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LA DELIBERA PER L’APERTURA DEL CENTRO COMMERCIALE E’ ILLEGITTIMA

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Nel corso di una apposita conferenza stampa organizzata da “altrabenevento” nella sala consiliare di Palazzo Mosti, ieri 17 ottobre, Gabriele Corona e l’avv. Alessandra Sandrucci, hanno spiegato perchè la Delibera della Giunta Comunale di Benevento, n. 150 approvata il 12 ottobre scorso, relativa alla apertura dell’Ipermercato di via Valfortore, è assolutamente illegittima e deve essere annullata in autotutela.
La conferenza stampa è stata seguita da molti giornalisti ma anche da diversi amministratori alcuni dei quali particolarmente polemici con i relatori.
Proprio mentre Corona e Sandrucci annunciavano che avrebbero presentato gli atti alla Procura della Repubblica per eventuali reati penali, la Polizia Giudiziaria acquisiva dal Segretario Generale del Comune la copia della delibera in discussione.

Otto i motivi di illegittimità della delibera di giunta comunale n. 150 del 12 ottobre 2006.

1) – Manca la specifica motivazione circa l’interesse pubblico per sottoscrivere l’accordo con Zamparini (art.11 legge 241/90). Il completamento dell’asse interquartiere nord-est doveva essere realizzato contestualmente alla costruzione dell’Ipermercato, come indicato nella relazione istruttoria del Responsabile SUAP del 21/7/2001. Attualmente, non è rispettato l’art. 5 della legge regionale 1/2000 che impone la collocazione del Centro Commerciale su un asse viario di primaria importanza.

2) Il collaudo non può essere parziale. Ai sensi del DPR 447/98, il collaudatore deve accertare la conformità del progetto alla Concessione Edilizia. Il progetto autorizzato prevedeva 17.000 mq di vendita con 44.000 mq di parcheggi che non sono stati realizzati.

3) Il parcheggio sul tetto da 14.000 mq non è stato realizzato ma Zamparini sostiene che può ancora farlo. Non si può collaudare la struttura senza sapere se si fa o meno il parcheggio sul tetto perché bisogna attestare la capacità di carico del solaio di copertura.

4) Non ci sono neppure i 24.000 mq. di parcheggi dichiarati perché quello oltre la ferrovia (che occupa anche la pista ciclabile della Provincia) non può essere computato e le “strade interne” non devono essere conteggiate.

5) Il parcheggio vero è quello posto all’ingresso a destra della strada, che però è il parcheggio a servizio del Parco Fluviale e non può essere computato nel calcolo dei parcheggi a servizio del Centro Commerciale, altrimenti si concretizza il reato di lottizzazione abusiva.

6) La sanatoria per la maggiore altezza del capannone non si può rilasciare su presentazione di una DIA perché si tratta di modifica della sagoma in zona sottoposta a vincolo paesistico.

7) La Concessione Edilizia 7561 del 9 giugno 2003 è scaduta perché sono decorsi oltre 3 anni.

8) Il Provvedimento Autorizzativo Unico del giugno 2003, ha perso la sua efficacia perchè sono trascorsi 18 mesi più 12 mesi di proroga.

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IL QUADERNO 17/10/2006 :: 16:37:35

Benevento iper: porteremo gli atti in Procura

E’ durata più di un’ora la conferenza stampa sulla vicenda dell’ipermercato Zamparini che si è tenuta in tarda mattinata a Palazzo Mosti. A convocarla il coordinatore di Altrabenevento Gabriele Corona e l’avvocato Sandra Sandrucci in rappresentanza della Lipu. Oggetto della discussione la delibera della Giunta comunale di Benevento n. 150 del 12 ottobre che ha di fatto consentito l’apertura del centro commerciale “I Sanniti”, prevista per il 19 ottobre.

Corona e Sandrucci hanno chiesto alla Giunta che tale delibera sia annullata in autotutela e hanno detto che denunceranno alcuni aspetti della vicenda alla Procura della Repubblica.

“E’ una delibera farsa – ha sostenuto Gabriele Corona – motivata come sottoscrizione di accordo sostitutivo. Per evitare il rischio della richiesta di risarcimento danni dell’imprenditore veneto, l’Amministrazione comunale ha ceduto alle pressioni sottoscrivendo tale accordo. Che noi riteniamo illegittimo in otto punti”.
Corona ha poi elencato, una per volta, le otto difformità che a suo giudizio non sono state prese in considerazione.
“1) L’atto deliberativo non è motivato e manca di finalità, non essendo ravvisato nei numerosi punti dell’accordo il pubblico interesse. 2) Non è stata rispettata la legge regionale 1/2000, in riferimento all’articolo 5 (criteri per il rilascio dell’autorizzazione per le grandi strutture di vendita) comma c che riguarda l’osservanza dell’obbligo di localizzazione lungo assi viari di primaria importanza o in aree adiacenti dotate di adeguati raccordi stradali. In sostanza, doveva essere realizzata la strada di collegamento alla rotonda dei Pentri prima dell’apertura dell’Iper.
3) Questione collaudo: non è possibile effettuare un collaudo parziale della struttura, pertanto lo stesso va considerato illegittimo. Tra l’altro, uno dei parcheggi posto dall’altra parte della Ferrovia non è conforme alla legge regionale 1/2000, art. 6 comma 3 che stabilisce: le aree di parcheggio devono essere realizzate in diretta contiguità fisica e funzionale con le relative strutture commerciali.
4) Il parcheggio sulla copertura non si può realizzare in quanto di fatto i lavori sono terminati lo scorso 28 giugno
5) Il vero parcheggio attuale risulta essere predisposto in un’area di 23.000 mq che sorge nella zona del parco fluviale. Di fatto il parcheggio è collocato all’ingresso del centro commerciale”.
“Da questo punto di vista – per Corona e la Sandrucci – si ravvisa il reato di lottizzazione abusiva”.
Di seguito gli altri tre punti ritenuti illegittimi.
“6) E’ scaduto nel mese di dicembre del 2005 il provvedimento amministrativo unico
7) La concessione edilizia è scaduta nel mese di giugno del 2006
8) Non occorre la D.I.A (Dichiarazione di inizio attività), ma il permesso di costruire in sanatoria, da ottenere con un Decreto ambientale stabilito dal sindaco, da far passare prima alla Commissione Edilizia e poi alla Soprintendenza”.

Non sono mancati, inoltre, anche altri riferimenti polemici sull’operato della Giunta Pepe. “La decisione da parte della Giunta comunale – ha proseguito Corona – di non costituirsi il 5 ottobre al Tar di Salerno, peraltro non competente, significa aver ceduto in partenza a Zamparini. Una vicenda strana: sono convinto che tutta la trattativa sia stata una farsa, mentre era stato già tutto deciso. E’ uno dei fatti più inquietanti della storia della nostra città. Le istituzioni non hanno fatto la loro parte. Da parte nostra, segnaleremo alla Procura della Repubblica le difformità che abbiamo riscontrato, per accertare se ci siano responsabilità di carattere penale”. Gli ha fatto ecco l’avvocato Sandra Sandrucci della Lipu: “La 150 – ha detto – è una delibera di Giunta abnorme. Si tratta di una pantomima e si è data la possibilità a Zamparini di aprire in assenza dei presupposti”.

IL QUADERNO 17/10/2006 :: 16:45:51

Benevento iper: il clima a Palazzo Mosti

Ha destato molto interesse la conferenza stampa di questa mattina a Palazzo Mosti, tenuta da Lipu e Altrabenevento sulla vicenda Iper. Oltre ai giornalisti di varie testate, ad ascoltare le dichiarazioni di Gabriele Corona e Sandra Sandrucci c’erano alcuni assessori e consiglieri comunali.

Dall’altra parte del pulpito – a differenza del solito – hanno seguito l’evolversi del dibattito. Tra chi ha presenziato a tutta la conferenza o chi ha fatto una “puntatina” si sono visti gli assessori Luigi Ionico, Claudio Mosè Principe, Raffaele Del Vecchio, Luigi Boccalone, Cosimo Lepore, Luigi Scarinzi e i consiglieri comunali Nicola Boccalone, Sandro Consales, Costanzo Di Pietro e Nicola Danilo De Luca.

Qualche mormorio dal fondo della sala dove erano seduti e qualche commento hanno indotto Corona ad interrompere brevemente la conferenza per richiamare l’attenzione di assessori e consiglieri che discutevano tra di loro. Al termine dell’incontro con la stampa, particolarmente irritato per le parole di Gabriele Corona è parso l’assessore ai lavori pubblici Claudio Mosè Principe. Non gli è andato giù il termine illegittimità più volte usato da Corona e Sandrucci in conferenza.

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IL SANNIO QUOTIDIANO del 18-10-2006

«Delibera illegittima, atti in Procura»

La polizia giudiziaria acquisisce l’atto. «Spiace che Pepe abbia ceduto al comitato d’affari trasversale»

La delibera 150 sull’iper Zamparini va annullata per almeno 8 ordini di motivi. E’ quanto hanno affermato ieri Gabriele Corona, coordinatore di Altrabenevento, e Sandra Sandrucci, esponente della Lipu sannita, in una conferenza stampa svoltasi a Palazzo Mosti.
Complice la location e l’orario scelto per la convocazione, le 12, la conferenza è stata seguita anche da molti esponenti della Giunta comunale che ha varato l’atto contestato dagli ambientalisti. A seguire la disamina effettuata da Corona e Sandrucci c’erano anche, tra gli altri, Costanzo Di Pietro, Nicola De Luca, Giovanni Izzo, Nicola Boccalone, Gianluca Serafini, Roberto Capezzone, Giuseppe Baccari, Sandro Consales, a dimostrazione dell’interesse che suscita ancora la questione malgrado sia ormai giunta in dirittura d’arrivo.
Non casuale la presenza di Erberto Rosenwirth, braccio destro di Zamparini, che si muoveva nelle sale di palazzo Mosti a conferenza in corso.
“La delibera 150 è illegittima e va annullata in autotutela”, affermavano Corona e Sandrucci. “Oggi ci rivolgiamo all’opinione pubblica, a breve lo faremo agli organi competenti”, proseguivano ‘minacciosi’ i referenti di Lipu e Altrabenevento.
E proprio durante la conferenza stampa, personale della sezione di p.g. della Polizia presso la Procura ha chiesto ed acquisito copia della delibera contestata.
Questi, nel dettaglio, i motivi per cui la Giunta Pepe non avrebbe dovuto approvare la delibera ‘apri iper’: “Innanzitutto – hanno spiegato Corona e Sandrucci – la delibera 150 non è motivata da interesse pubblico, e non basta a motivarla la richiesta di risarcimento presentata dall’imprenditore, perchè altrimenti un Comune sarebbe sempre in balia di tali minacce.
Zamparini aveva già usato la stessa leva – ha ricordato Corona – in merito ai tre capannoni, ma i pronunciamenti giudiziari hanno dimostrato che quelle strutture erano illegittime, sconfessando chi sostiene, come Umberto Del Basso De Caro, che i tribunali hanno sempre dato ragione a Zamparini.
Il centro commerciale ‘I Sanniti’ non ha rispettato quanto prevede la legge regionale 1/2000 in ordine alla viabilità, perchè tale requisito avrebbe dovuto sussistere contestualmente all’apertura. In più, Zamparini avrebbe dovuto acquistare un’area da 33mila metri quadri da girare alle Ferrovie in cambio delle aree necessarie a realizzare la strada, cosa che non ha fatto, smentendo gli amministratori secondo i quali il Comune avrebbe strappato un accordo vantaggiosissimo.
Zamparini non ha realizzato il parcheggio sul tetto, in contrasto alle previsioni progettuali sulle quali aveva ottenuto le concessioni. Il Riesame e la Cassazione hanno sancito e confermato il dissequestro della struttura proprio sulla base della possibilità che il parcheggio sul tetto sarebbe stato realizzato prima della fine dei lavori. I lavori sono finiti ma il parcheggio sul tetto non c’è, così come la Lipu denuncia, inascoltata, da anni.
C’è invece il parcheggio fluviale, quello che avrebbe dovuto servire, secondo le dichiarazioni ufficiali di Zamparini, dapprima i tre capannoni e quindi il parco fluviale. Affermazioni – proseguivano i conferenzieri – smentite dallo stesso Zamparini con un solo atto, quello del notaio Brezzi, nel quale si attestava fin dal 2002 che l’area di sosta avrebbe servito realmente il centro commerciale. L’accordo sostitutivo contravviene alla revoca della delibera 84, ma soprattutto consente a Zamparini di effettuare una lottizzazione abusiva per permettergli di avere i parcheggi che altrimenti non avrebbe. Le superfici realmente utilizzabili sono infatti di poco superiori a 16mila metri quadri, quota che non basta a rispettare i requisiti della legge regionale.
Per quanto riguarda le difformità edilizio – urbanistiche, non basta certo una Dia a sanarle, come afferma l’accordo sottoscritto dal Comune, che si presta ad una farsa di incredibili proporzioni. Non va dimenticato – hanno aggiunto gli ambientalisti – che, sia la concessione che il provvedimento unico autorizzativo, sono già scaduti”. Corona ha evidenziato inoltre “la assoluta mancanza di significato del collaudo, effettuato a cose fatte”. Collaudo che si è svolto ieri, con esito positivo, alla presenza del tecnico nominato dal Comune, Tretola, del collaudatore della struttura, Zagarese, e dei tecnici di parte privata, Buono e De Santis.
Presenti anche i dirigenti comunali De Lorenzo (Urbanistica) e Carrea (Attività Produttive).
La delibera 150 ha interrotto anche i buoni rapporti tra gli ambientalisti e l’amministrazione in carica, i cui esponenti hanno in passato denunciato molte delle illegittimità poi di fatto sanate dall’atto di Giunta dello scorso 12 ottobre. “Hanno prevalso gli interessi – commentava Gabriele Corona – In città si è ricostituito un comitato d’affari trasversale che, al momento opportuno, ha fatto sentire il proprio peso. Spiace – concludeva l’ambientalista – che anche Fausto Pepe abbia ceduto, malgrado i propositi annunciati, alle logiche di carattere speculativo. Malgrado il cambio di gestione politica, non è cambiato il dato emerso negli anni scorsi: a determinare la pianificazione è Maurizio Zamparini”.

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Il MATTINO del 18/10/2006

Troppi dietrofront giunta alla deriva sul caso Zamparini

GIANNI DE BLASIO «Una delibera frutto di una farsa, con innumerevoli illegittimità».
Non è il centrodestra a parlare, ma a far rintronare le orecchie al sindaco Pepe ed al governo di centrosinistra ha provveduto, ieri mattina, un esponente della stessa area, Gabriele Corona, per l’associazione «AltraBenevento», del cui notevole contributo, in passato, quando era all’opposizione, il centrosinistra si è giovato. E, anche recentemente, Corona ha dato una mano all’elaborazione del programma di mandato. Solo che l’esponente di «AltraBenevento», di fronte alle improvvise folgorazioni del sindaco Pepe e di altri componenti l’attuale giunta, che da consiglieri di opposizione ritenevano che «l’operazione centro commerciale» fosse viziata da diverse illegittimità, al punto da richiedere l’invio degli atti alla magistratura, mentre oggi, con la delibera n. 150 hanno dato il via libera a Zamparini, ha deciso di restare coerente e non ha esitato, ricordando pure che il sindaco si è rimangiato il proclama che il centro avrebbe aperto solo dopo la realizzazione della strada Pezzapiana-via Valfortore, ad affermare che «questa amministrazione sta segnando un pericoloso scivolamento, per cui un giorno le regole vanno rispettate ed il giorno appresso no».
«Stiamo assistendo – ha poi rimarcato Corona – alla riappropriazione della città da parte di un comitato di affari dedito a logiche speculative, che vedono in primo piano tecnici vicinissimi a politici di peso ed avvocati di grido». Quindi, direttamente il sindaco nel mirino: «Se pressioni ha avuto, ha il torto di sottostare, altrimenti avrebbe fatto bene a denunciare gli autori prendendo pubblica posizione. Né può dirci ancora che lui non sa nulla, sarebbe la quindicesima volta che Pepe sostiene di non essere a conoscenza delle cose; pur volendo credergli, ci dovevano essere provvedimenti conseguenti che, invece, non si sono visti.
Ma, in questa vicenda, le responsabilità sono diffuse. La Soprintendenza cambia parere a giorni alterni, la Provincia ”dimentica” di essere proprietaria della pista ciclabile laddove Zamparini ha realizzato un parcheggio, peraltro non computabile ai fini degli standard, infine c’è chi autorizza l’apertura di un centro commerciale senza l’adeguata viabilità.
A questo punto – ha concluso – dovremo far intervenire le Iene o il Gabibbo» Ieri mattina, intanto, c’è stata la conclusione delle operazioni di collaudo: naturalmente, tutto a posto.
La conformità è stata riscontrata, non rispetto al progetto originario assentito, ma a quanto venuto fuori dall’accordo transattivo recepito con la delibera n. 150 del 12 ottobre. Zamparini, nel frattempo, ha provveduto a presentare una Dia per poter utilizzare i parcheggi del parco fluviale.
Stamattina, dovrebbe essere perfezionata pure la partecipazione dei commercianti locali. Poche ore dopo, l’inaugurazione.

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