Pasti per bambini, anziani e disabili con cibi riciclati e cucinati senza misure di sicurezza. Prima udienza penale.
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La Procura della Repubblica chiede il rinvio a giudizio per le amministratrici della società Ristorò. Una grande vergogna anche per tutte le autorità di controllo e i giornalisti che recitarono il “tuttapposto” accusando di strumentalizzazione l’associazione Altrabenevento, le dipendenti della CUB, il comitato dei genitori e la Rete Sociale.
Comunicato stampa del 23 febbraio 2021
La Procura della Repubblica di Benevento ha chiesto il rinvio a giudizio per Mariarosaria Favino, amministratore della Ristorò srl e Rossana Porcelli, amministratore di fatto della stessa società, per “frode nella esecuzione dei contratti” con i quali il Comune di Benevento e la ASL avevano affidato i servizi di mensa scolastica in città e la somministrazione dei pasti agli anziani e i disabili delle strutture assistenziali di Morcone, Puglianello, Bucciano, San Bartolomeo in Galdo e Molinara alcune Case di riposo.
Il Pubblico Ministero contesta la “utilizzazione di prodotti surgelati (verdure, cosce di pollo e nuggets di pollo)”; la “somministrazione di grammature del cibo inferiore a quello stabilito dal capitolato”; la “preparazione della carne e degli affettati uno o due giorni prima della distribuzione”; il “mancato utilizzo dell’abbattitore di temperatura per le carni, il cui utilizzo garantisce l’abbattimento delle crescita batterica delle carni e per la loro perfetta conservazione”; la “distribuzione dei pasti alle scuole non rispettando il termine di venti minuti dal confezionamento, con ciò comportando un’ alterazione microbiologica e nutrizionale dell’ alimento”; il “mancato rispetto delle norme in materia di igiene e sanificazione ovvero nell’utilizzo di una quantità insufficiente e non idonea di detersivo per il lavaggio delle stoviglie utilizzate per la preparazione dei pasti”; il “riciclaggio degli alimenti non consumati dai bambini delle scuole per farli mangiare ai disabili e agli anziani”; la “utilizzazione dei rimasugli della cucina di grasso di carne per preparare i pasti liquidi dei pazienti di tali strutture psichiatriche e per anziani”.
I fatti risalgono agli anni 2014-2015 e furono allora denunciati dall’associazione Altrabenevento insieme ad un gruppo di dipendenti della dittà Ristorò, iscritti al sindacato CUB, il comitato dei genitori e la Rete Sociale.
Allora tutti i funzionari addetti ai controlli del Comune di Benevento, la ASL, e l’ARPAC assicuravano che tutto era perfettamente normale e non si riscontravano anomalie nel servizio; buona parte della stampa locale, come capita di frequente, accompagnò il solito “coro del tuttapposto” che accusava le lavoratrici della mensa e le mamme di operazioni strumentali.
Alcune dipendenti della Ristorò, licenziate per ritorsione, sono state poi reintegrate dal giudice del lavoro e sono state chiuse le indagini a carico del presidente di Altrabenevento, Gabriele Corona e del giornalista del Corriere della Sera, Antonio Crispino, ritenuti non colpevoli per i fatti raccontati e documentati anche con alcuni video diffusi a livello nazionale.
Domani 24 febbraio, al termine di una lunga indagine che conferma quanto sia difficile accertare in questa provincia i reati che coinvolgono la “pubblica amministrazione”, nonostante l’impegno della Procura della Repubblica, si terrà domani l’Udienza preliminare per decidere se cominciare il processo per i pasti forniti a bambini, anziani e disabili, ovvero i soggetti più deboli della società, la vergogna più grossa per questa “città tranquilla”.
La presidente Sandra Sandrucci
Aggiornamento:
Il Giudice per l’Udienza Preliminare ha disposto il rinvio a giudizio per Favino e Porcelli. Il Processo comincerà il 4 novembre 2021. E’ stata accolta la costituzione di Parte Civile del Comune di Benevento e della Rete Sociale Onlus