, rimarcando in tal senso l’attenzione delle Procure sotto il profilo delle misure di prevenzione patrimoniale”.
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Da Il Mattino del 13-5-2009
Lepore: indispensabile che i cittadini si convincano a denunciare le attività illecite. Il procuratore capo ha preso parte a un vertice in prefettura tra Dda e forze di polizia.
«Aggredire i beni della camorra»
«Abbiamo confermato alcune indicazioni investigative, peraltro già date alle forze dell’ordine dopo alcuni eventi delittuosi,inoltre si è discusso sulla necessità di aggredire i patrimoni della mala e di svolgere un’opera di sensibilizzazione presso i cittadini, perchè vi siano più denunce sul malaffare. Senza le denunce tutto diventa più difficile». Cosi il procuratore capo della Dda Giandomenico Lepore nel lasciare la Prefettura dopo un vertice di circa due ore. Lo accompagna il procuratore della Repubblica di Benevento Giuseppe Maddalena, entrambi preceduti dal sostituto procuratore della Dda Federico Cafiero De Raho e dal sostituto procuratore della Repubblica di Benevento Capitanio. Il procuratore capo Lepore, non sottovaluta affatto i fenomeni criminali presenti nel Sannio, tiene però a ribadire che «di fronte a quello che accade in altre zone della regione la situazione è diversa». Il vertice è stato presieduto dal prefetto Antonella De Miro, presenti i responsabili provinciali delle Forze dell’Ordine. «Una presenza a dei magistrati napoletani al tavolo del comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica – si legge in una nota della prefettura – costituisce segnale forte dell’attenzione delle Procure della Repubblica di Napoli e di Benevento rispetto alla preoccupazione manifestata da Istituzioni locali e cittadini a seguito dei fenomeni delinquenziali che si sono verificati negli ultimi tempi in provincia e più di recente a seguito dell’eclatante omicidio di Cosimo Nizza. La Prefettura, in particolare si è adoperata per la sottoscrizione di protocolli di legalità per scongiurare il pericolo delle infiltrazioni camorristiche nei pubblici appalti e nell’edilizia privata». Droga,estorsioni, usura, e riciclaggio dei proventi delle attività illecite, questi alcuni dei principali filoni su cui opera la mala e che sono nel mirino degli investigatori. E i vertici delle forze dell’ordine hanno anche auspicato nel corso della riunioni, un più inteso rapporto tra periferia e Dda, sia per uno scambio informativo, sia per dare maggiore celerità al concretizzarsi delle indagini.