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Mastella, le nomine compulsive, il piccolo consigliere, il codazzo e la paura per i terroristi a 25 punte.

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Il sindaco confessa che la procedura per nominare il presidente della Gesesa è solo un fatto formale e poi scantona con una “piccola donna” e un “piccolo consigliere”. Ridicoli la lettera delle presunte nuove brigate rosse e il coro di solidarietà che ha taciuto quando un imprenditore è stato minacciato con 12 proiettili.

Comunicato stampa del 3 dicembre 2020

Il sindaco Clemente Mastella, costretto a congelare la nomina dell’avv. Domenico Russo nel Consiglio di Amministrazione della Gesesa perché non è stato pubblicato l’avviso per eventuali candidature, ha inviato alla stampa una nota che davvero chiarisce le sue reali intenzioni.

Scrive il primo cittadino che “L’avviso finalizzato alla individuazione del nuovo componente del Consiglio di amministrazione di Gesesa Spa è in corso di pubblicazione. La procedura era stata avviata già da alcuni giorni e Gesesa era stata informata di dover attenderne l’espletamento e, quindi, la definitiva comunicazione”.

La nomina di Russo risale al 21 novembre mentre l’avviso pubblico per eventuali candidature di soggetti capaci di gestire l’azienda idrica è stato deciso ieri, cioè dopo 12 giorni, a seguito delle critiche di Altrabenevento e del consigliere Italo di Dio, ma il sindaco chiarisce che ha già comunicato alla Gesesa di attendere questa formalità e quindi la definitiva comunicazione.

Vuol dire che indipendentemente dalle nuove proposte che perverranno il nome è già deciso? Speriamo di no, altrimenti il primo ad essere in grave imbarazzo sarebbe proprio l’avvocato Domenico Russo, presidente della Camera Penale.

La dichiarazione di Mastella continua con un attacco scomposto al consigliere Italo Di Dio che si è permesso di far notare, come dovrebbero fare i consiglieri di opposizione, che c’è un regolamento da rispettare per le nomine nelle società partecipate. Il primo cittadino che cerca costantemente visibilità sulla stampa nazionale con interventi che spaziano dalle vicende internazionali a quelle di costume, definisce Di Dio “piccolo consigliere che si agita in tutti modi per conquistare, anche con furbizia spicciola, qualche strapuntino sulla stampa” e poi allude ad incarichi che lo stesso ha ricoperto in passato.

Evidentemente Mastella si riferisce alla nomina nel Consiglio di Amministrazione dell’ASIA conferito 13 anni fa al dottore Italo Di Dio, noto commercialista, che il professionista ha lasciato prima della scadenza almeno sette anni fa.

Torneremo sulle nomine nelle partecipate, anche quelle di altri professionisti molto legati al sindaco che si mostra sempre più nervoso quando gli arriva qualche critica.

Ieri, ad esempio, sulla sua pagina facebook ha definito “farabutta e piccola donna” una signora che aveva fatto un commento non gradito.

Esprimiamo solidarietà al consigliere Italo Di Dio e alla signora “farabutta” ma non ci accodiamo al coro di solidarietà al sindaco per la lettera di presunte minacce delle nuove brigate rosse che in anni passati sono “comparse” solamente per minacciare i coniugi Mastella quando si doveva rinnovare l’assegnazione della scorta.

Il mese scorso una lettera di minacce con la firma “nuove brigate rosse” e la stella a cinque punte è pervenuta ad alcuni amministratori dell’Emilia Romagna ma il Dipartimento della Pubblica Sicurezza le ha subito bollate come “non attendibili”.

Invece a Benevento la stampa vicina a Mastella ha evidenziato che si tratta di un fatto inquietante, addirittura, perché sulla lettera compaiono “cinque stelle rosse con cinque punte”.

Quindi la lettera delle “nuove brigate rosse” nostrane fa veramente paura perché le stelle a cinque punte sono cinque, non una sola, com’era il simbolo delle B.R. di quarant’anni fa. Si comprende, quindi, il tono del consigliere Renato Parente che subito è intervenuto per condannare il gravissimo vile gesto ed esprimere solidarietà e vicinanza al sindaco “per l’operato svolto sinora in totale trasparenza e ad esclusivo appannaggio dei cittadini”.

Però i sostenitori di Mastella non hanno espresso con la stessa appassionata retorica la solidarietà agli imprenditori che recentemente hanno trovato 12 bossoli davanti alla loro sede in via Torre della Catena.

La presidente Sandra Sandrucci

 

 

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