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La fonte che inquina i pozzi è tuttora attiva. Tacciono i consiglieri comunali

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La società Artea aveva avvisato il Comune. Altrabenevento chiede alla Gesesa e al sindaco di applicare le norme per la prevenzione dei danni alla salute pubblica. 

Comunicato stampa del 7 aprile 2021

Altrabenevento ha chiesto oggi al sindaco di Benevento e al presidente di Gesesa di chiudere i pozzi di Pezzapiana ai sensi dell’art. 304 del Decreto Legislativo 152 del 2006 – “Azione di prevenzione” per evitare i danni causati dalla possibile somministrazione di acqua non potabile ai cittadini dei rioni Ferrovia, Libertà e Centro Storico.

Ecco il testo: “La società Artea, incaricata dal Comune di Benevento di effettuare i controlli sulla contaminazione da tetracloroetilene nella falda della parte bassa di Benevento, a giugno del 2020 ha attestato che “le aree oggetto di indagine risultano essere contaminate” ed ha ipotizzato che all’accumulo del pericoloso inquinante in profondità si aggiunge “un insaturo di superficie ancora attivo nel rilascio”.

Il recente ritrovamento nel pozzo di Campo Mazzoni di 47,4 microgrammi di tetracloroetilene, 40 volte superiore alla soglia di contaminazione (1,1 microgrammi/litro) e quasi 5 volte il limite di potabilità (10 microgrammi/litro), conferma che il rilascio del pericoloso inquinante persiste e si può estendere, inevitabilmente, anche ai pozzi di Pezzapiana tuttora utilizzati per la fornitura idrica ai rioni Ferrovia, Libertà e Centro storico.

Quindi la Gesesa potrebbe servire a circa 25.000 abitanti acqua non potabile per l’aumento ulteriore di tetracloroetilene che da tempo ha superato la Soglia di Contaminazione.

Pertanto sono necessarie adeguate misure di salvaguardia della salute pubblica, anche ai sensi dell’art. 304 del D. Lgs. 152/2006 che prevede “Quando un danno ambientale non si è ancora verificato, ma esiste una minaccia imminente che si verifichi, l’operatore interessato adotta, entro ventiquattro ore e a proprie spese, le necessarie misure di prevenzione e di messa in sicurezza”.

In verità il danno ambientale, cioè l’inquinamento del suolo e delle acque profonde da tetracloroetilene si è già verificato, sono stati previsti altri esami per tentare di individuare la fonte dello sversamento ma non si possono rischiare ulteriori danni alla salute di metà della popolazione costretta ad utilizzare acqua già contaminata che può improvvisamente diventare non potabile”.

La lettera è stata inviata per conoscenza al Prefetto, al Procuratore della Repubblica e ai “consiglieri comunali di Benevento, di maggioranza e di opposizione che continuano a rimanere in imbarazzato silenzio su questa gravissima situazione. E’ vero che solo alcuni di essi abitano nella zona servita da acqua con tetracloroetilene, ma è altrettanto vero che tutti hanno chiesto voti agli abitanti dei rioni Ferrovia, Libertà e Centro storico

Altrabenevento, Gabriele Corona

 

 

 

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