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VIA GALANTI: URBANIZZAZIONI MANCANTI E COSTI DEGLI ALLOGGI ILLEGITTIMI.

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cantieregalantiFoto: Il cantiere di via Galanti e il 5° piano abusivo

Il 31 gennaio scorso, “altrabenevento” ha tenuto una nuova conferenza stampa sulla mancata realizzazione degli alloggi e delle opere di urbanizzazione di via Galanti. Il Sindaco, Fausto Pepe che aveva assicurato la sua presenza, non ha potuto partecipare, ma gli è stata inviata una sintesi delle dichiarazioni rilasciate alla stampa. Sull’argomento, è intervenuto l’assessore all’Urbanistica, Aldo Damiano, il quale ha dichiarato di aver verificato che effettivamente le spese sostenute dalla soc. CON.CA. per gli espropri dei terreni sono state superiori alle previsioni e questo giustifica l’aumento del costo dell’alloggio da parte degli acquirenti.
“altrabenevento” ha decisamente contestato le dichiarazioni dell’assessore che ha pure assunto una posizione assolutamente contrastante con quella ufficiale del Sindaco comunicata alla ditta e agli assegnatari degli alloggi.
Intanto l’Ufficio di Vigilanza Edilizia dichiara abusivo il 5° Piano dell’edificio lotto E-F-G.

Articoli Conferenza Stampa del 31 gennaio 2007

Il Mattino del 1° Febbraio

Il Sannio Quotidiano 1 Febbraio

Il Quaderno- video 31 gennaio

Il Quaderno settimanale- 11 febbraio

La sintesi di “altrabenevento” inviata al Sindaco e agli assessori

 

La sintesi di “altrabenevento” inviata al Sindaco e agli assessoriALTRABENEVENTO
Gruppo di lavoro per la città sostenibile contro il malaffare
Presso Codacons via Martiri D’Ungheria, 13 – Benevento
Benevento, 6 febbraio 2007All’ Ing. Fausto PEPE
Sindaco
e p.c. a tutti gli Assessori

 

LORO SEDI

Oggetto: Piano di Recupero Urbano di vai Galanti.

Per sopraggiunti impegni istituzionali, Lei non ha potuto partecipare alla nostra Conferenza Stampa del 31 gennaio nel corso della quale abbiamo dettagliatamente argomentato le nostre critiche per la gestione del Progetto in questione, che abbiamo sintetizzato nel presente documento.

Il Progetto preliminare approvato dalla Giunta Comunale a luglio 1999, prevedeva la realizzazione di 72 alloggi e negozi a cura di soggetti privati che avrebbero dovuto espropriare i terreni e le costruzioni preesistenti da abbattere, per una spesa presunta di £.2.725.000.000, ed offrire al Comune le risorse necessarie per riqualificare l’area racchiusa tra via Napoli. Via Mommsen ed il fiume Sabato, per un costo preventivato di £.2.225.000.000.
Alla scadenza del Bando, pervenne al Comune di Benevento una sola proposta da parte dalla società consortile CON.CA. s.c.a r.l. di Napoli, costituita dalla Castaldo Costruzioni spa e dal Consorzio di Cooperative edili “Lavoro- Patria e Famiglia” che per gli espropri impegnava la spesa di soli £. 800.000.000 e si offriva di realizzare, per un totale di circa £.1.404.000.000, le Opere di Urbanizzazione e precisamente: strade, marciapiedi, piazza pubblica ed edifici porticato; verde attrezzato; parchi gioco per bambini; gioco bocce; arredo urbano; isole ecologiche; pubblica illuminazione; reti fognarie; reti acquedotto; rete elettrica; canalizzazioni cavi telefonici, elettrici; rete gas-metano.
La Commissione di valutazione accolse la proposta della CON.CA. che dichiarò un utile preventivato per l’intera operazione di sole £. 152.650.074, come differenza tra gli incassi previsti per la vendita a prezzi concordati, degli alloggi e dei negozi e le spese per le Urbanizzazioni a vantaggio del quartiere più gli oneri da pagare al Comune per la Concessione Edilizia.
Oggi, dopo 5 anni e mezzo dalla firma della Convenzione Urbanistica, la CON.CA. ha realizzato solo alcuni parcheggi, piccoli tratti di rete fognaria e impianti idrici, telefonici, elettrici e del gas.
Ed invece ha costruito la metà degli alloggi previsti e li ha venduti ad un prezzo superiore a quello stabilito applicando una rivalutazione ISTAT non dovuta e una maggiorazione per presunti maggiori costi per acquisizione dei terreni.
La CON.CA. ha sostenuto di non aver potuto realizzare le Opere di Urbanizzazione previste perché il Comune non ha messo a disposizione una parte dei suoli e di non aver ricevuto dall’Ente l’autorizzazione a costruire su altri terreni, i lotti edificatori M-N e relativi servizi. Effettivamente, le responsabilità della ditta e quelle del Comune si sono intrecciate ed hanno determinato la mancata riqualificazione dell’area di via Galanti. Il Comune ha firmato con la CON.CA. una Convenzione Urbanistica ad agosto 2000 e poi ha rilasciato la Concessione Edilizia, a settembre 2000, prevedendo le Opere di urbanizzazione, fondamentali per riqualificare il quartiere, che però non potevano essere in grossa parte realizzate perché i suoli non sono stati espropriati dalla Società Consortile e neppure dal Comune.
E’ vero pure che la CON.CA. poteva intervenire liberamente per la manutenzione delle strade esistenti e la realizzazione dei servizi previsti, ma non lo ha fatto senza ricevere alcuna formale contestazione dal parte dell’Amministrazione D’Alessandro. La Convenzione firmata con il Comune prevedeva una Fidejussione a garanzia della corretta esecuzione dei lavori, anche quelli relativi alle Opere di urbanizzazione, ma la Polizza presentata nel 2001 era priva di efficacia. Una nuova Polizza a garanzia delle Urbanizzazioni è stata presentata a novembre del 2005, è scaduta il 30 novembre 2006, ma non è stata rinnovata.

La Variante per la realizzazione degli edifici lotti M-N; Come sostiene il Responsabile del Procedimento nella sua relazione del maggio 2005, se la CON.CA. avesse cominciato i lavori anche per gli edifici M-N sarebbe stato possibile acquisire i terreni per “irreversibile trasformazione dei luoghi” come è avvenuto per i suoli di altri proprietari relativi ai lotti E-F-G-H i quali pure avevano presentato ricorso accolto dal TAR, ed invece si è limitata a transennare l’area.
Probabilmente la CON.CA. non aveva interesse a realizzare il progetto dei lotti M-N visto che grossa parte delle opere di urbanizzazione gravavano proprio su quell’area. Quando la Regione Campania, con la delibera 4857 del 12/10/2001 assegnò al Comune il finanziamento di € 2.580.000 per opere di urbanizzazione ricadenti nel Programma di Recupero del Rione Libertà, l’Amministrazione Comunale decise di destinare una parte di questo finanziamento alla realizzazione di “AREA ATTREZZATA ambito di recupero di via Galanti” sui suoli già assegnati alla CON.CA. per la realizzazione dei lotti M-N e relative opere di urbanizzazione.
Ma il Progetto Preliminare di questa opera fu approvato dal Consiglio Comunale in data 28/3/2003, dopo 18 mesi dal finanziamento, ma non sono stati mai approvati i progetti Definitivo ed Esecutivo.
La decisione del Comune consentì alla CON.CA. di prevedere una nuova collocazione dei lotti M-N, senza la realizzazione delle previste Opere di Urbanizzazione inizialmente previste.
Una parte della superficie indicata per la nuova allocazione dei lotti M-N è già stata destinata ad esproprio per la costruzione di un Ponte tra il rione Libertà e l’area ex I.ME.VA. destinatario di un finanziamento regionale da tempo disponibile e, stranamente, non ancora realizzato.
La soluzione più ovvia per i lotti M-N è proprio quella inizialmente prevista. Infatti i proprietari di quei suoli non si sono dichiarati indisponibili alla cessione delle aree, ma hanno chiesto ed ottenuto per sentenza del TAR, di concordare il prezzo dei terreni. Peraltro, anche con il proprietario dei suoli dove la CON.CA. vorrebbe la nuova collocazione dei due edifici M-N, è necessaria una contrattazione non essendo il terreno destinato ad esproprio.3- Il costo degli alloggi secondo la nuova amministrazione.
E’ noto che la CON.CA. ha preteso dagli acquirenti degli appartamenti dei lotti E-F-G-H maggiori costi, non previsti nei preliminari, per una presunta rivalutazione secondo l’indice ISTAT – costo della vita- e ipotetici maggiori costi di esproprio dei terreni.
L’Amministrazione D’Alessandro ha legittimato la assurda pretesa della CON.CA. che i consiglieri di opposizione e “altrabenevento” hanno decisamente contestato.
Ai prenotatari degli appartamenti del lotto H, anch’essi da anni in attesa dell’alloggio, l’Amministratore Unico della CON.CA. con la lettera del 4 luglio 2006 indirizzata anche ai Sostituti Procuratori incaricati della indagine per “associazione a delinquere” a carico degli amministratori della CON.CA, della OREC, del Direttore dei lavori e di alcuni funzionari comunali, sostiene che i maggiori costi, “sono tutti contrattualmente previsti, tantè che la magistratura che ad oggi è stata investita della questione, ha ritenuto la legittimità delle richieste”.
A noi risulta che quella indagine è ancora in corso e pertanto non ci resta che attendere per sapere come ha fatto l’arch. Triola a pensare di aver ricevuto addirittura l’avallo della magistratura per le sue assurde pretese!
Ma quei prenotatari si rivolsero anche al nuovo Sindaco, ing. Fausto Pepe, per conoscere il parere dell’Amministrazione Comunale in quanto fu proprio il Comune a stabilire il prezzo di vendita degli alloggi con la convenzione dell’agosto 2000.
Anche il Sindaco si è pronunciato sulla questione con una lettera del 1°settembre scorso, e poi del 30 ottobre, notificata alla CON.CA e al notaio, sostenendo che: “i costi degli alloggi, come richiesti da codesta società agli assegnatari, non risultano conformi a quanto stabilito con la Convenzione Urbanistica …
Tanto si comunica al Notaio ….., per la verifica della legittimità del rogito di cessione dell’alloggio in relazione alle condizioni stabilite con le Convenzioni Urbanistiche innanzi citate.”
Ma i prenotatari, nonostante la lettera del Sindaco, hanno dovuto firmare l’atto di acquisto pagando anche i predetti maggiori costi non dovuti.

All’avvocato di alcuni prenotatari più riottosi, l’Amministratore della CON.CA. ha così risposto “I suoi clienti potranno, se lo riterranno utile, rivolgersi all’Ente competente … rapportarsi esclusivamente con persone competenti ed autorevoli, quali ad esempio gli Assessori ai LL.PP. ed all’Urbanistica, che hanno approfondito l’argomento nella sua totalità avendone piena e cosciente conoscenza”
Anche ai prenotatari degli alloggi lotti C/D, l’Amministratore della CON.CA. ha ribadito la stessa posizione con una lettera del 20/11/2006, con la quale precisa “per ottenere notizie vere e certe, è necessario attingerle.. esclusivamente alle persone edotte in materia, nelle figure dell’Assessore all’Urbanistica, al Responsabile del Settore Urbanistica, ed all’Assessore ai LL.PP, che è stato coinvolto nello studio e nell’analisi delle problematiche”.
Ora, delle due l’una: o il Sindaco ci ha ripensato e si è convinto che la CON.CA. aveva ragione, oppure è ancora dell’idea che quei maggiori costi non sono dovuti.
Nel primo caso, si scusa con i prenotatari; nel secondo caso, porta la questione all’attenzione della Giunta Comunale, non solo per un opportuno chiarimento politico, ma anche per l’applicazione dell’art. 11 comma 2 della Convenzione che così recita: “In caso di cessione degli immobili ad un prezzo superiore a quello previsto, è determinata dalla Giunta Comunale una sanzione pecuniaria fino ad un massimo corrispondente al prezzo di cessione dell’immobile”
Altrabenevento in conclusione ha chiesto al Sindaco di rescindere il Contratto con la CON.CA., ridefinire il Progetto di Intervento in via Galanti assegnandolo da altra ditta, verificare se la Regione Campania ha concesso contributi anche per gli alloggi dei lotti M-N non ancora costruiti.
“altrabenevento” – Il coordinatore – Gabriele Corona*******************************Il Mattino del 3 febbraio 2007:Via Galanti, abusivi gli alloggi del quinto piano(clicca)

 

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Il Mattino del 09/02/2007

VIA GALANTI, INTERVIENE L’ASSESSORE ALL’URBANISTICA «Case più care per il costo degli espropri» Damiano: dobbiamo conformarci a quanto deciso dal Consiglio nel 2003

Via Galanti, i ritocchi verso l’alto del prezzo di vendita delle 74 unità abitative sono legati ai costi degli espropri necessari per realizzare gli immobili. La conferma viene dall’assessore all’Urbanistica Aldo Damiano (nella foto), al termine di un’accurata verifica. Chiariamolo una volta per tutte: gli aumenti sono giustificabili oppure no? «La Con.Ca., così come da noi richiesto, ha presentato una dettagliata documentazione inerente tutti gli espropri interessati dall’intervento edificatorio. Risulta che effettivamente vi è stato un maggiore costo per la definizione dei suddetti espropri». Sta quindi dicendo che la società è legittimata a pretendere maggiori importi dagli acquirenti? «La Con.Ca. è legittimata a farlo dalla delibera di consiglio comunale n° 17 del 28 marzo 2003, che le riconosce la possibilità di richiedere agli assegnatari tali costi. Una delibera, è il caso di ricordare, assunta dalla precedente amministrazione: a noi non resta che riconoscerne l’efficacia. Dal canto nostro ci siamo posti fin dall’inizio, quale unico problema, quello di accertare non tanto la legittimità della delibera, ma gli effettivi costi sostenuti dalla società». L’associazione “altrabenevento”, però, ravvisa una discordanza tra l’atteggiamento attuale e quello di quando eravate all’opposizione e presentaste un’interrogazione per capire come stavano le cose». «Nel precisare di non riconoscere come interlocutrice tale associazione, voglio sottolineare che il nostro unico interesse, allora da oppositori e ora da amministratori, è il diritto alla casa dei 74 prenotatari. Il perseguimenmto di questo interesse ha comportato anche le diverse valutazioni avvenute negli anni. Mi spiego meglio: cosa diversa sarebbe stato l’eventuale rescissione contrattuale nei riguardi dell’impresa appaltatrice se fatta a suo tempo, da quello che potrebbe determinare una rescissione fatta ora». Quindi, ora cosa farà il Comune? «Nel giro di pochi giorni il nostro ufficio legale appronterà un’integrazione alla convenzione a suo tempo stipulata, la quale conterrà costi e tempi di realizzazione certi di ogni alloggio. Tali costi non subiranno alcuna modifica sino alla realizzazione degli alloggi, se non quella del dato Istat. Inoltre, siamo certi che entro 24 mesi dall’effettivo inizio dei lavori, l’impresa sarà in condizione di consegnare tutti gli ALLOGGI ad oggi mancanti». Ma il sindaco non inviò una lettera per dire agli assegnatari i maggiori importi non erano dovuti? «Quella lettera, da me pienamente condivisa, andava in linea con il nostro attuale orientamento. Vi si spiegava infatti che non era dovuto alcun maggiore importo se non documentato. E solo oggi la Con.Ca., su nostra richiesta, sta documentando questi costi». Come la metterete con gli ALLOGGI del quinto piano, che secondo la Vigilanza non andavano costruiti? «Risulta che, da un accertamento dei nostri uffici, siano stati mossi dei rilievi in tal senso. Pur non avendo, nell’ultima riunione, affrontato tale problematica, ci sono state annunciate da parte dell’impresa l’invio di controdeduzioni, e le aspettiamo per valutarle. Una cosa è certa: se ci sono stati abusi, nessun accordo potrà sanarli».

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La risposta di

ALTRABENEVENTO
Gruppo di lavoro per la città sostenibile contro il malaffare
presso Codacons via Martiri D’Ungheria, 13 – Benevento

Benevento, 12 febbraio 2007

All’ Ing. Fausto PEPE
Sindaco

e p.c. a tutti gli Assessori

agli acquirenti e prenotatari degli alloggi di via Galanti

LORO SEDI

Oggetto: Prezzo degli alloggi di via Galanti. L’assessore Damiano sostiene le ragioni della CON.CA. e contraddice il Sindaco. Abusivo anche il 5° piano del Lotto H.

Su “Il Mattino” del 9 febbraio scorso è stata pubblicata l’intervista (allegata) rilasciata dall’Assessore all’Urbanistica, Aldo Damiano, il quale annuncia che “La Con.Ca. … ha presentato una dettagliata documentazione inerente tutti gli espropri interessati dall’intervento edificatorio. Risulta che effettivamente vi è stato un maggiore costo per la definizione dei suddetti espropri” e poi aggiunge che pertanto la suddetta società è legittimata a pretendere maggiori importi dagli acquirenti per l’applicazione della delibera del Consiglio Comunale n. 17 del 28 marzo 2003.
Damiano, incredibilmente, dichiara inoltre che con la lettera da Lei inviata agli assegnatari del Lotto H e alla CON.CA. (allegata) “si spiegava che non era dovuto alcun maggiore importo se non documentato. E solo oggi la CON.CA. sta documentando questi costi.”

Ritengo pertanto necessario ricordare, soprattutto a quanti leggono per conoscenza, che Lei, con la lettera del 31 ottobre, contestava le pretese della CON.CA. ricordando che “Con la delibera di Consiglio Comunale n. 17 del 28 marzo 2003 fu approvata la bozza di una nuova convenzione da firmare tra codesta società e il Comune, per la modifica dell’art.10 della predetta Convenzione… in modo “che il prezzo massimo di cessione degli alloggi… potrà subire modifiche al fine di compensare gli eventuali aumenti dei costi, documentati dalla soc. CON.CA: ed accertati dal Comune di Benevento, sostenuti per l’acquisizione delle aree necessarie alla realizzazione dell’interventol”.
Ma Lei aggiungeva un particolare che evidentemente sfugge all’Assessore Damiano e cioè: “A seguito di tale delibera, però, non è stata sottoscritta alcuna Convenzione e pertanto rimane immutato l’art. 4 della Convenzione firmata il 4/8/2000…, che impone a codesta società di corrispondere il costo del diritto di superficie pari al costo di acquisizione dell’area ceduta, compreso l’eventuale aggiornamento per opposizione alla stima da parte del proprietario, senza alcun aumento del prezzo dell’alloggio stabilito dal citato art. 10 dello stesso Atto, anch’esso immutato”. La sua comunicazione alla CON.CA. così si concludeva “Comunque non risulta documentato il maggiore costo per esproprio o cessione bonaria del terreno e pertanto nessun aumento del costo dell’alloggio per questa specifica voce, è stato autorizzato da questo Ente.”

Ora l’Assessore Damiano, dimenticando che non c’è stata alcuna nuova Convenzione, sostiene che le cose sono cambiate, perché la società napoletana avrebbe documentato i maggiori costi sostenuti per gli espropri.

MA CIO’ NON E’ ASSOLUTAMENTE VERO !
La CON.CA., infatti, si era impegnata ad espropriare per conto del Comune i suoli necessari alla realizzazione degli 80 alloggi di via Galanti, per una spesa totale di € 413.165,52, ma finora ha documentato solo la spesa di € 273.185,38 per la acquisizione bonaria di alcuni terreni.
Nonostante la minore spesa sostenuta per l’acquisto dei terreni, la CON.CA. ha dichiarato un fantasioso aumento dei costi per tale voce, pari a 155.000 euro, pretendendo dagli acquirenti degli alloggi dei lotti E-F-G-H una corposa “integrazione”, non dovuta, senza che l’Amministrazione D’Alessandro effettuasse alcun controllo.
Ora, con l’attuale Amministrazione, la stessa sorte è toccata agli acquirenti degli alloggi del Lotto H, ai quali la CON.CA. ha addirittura scritto il 4 luglio 2006 (lettera allegata) che i maggiori costi richiesti “sono tutti contrattualmente previsti, tant’è che la magistratura che ad oggi è stata investita della questione, ha ritenuto la legittimità delle richieste”.
E’ una dichiarazione assurda e sconvolgente perché l’inchiesta della Procura è ancora in corso e proprio non si comprende come abbia fatto l’amministratore della società a sapere che i sostituti procuratori incaricati, gli avrebbero dato ragione.
Signor Sindaco, la Sua lettera del 31 ottobre aveva fatto finalmente chiarezza, ma la CON.CA. con le comunicazioni inviate agli assegnatari il 14 e il 20 novembre, ha insistito nel ritenere legittimi quegli aumenti, invitando gli interessati, per averne conferma, a “rapportarsi esclusivamente con persone competenti ed autorevoli, quali ad esempio gli assessori ai LLPP ed all’Urbanistica, che hanno approfondito l’argomento nella sua totalità avendone piena e cosciente conoscenza”
Evidentemente, per la CON.CA, il Sindaco non è “persona autorevole e competente” e pertanto quello che scrive non deve essere preso in considerazione !

L’Assessore Damiano, ha dichiarato nella recente intervista al Mattino, che “solo oggi la CON.CA. sta documentando questi costi” ma allora, come faceva ad essere convinto delle ragioni dell’amministratore di quella società già nello scorso mese di novembre?
Sulla base di quali argomentazioni e di quali documenti, l’assessore all’Urbanistica si era allora convinto che la CON.CA. avesse ragione nel pretendere quei maggiori costi, nonostante non avesse speso affatto più del previsto per gli espropri ?
Sta di fatto che gli assegnatari del lotto H, hanno dovuto sottoscrivere gli atti di acquisto degli alloggi con il prezzo maggiorato preteso dalla CON.CA. a causa dei contraddittori comportamenti degli amministratori comunali.
Ma ora è tempo di fare finalmente chiarezza su tutta questa torbida vicenda. Tocca al Responsabile del Procedimento, e non all’Assessore, controllare i documenti ed accertare i costi per gli espropri effettivamente sostenuti dalla CON.CA. e poi, se come noi sosteniamo, non c’è stata la maggiore spesa, la Giunta deve, per Convenzione, applicare la sanzione fino da un massimo pari al costo dell’alloggio per restituire agli acquirenti, i maggiori costi versati alla società costruttrice.
Intanto, se il Responsabile del Procedimento si attivasse, secondo la Convenzione, per controllare, finalmente, tutti i lavori effettuati dalla CON.CA., potrebbe verificare, facilmente, che anche il 5° Piano del palazzo lotto H, è abusivo, come quello del lotto E-F-G-H denunciato dalla Vigilanza Edilizia.

Il coordinatore, Gabriele Corona

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La stessa lettera sintetizzata da

Il Quaderno del 12 febbraio 2007

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