Denunciata a Cosenza per concussione, Paola Galeone ex prefetta di Benevento. Paolo Di Donato, signore dei migranti, la ricorda a capo delle “capre” del Palazzo del Governo.
Stampa questo articoloAltrabenevento- Comunicato stampa del 2 gennaio 2020
La prefetta di Cosenza, Paola Galeone, è indagata dalla magistratura calabrese per avere incassato 700 euro da un’imprenditrice che l’ha denunciata. Il passaggio di denaro è avvenuto in un bar ed è stato filmato dalla squadra mobile. Il quotidiano La Repubblica riferisce che le indagini sono solo agli inizi perché “secondo indiscrezioni, inquirenti e investigatori hanno intenzione di approfondire per capire se si tratti di un unico episodio o di un’illecita abitudine.”
Galeone è stata prefetto di Benevento fino a luglio 2017 quando fu improvvisamente trasferita dopo lo scandalo per la gestione dei migranti che ha portato agli arresti e poi al processo anche un funzionario del Palazzo del Governo insieme all’imprenditore Paolo Di Donato, conosciuto a livello nazionale come “signore dei rifugiati”.
Proprio Di Donato ha pubblicato nella serata del 31 dicembre sul suo profilo Facebook un post a commento della disavventura giudiziaria della Galeone, nel quale tra l’altro scrive di aver gestito i migranti secondo le direttive della prefetto sostituendosi anche alle funzionarie del Palazzo di Governo che egli definisce “capre”.
Ecco i passaggi salienti del post di Di Donato che segnaliamo alla magistratura: “Apprendo, dai Tg nazionali , che l’ Eccellentissima Prefetta della Provincia di Cosenza, Paola Galeone , risulta essere indagata per concussione. […]La Dott.ssa Paola Galeone , che mi onoro di aver conosciuto ai tempi in cui ho gestito (si avete letto bene, ero da solo a discutere con le capre di Palazzo) l’emergenza migranti in Provincia di Benevento è, a mio giudizio, per conoscenza diretta, una persona perbene ed ottima funzionaria di Governo. [….] Con il dovuto rispetto, devo ammettere, di esserci rimasto male quando Ella non ebbe nessuna parola di solidarietà nei miei confronti, eppure avevo gestito, su Suo ordine, tutte le fasi emergenziali, parola per parola , virgola su virgola, azione su azione, svolgendo, in molti casi , anche il lavoro spettante alle Sue capre. Oggi, dopo questa notizia, voglio porgerLe sentiti ed ossequiosi ringraziamenti per la fiducia accordatami, a torto o ragione lo stabilirà chi deputato a farlo. Stessa cosa avrei voluto sentire dalla Sua bocca, in pubblico , in conferenza stampa e non leggerlo solo in privato. […] Ho pagato per tutti, anche per Lei e per le Sue capre, ma la legge è uguale per tutti”
Poi Di Donato, in risposta ad un commento al suo post, aggiunge “sono stato molto umano perché continuo a rispettare il ruolo istituzionale del Prefetto . Se così non fosse stato avrei avuto molti motivi per salire le scale del palazzo di Giustizia”.
A Cosenza continuano le indagini della Procura della Repubblica sui rapporti tra la prefetto Galeone e l’imprenditrice che l’ha denunciata ma siamo convinti che le dichiarazioni di Di Donato siano di grande interesse anche per i magistrati di Benevento.
Il presidente, Gabriele Corona