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La ASL non ha acquistato l’ex INPS a 2 milioni e 100 mila euro ma paga fitti per 560.000 euro all’anno.

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Altrabenevento- Comunicato stampa del 22 gennaio 2020

La ASL poteva acquistare l’edificio ex INPS al centro della città per collocarvi uffici e servizi sanitari ed invece una società avellinese lo vuole abbattere per realizzare appartamenti di lusso e un nuovo ipermercato.

Lettera aperta ai vertici del servizio sanitario regionale e nazionale.

Altrabenevento ha inviato questa mattina una lettera al Direttore Generale della ASL di Benevento, al presidente e all’assessore alla Sanità della Regione Campania e al ministro della Salute in merito al mancato acquisto del grande palazzo ex INPS nel quale si potrebbero collocare gli uffici e i servizi sanitari oggi dislocati in sedi periferiche.

La ASL di Benevento aveva avviato agli inizi dello scorso anno una trattativa per acquistare l’edificio di 12.000 metri quadrati in via Calandra, al centro della città con ampio parcheggio che grazie a pochi lavori di manutenzione sarebbe diventato funzionale e comodo per gli utenti e per i dipendenti del servizio. Quella trattativa, però, è stata interrotta proprio dalla ASL e pertanto il proprietario del palazzo, la società Investire SDG spa di Roma, lo ha venduto alla società CARBET srl di Pietradefusi (AV) per soli 2 milioni e 100 mila euro.

Si tratta di un grosso affare per la società avellinese che ha già chiesto al Comune di Benevento il Permesso per abbattere l’edificio e costruire appartamenti di lusso e un nuovo ipermercato al centro della città che sconvolge i piani urbanistici e commerciali con gravi ripercussioni anche sul traffico e l’inquinamento dell’aria.

Dopo la diffida di Altrabenevento il Comune non ha ancora firmato le necessarie autorizzazioni per questo ennesimo scempio e quindi l’associazione “per la città sostenibile contro il malaffare” chiede alla ASL di verificare la possibilità di acquisire quel palazzo invece di continuare a pagare ogni anno 560.196 euro per l’affitto di soli tre immobili privati: la sede di via Mascellaro, il servizio farmacologico di via Trieste e Trento e il dipartimento di Salute Mentale di via Grimoaldo Re.

Vi sono certamente finanziamenti regionali e nazionali da utilizzare per acquisire quella sede ma basterebbe anche un mutuo da restituire in 4 anni grazie ai soldi degli affitti risparmiati.

Il presidente Gabriele Corona

 

 

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