Pericoloso gioco d’azzardo, l’amministrazione Mastella perde il finanziamento per 160 alloggi
Stampa questo articoloPer il colpaccio non riuscito da 305 milioni di euro, il Comune perde 4 milioni e mezzo per le case popolari di Capodimonte. Tace l’assessore all’Urbanistica, Raffaele Romano e straparla il super consigliere Renato Parente.
Comunicato stampa del 5 luglio 2021
Ha ragione il dirigente di Noi Campani, Renato Parente: Benevento è ridotta peggio del Burundi. Infatti, nel paese africano, tra i cinque più poveri del continente perché depredato da potenze europee e martoriato da guerre civili, non c’è un sindaco viandante che per giustificare il suo fallimento attacca ogni giorno il centro sinistra dal quale pretende però appoggio elettorale. Difficile trovare uno così in Burundi.
Dopo il disastroso intervento a mezzo stampa del dirigente comunale all’Urbanistica, Antonio Iadicicco, che approfitta del ruolo che occupa per fare una ricostruzione distorta e non veritiera delle cause che hanno portato alla revoca del finanziamento regionale per la costruzione di 160 alloggi a Capodimonte (non sappiamo se succede pure in Burundi), aspettavamo i chiarimenti dell’assessore alla Trasparenza e Anticorruzione, il generale della Guardia di Finanze in pensione, Raffaele Romano, che invece tace. Come al solito !
Cose che, forse, succedono pure in Burundi.
E’ intervenuto, invece, Renato Parente, in sostituzione del presidente di Noi Campani, l’assessore Alfredo Martignetti, regolarmente iscritto alla massoneria (non sappiamo se accade anche in Burundi) il quale attribuisce la revoca del finanziamento regionale di oltre 4 milioni di euro, al pre-fallimento della ditta Pessina, vincitrice dell’appalto per la costruzione degli alloggi, che però è intervenuto nel 2019. Fino ad allora, l’amministrazione Mastella, insediata nel 2016, aveva la conferma del finanziamento e pure una corposa anticipazione.
Il super consigliere Renato Parente, da Ceppaloni, primo sostenitore del viandante anche presso la Provincia, non spiega cosa è veramente accaduto dal 2016 al 2021 e per depistare non manca di condire la sua fuorviante ricostruzione dei fatti adombrando il possibile reato di “turbativa di gara” da parte del centro-sinistra, perché l’appalto era stato aggiudicato nel 2015 dallo IACP alla ditta Pessina, “guarda caso” editore del giornale Unità, del PD.
Chissà come avrà reagito il consigliere Raffaele Del Vecchio, del PD ma grande sostenitore di Mastella, figlio di Gaetano l’ex commissario dello IACP all’epoca dei fatti che però è deceduto recentemente e quindi non può difendersi dalle velenose insinuazioni del Parente il quale, tra l’altro, non spiega perché, pur essendo a conoscenza di tali gravissimi fatti dal 2016, non ha mai presentato la denuncia alla Procura della Repubblica.
Cose che, forse, non succedono pure in Burundi.
Ma soprattutto il dirigente Iadicicco e il super consigliere Parente, non fanno alcun riferimento al tentativo dell’amministrazione Mastella di dirottare il finanziamento regionale per l’Housing Sociale di Capodimonte alla società S.T.A.T. di Napoli che a Benevento prometteva di abbattere e ricostruire scuole e case popolari con un affare da 305 milioni di euro.
Un azzardo, sicuramente impossibile in Burundi, che ha portato anche alla revoca del finanziamento regionale destinato alla costruzione di alloggi di edilizia sociale che 160 famiglie beneventane aspettavano da tempo, come spiegheremo tra qualche giorno con apposito dossier, carte alla mano.
Per Altrabenevento, Gabriele Corona