Nichi Vendola a Benevento per presentare “La Sinistra”
Stampa questo articolo(Da Il Quaderno.it 20 marzo 2009) – “La sinistra italiana ha bisogno di un bagno d’umiltà. E’ impossibile andare avanti parlandoci addosso. Non ho nostalgia della sinistra dei simboli che ha una ricetta già pronta. Vogliamo costruire una casa per quelli che oggi sono smarriti in questa globalizzazione feroce e organizzare la rabbia e la speranza di chi vorrebbe porre una domanda di futuro. Luoghi, insomma, in cui la politica sia uno strumento di libertà”. A suonare la sveglia è Nichi Vendola che oggi pomeriggio è stato a Benevento per un’iniziativa pubblica presso la sala consiliare di Palazzo Mosti.
Il presidente della Regione Puglia ha abbandonato Rifondazione Comunista dopo il congresso nazionale di luglio e ha fondato il Movimento per la Sinistra che ora, insieme al Partito Socialista, i Verdi, Sinistra Democratica e Unire la Sinistra, si appresta a lanciare una lista per le elezioni europee. Un tentativo per ridare voce alla sinistra uscita sconfitta dalle urne nella scorsa primavera. Vendola è preoccupato perchè assiste a “una sinistra che balbetta” e a un’opposizione “che non ha un profilo sociale”. Eppure, è convinto che bisogna ripartire dai temi del lavoro e della formazione per contrastare “l’egemonia della destra” che è al tramonto nel mondo ma non in Europa e in Italia dove “è entrata nei sogni e nella vita dei cittadini”.
Il governatore pugliese riconosce la difficoltà del momento economico e propone un parallelo tra la questione morale e quella sociale. La prima idea che lancia è una moratoria sui licenziamenti, condizione indispensabile “se gli imprenditori vogliono avere soldi dal Governo”. Ma ciò non è sufficiente, perché bisogna intervenire su quanti sono colpiti da provvedimenti di cassa integrazione affinché “il Governo detassi gli ammortizzatori sociali”. Accanto a ciò, vanno premiate politiche che favoriscano un’occupazione stabile. Vendola ha detto che “è immorale la condanna alla precarietà per un’intera generazione” e ha sottolineato come “il lavoro sia diventato una merce di povertà, una condizione di solitudine che questo Governo intende inasprire ancora di più introducendo il contratto individuale di lavoro, assurdo per un mercato che si è globalizzato”.
Perciò, il governatore invita a difendere la posizione della Cgil sul contratto collettivo nazionale e sulla riforma degli scioperi in quanto “Berlusconi vuole comprimere la rabbia che serpeggia nel Paese”. Il modello da seguire è Obama che in America sta scrivendo pagine nuove con provvedimenti di sostegno a scuola e sanità pubblica oltre alla tassazione delle rendite e dei patrimoni. L’opposto di quanto avviene in Italia anche per colpa del Pd “che scrive le prefazioni dei libri di Obama senza averli letti”. La sinistra, per Vendola, deve “dare una speranza” senza avere l’assillo per il dilemma su cosa scegliere tra il governo e l’opposizione. Lui, che è presidente di una Giunta Regionale, non nasconde che “se la bussola è il cambiamento la partita va giocata”.
In apertura della manifestazione, ha preso la parola Gianluca Serafini che ha inteso spiegare il senso del nuovo percorso intrapreso teso a “uscire dagli steccati del moderatismo e del settarismo incapaci di interpretare i bisogni della società”. Massimiliano Bencardino di Sinistra Democratica, invece, ha invitato la sinistra “ad aprire le porte alle competenze e alle idee per costruire spazi di democrazia e di partecipazione”. L’ex assessore Antonio Medici, ha evidenziato che il problema maggiore del nuovo progetto politico sta “nel recuperare la coerenza tra i valori e l’agire”. Concetti ribaditi subito dopo da Gabriele Corona dell’associazione Altrabenevento secondo cui “la sinistra appare riluttante e in ritardo sulla questione morale”.
Pellegrino Giornale