L’Amministratore della CON.CA. scrive al Procuratore della Repubblica e il Dirigente dell’Urbanistica si dichiara incompatibile.
Stampa questo articoloDa Il Sannio quotidiano ) Via Galanti, Triola scrive a Maddalena
Data: 26-01-2009
La Con.Ca. sollecita il Comune e coinvolge il nuovo Procuratore Capo del tribunale di Benevento, Giuseppe Maddalena. Ennesimo capitolo della querelle legata alla realizzazione degli alloggi di Via Galanti.
L’amministratore unico della società partenopea, Maurizio Triola, ha indirizzato nei giorni scorsi al Comune la richiesta di rilascio del certificato di ultimazione lavori del lotto C – D (nella foto). La Con.Ca. aveva già presentato analoga richiesta nelle precedenti settimane, istanza rimasta inevasa, come evidenzia Triola nella sua missiva indirizzata al dirigente del settore Urbanistica del Comune, Silvio Ferrara, e al Procuratore Maddalena. “La invito a rilasciare con immediatezza – scrive Maurizio Triola – il già richiesto certificato di ultimazione lavori, ovvero a comunicare i motivi che inibiscono il rilascio del certificato, attesa la gravità delle conseguenze patrimoniali ai promissari acquirenti che sarebbe provocata da omissione dell’Ente comunale. La certificazione richiesta – spiega l’amministratore della Con.Ca. – costituisce elemento essenziale per il rilascio dei certificati regionali nominativi di concessione del contributo regionale”. La ditta partenopea chiarisce quindi come “nella denegata ipotesi di un recesso regionale provocato dalla condotta dell’Ufficio, l’Ente comunale sarà ritenuto di tanto responsabile”. La missiva è indirizzata non a caso anche ai diretti interessati, i cittadini che hanno versato anticipi per impegnare l’acquisto degli alloggi.
Nella lettera Triola non risparmia forti critiche al Comune che nei mesi scorsi, come si ricorderà, ha dichiarato decadute le convenzioni urbanistiche per la realizzazione dell’intervento. L’Ente, secondo il deliberato approvato dal Consiglio comunale, dovrebbe adesso subentrare alla ditta per ultimare i lavori. Ma la Con.Ca. ritiene invece che l’intervento sia ultimato, in quanto mancherebbero solo “completamenti” interni del tutto marginali.
La Con.Ca. invia al Procuratore Capo un lungo elenco di comunicazioni inviate negli anni al Comune e commenta: “I predetti documenti vengono trasmessi anche al Signor Procuratore della Repubblica – scrive Triola – affinchè possa avere piena conoscenza di fatti che ancora oggi risultino rappresentati con tante ombre e molta fumosità, ma che sono di evidente chiarezza sull’accanimento posto in essere dall’Ufficio Urbanistica del Comune, teso solo ad ostacolare il completamento dell’intervento nonostante il Consiglio comunale, con delibera 17/2003, abbia approvato la variante al Pru e lo schema integrativo della convenzione. A distanza di cinque anni – denuncia Triola – il Comune non ha posto in esecuzione alcun atto consequenziale per il completamento dell’iter procedurale della variante. Per non parlare – rileva poi l’amministratore Con.Ca. – del comportamento del Sindaco, che, invitato per ben due volte a comparire dinanzi al notaio per la sottoscrizione della convenzione integrativa, non è comparso”.
La società partenopea contesta quindi la delibera di presa d’atto della decadenza delle convenzioni urbanistiche, approvata dal Consiglio comunale il 10 novembre scorso: “Atto amministrativo monco e privo di logica tecnica e politica – lo definisce Triola – fondato su una determina dirigenziale (la ormai famosa determina di Lanni dell’1 settembre 2008, n.d.r.) scriteriata e ricca di notizie false, tendenziose e di rilevanza penale, che saranno opportunamente valutate nella sede deputata alla quale faremo a breve ricorso”.
A supporto delle proprie tesi la Con.Ca. cita infine un verbale del 15 novembre 2001. Verbale nel quale, incidentalmente, si rileva la presenza dell’avvocato Silvio Ferrara, oggi dirigente dell’Urbanistica, come legale di un cittadino che aveva presentato ricorso nei confronti dell’intervento. Una circostanza che lo stesso Ferrara cita nella lettera indirizzata ai vertici comunali con la quale sostanzialmente si considera incompetente sulla questione: “Ritengo esaurita la competenza di questo Settore – scrive Ferrara – La presa di possesso delle aree e la successiva gestione rientrano, a mio avviso, nella competenza dei Lavori pubblici. Avendo nel recente passato difeso vittoriosamente due proprietari di aree contro il Programma comunale e quindi anche contro la Con.Ca. è opportuno che personalmente mi astenga. In ogni caso è opportuna una riunione”.
Nell’occasione Ferrara lancia anche un allarme in merito al sottodimensionamento dell’organico di settore: “Bisogna tener presente che la struttura di questo Settore, con gli ultimi trasferimenti (Palmieri, Tretola, Mirabella, Mercurio) è ridotta al minimo, con difficoltà finanche ad assolvere ai suoi più elementari compiti”.