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Ancora bloccato il progetto Lumode per il palazzo sul terminal bus.

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Piazza Risorgimento, i fari dell’ANAC sul project financing.

Il Comune ritiene di aver rispettato la soglia necessaria di partecipazione pubblica.

Da Il Sannio Quotidiano del 1° maggio 2021

Si sono accesi i fari dell’Autorità anticorruzione sul progetto Lumode per piazza Risorgimento. Oggetto del contendere una questione di natura tecnico-giuridica: la quota di partecipazione pubblica necessaria per il project financing ai sensi del Codice degli Appalti.

Anche alla luce di ciò è ancora bloccata la gara per la scelta della ditta che dovrebbe realizzare il progetto preliminare proposto dalla società Lumode per costruire un edificio sull’attuale terminal bus e un parcheggio interrato in piazza Risorgimento. Altrabenevento ha presentato un esposto all’ANAC, il Comune ha replicato e attende il via libera.

Il progetto preliminare per la riqualificazione Piazza Risorgimento-ex campo La Salle, fu presentato a luglio 2016 dalla società Lumode di Gricignano d’Aversa ed inserito nel progetto “La città di tutti la città per tutti”, composto da 17 diversi interventi, finanziato dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri con 18 milioni di euro a valere sul fondo straordinario per la riqualificazione delle periferie.

Il progetto elaborato dall’arch. Antonio Iadicicco prima che fosse nominato dirigente del settore urbanistica del Comune di Benevento, prevedeva un nuovo arredo di piazza Risorgimento ed un edificio di cinque piani sull’area attualmente utilizzata come Terminal Bus per la spesa complessiva di  9.404.600 euro dei quali 7.000.785 sono a carico del ministero e 2.403.815 a carico della società privata che realizza l’opera e la gestisce per 29 anni.

Si tratta quindi di un Project Financing, avversato soprattutto dall’associazione Altrabenevento che ha promosso anche la costituzione del Comitato “Giù le mani dal terminal bus” al quale partecipano i consiglieri comunali di opposizione e diverse associazioni civiche ed ambientaliste.

A luglio dello scorso anno, proprio a seguito delle numerose proteste, esposti e dossier del Comitato che contesta il previsto trasferimento del Terminal Bus e denuncia la eccessiva cementificazione dell’ex Campo la Salle, l’amministrazione comunale ha chiesto alla Presidenza del Consiglio dei Ministri l’autorizzazione per il progetto rimodulato dalla Lumode che prevede la riduzione della volumetria dell’edificio sull’area dell’attuale terminal e un parcheggio interrato in Piazza Risorgimento.

L’11 febbraio la Presidenza del Consiglio dei Ministri ha autorizzato la rimodulazione del progetto e subito dopo l’ufficio tecnico ha chiesto alla Lumode di presentare tutti gli elaborati esecutivi che la Giunta deve approvare per indire la gara necessaria ad individuare la ditta che deve eseguire i lavori e gestire per 29 anni il parcheggio e i locali destinati a commercio, residenze e servizi.

Ma il 2 marzo Altrabenevento ha inviato un esposto all’Autorità Nazionale Anticorruzione per contestare proprio gli atti relativi al Project Financing.

In particolare l’associazione sostiene che la proposta della Lumode viola l’art. 165, comma 2, del D.lgs n. 50/2016 (Codice degli Appalti) che prevede anche per i Project Financing la compartecipazione con finanziamenti pubblici non deve superare la percentuale del 49% del costo totale ed invece, l’intervento edificatorio su Piazza Risorgimento-ex campo La Salle prevede la spesa complessiva di circa 9 milioni e mezzo di euro dei quali circa 7 milioni, pari al 75% a carico del Ministero.

L’ANAC ha chiesto al Comune una relazione che l’ufficio tecnico ha già inviato alla Segretaria Generale.

I tecnici del settore Opere Pubbliche contestano la tesi di Altrabenevento e sostengono che per definire le percentuali di partecipazione finanziaria a carico del privato e del pubblico, occorre innanzitutto considerare che nel costo totale devono essere inseriti anche i costi di gestione per 28 anni che ammontano a € 13.600.840,55.

Pertanto, conclude l’ufficio tecnico, tenendo conto di tutte le spese previste per realizzare l’opera e gestirla, risulta che la partecipazione pubblica si riduce al 33,98 %  ben al di sotto del 49% previsto dall’articolo 165 del D. Lgs 50 del Codice degli Appalti.

Si attende adesso la risposta dell’ANAC

 

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