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Due logge massoniche di soli “uomini liberi”, condizionano anche la campagna elettorale.

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Vietata la partecipazione delle donne. Che dicono Pepe, Farese, Mollica, De Lucia e Ricciardi?

Comunicato stampa del 27 maggio 2021

Dopo le allusioni di Mastella alla affiliazione di Luigi Perifano alla massoneria, il Fatto Quotidiano, Altrabenevento e LabTv hanno comunicato che anche l’assessore al commercio del Comune di Benevento, Alfredo Martignetti, è “maestro” della loggia Federico Torre.

Altri giornalisti hanno ripreso la notizia, molti l’hanno ignorata, mentre gli “opinionisti” Enzo Spiezia su Ottopagine e Giovanni Festa su Il Vaglio, l’hanno segnalata come inutile o strumentale iniziativa di Altrabenevento.

Spiezia con un lungo ed arzigogolato articolo che ricorda la famosa descrizione di Fortebraccio “quelle lunghe pipì dei cani che si dividono in mille rivoli ma poi finiscono in una buca, spumeggiando” si limita a sostenere che la iscrizione alle logge massoniche non è reato e pertanto egli non capisce di cosa si sta discutendo.

Evidentemente sfugge, al giornalista che si considera il più grosso cronista di giudiziaria (e che però recentemente ha bucato notizie riportate efficacemente da Il Sannio Quotidiano) che proprio l’adesione alla massoneria di Luigi Perifano è diventato un fatto politico rilevante perché ha finora impedito al Movimento 5 Stelle di sceglierlo come candidato sindaco.

I grillini, infatti, hanno finora negato, per statuto, le candidature ai massoni e recentemente hanno presentato un disegno di legge al senato per vietare cariche pubbliche agli iscritti alle logge.

Dal canto suo, Giovanni Festa, su Il Vaglio, se la prende con Altrabenevento che, a suo avviso, ha tirato fuori la notizia per indebolire Perifano. Non si è accorto, l’opinionista a servizio perpetuo del PD e ossessionato da Altrabenevento, che la notizia emersa, non certo grazie a lui, non è il “Perifano massone” noto a tutti (come abbiamo già ricordato), bensì la partecipazione di Alfredo Martignetti, presidente di Noi Campani e nominato assessore allo sviluppo economico dal cattolicissimo sindaco Mastella, alla loggia Federico Torre.

Festa non si è accorto, neppure, che Perifano si è dichiarato “in sonno” cioè di non essere più attivo come massone, ma non lo ha fatto Martignetti.

Certo l’iscrizione alla logge massonica non è un reato, ma se determina anche discussioni e scelte politiche, può diventare oggetto di legittima discussione. O no?

Benevento, regno della chiesa per otto secoli, vanta una lunga tradizione laica e anche massonica, prima con la loggia Manfredi, poi con la Raffaele De Caro e dal 2006 con la Federico Torre alla quale aderiscono almeno 50 “fratelli”.

Si tratta soprattutto di professionisti (14 sono avvocati, 11 medici, 7 commercialisti, 3 ingegneri, 1 architetto) alcuni sono commercianti ed imprenditori ma ci sono anche dipendenti pubblici che per legge devono comunicare ai datori di lavoro la loro adesione ad associazioni di qualunque tipo, per verificare eventuali conflitti di interesse. Lo hanno fanno gli iscritti alla loggia massonica di Benevento che sono tenuti al segreto?

Mentre in tutta Italia la massoneria lamenta una crisi di vocazione ed adesioni, soprattutto per le polemiche con la commissione parlamentare antimafia che ha preteso gli elenchi degli iscritti in alcune regioni, nel Sannio le affiliazioni sono in netta crescita e sono recenti.

Quindici massoni della Federico Torre (un terzo) si sono iscritti negli ultimi tre anni e agli inizi di quest’anno è sorta addirittura una nuova loggia, denominata Libero Pensiero. L’Oratore (uno dei gradi più elevato tra i massoni) della circoscrizione Campania-Lucania (52 logge) è un beneventano.

Crescono quindi i massoni a Benevento, che non è più regno della Chiesa da 170 anni, per bisogno di laicità e libertà, ma c’è una strana regola davvero anacronistica: le donne non possono aderire.

Il Grande Oriente d’Italia, al quale aderiscono le due logge beneventane, si ispira al trinomio LIBERTÀ – UGUAGLIANZA – FRATELLANZA ma il III principio del Regolamento attuale dispone “Le persone ammesse come membri di una Loggia devono essere uomini buoni e sinceri, nati liberi e di età matura e discreta, non schiavi, non donne, non uomini immorali o scandalosi, ma di buona reputazione.”

Gli aderenti alle logge massoniche non devono essere schiavi, uomini scandalosi o donne. Nel terno millennio !!

Che ne pensano Giovanni Festa (opinionista PD che certo si ricorderà la battaglia per le quote rosa nella Giunta comunale), le consigliere comunali di maggioranza a Palazzo Mosti, la consulta delle donne, Antonella Pepe della segreteria provinciale del PD e poi Marianna Farese, Annamaria Mollica, Danila De Lucia e Sabrina Ricciardi del Movimento 5 Stelle?

Altrabenevento Gabriele Corona

 

 

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