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Gambizzati due meccanici e due ragazzi. A Benevento!

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pistola(Da Il Sannio Quotidiano del 03-04-2009)

 Gambizzato un meccanico, i figli ed un operaio

Sono arrivati in auto. L’hanno fermata, ne sono scesi ed hanno sparato più volte, ferendo quattro persone. Poi sono fuggiti, lasciandosi alle spalle una scia di dubbi e di inquietudine. Roba che non s’era mai vista o quasi nella nostra provincia, che ora è costretta a fare i conti con l’ennesimo attentato a colpi di arma da fuoco. Non gravi, per fortuna, le conseguenze, ma il segnale lanciato è di quelli che provocano una profonda preoccupazione, legata anche all’uso sempre più frequente delle armi da fuoco. Dall’inizio dell’anno erano state utilizzate contro negozi, uffici ed auto, ieri sera sono state adoperate contro R.F.,, quarantatrè anni, già noto alle forze dell’ordine (è sorvegliato speciale con obbligo di soggiorno), un meccanico di Torrepalazzo, una contrada di Torrecuso, i figli ed un operaio.
Secondo una prima ricostruzione, tutto è accaduto quando mancavano una ventina di minuti alle 19, mentre F.,, i due figli – sedici e quindici anni- e D.R.,, trentuno anni, si trovavano nell’officina, che è a poca distanza dall’abitazione. La violenza si è materializzata in una Panda vecchio tipo, di colore scuro, che all’improvviso è giunta nel piazzale. Due i malviventi sbucati dall’abitacolo, entrambi col volto coperto da un passamontagna. Impugnavano pistole, sicuramente calibro 7.65, che hanno cominciato a ‘vomitare’ proiettili che hanno centrato alle gambe ed ai piedi F., (raggiunto due volte), i ragazzi e R.,. Momenti di lunghissima paura, poi, a missione conclusa, i malviventi sono risaliti in auto e se la sono squagliata, facendo perdere le loro tracce.
Quando è scattato l’allarme, sul posto sono intervenuti i carabinieri della Compagnia di Montesarchio e del Nucleo investigativo del comando provinciale, le ambulanze del 118, che hanno trasportato i quattro feriti presso gli ospedali Rummo e Fatebenefratelli, la Squadra mobile. Quattro i bossoli rinvenuti durante il sopralluogo, attenzione puntata anche su un foro di dimensioni più grandi scoperto nel cofano dell’Alfa 156 del R.,. Un dato che potrebbe far ipotizzare che a sparare sia stata anche un’altra pistola di diverso calibro dal 7.65. Avviate le indagini da parte dei militari, che hanno ascoltato le vittime alla ricerca di ogni minimo elemento utile a risalire agli autori del gravissimo gesto. Un’intimidazione in piena regola, di cui adesso va inquadrato il movente. Materia di lavoro per gli investigatori, chiamati a far luce su un episodio dai contorni ancora inevitabilmente poco definiti. Restano lo sconcerto ed il timore, quelli sì già fin troppo evidenti nell’opinione pubblica.

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(Da Il Sannio Quotidiano del 05-04-2009)

Attentato a Torrepalazzo Spunta una terza persona
Dopo la seconda pistola, spunta ancora una novità nelle indagini sull’attentato di contrada Torrepalazzo. Erano tre, e non due, infatti, le persone che hanno partecipato al raid intimidatorio compiuto giovedì sera nei confronti del meccanico Raffaele Fusco, quarantatré anni, già noto alle forze dell’ordine, dei due figli e di Donato Russo, trentuno anni, un operaio, tutti feriti agli arti inferiori, in modo non grave, da colpi di arma da fuoco calibro 7.65 e 38. Dalle testimonianze è infatti emersa la presenza di un terzo uomo che era al volante della Panda, e che solo in un secondo momento sarebbe sceso, per pochi istanti, dall’auto con la quale era poi fuggito con i due complici che avevano sparato. Un nuovo tassello, dunque, in una storia ancora circondata dal mistero. Nessuna novità, ad esempio, sull’auto utilizzata per l’azione criminosa. Un dato diverso da quelli registrati in altri episodi dello stesso tipo, quando il veicolo adoperato era stato rinvenuta, magari bruciato per cancellare ogni traccia.

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