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I pozzi di San Salvatore Telesino NON risolvono la crisi idrica di Benevento. Potenziare il Biferno. (Prima parte )

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I pozzi contaminati di Benevento rimangono aperti in attesa dell’attivazione di quelli di San Salvatore Telesino per la spesa di 8 milioni di euro (senza gara di appalto). Con molto meno si poteva potenziare l’acquedotto del Biferno per portare acqua buona a tutta la città. Prima parte

Comunicato stampa del 10 settembre 2019

Nelle varie riunioni tenute dagli enti e le autorità competenti sulla contaminazione dei pozzi di Pezzapiana e Campo Mazzoni è stata più volte annunciata la fornitura di acqua dai pozzi di San Salvatore Telesino per risolvere la crisi idrica della città di Benevento.

Il sindaco Mastella annunciava al quotidiano L’Avvenire del 16 giugno 2019 che “L’acqua è potabile, non ci sono pericoli per le persone, ma tra fine agosto e primi di settembre i pozzi di Campo Mazzoni e Pezzapiana chiuderanno e faremo arrivare a Benevento l’acqua necessaria dai pozzi di San Salvatore Telesino”

E’ arrivato settembre, il superamento della Soglia di Contaminazione del tetracloroetilene nella falda di Benevento è stato confermato da tutti gli esami degli ultimi mesi, ma l’acqua dai pozzi di Pezzapiana e Campo Mazzoni viene ancora servita agli abitanti dei rioni Libertà, Ferrovia Centro Storico.

Quella dai pozzi di San Salvatore ancora non arriva a Benevento e comunque non potrebbe risolvere il problema della falda della città contaminata.

Si tratta di 11 pozzi realizzati alla fine degli anni ’80, mai entrati in funzione e quindi vandalizzati. Nel 2009 i lavori furono ripresi ma neppure allora completati con altro grave sperpero di denaro pubblico. A settembre 2017 la Regione Campania ha assegnato, senza gara di appalto, i lavori urgenti per il ripristino di quei pozzi, per 8.426.648 euro, alla società Acqua Campania per fornire a Benevento 250 litri/secondo ma i lavori che dovevano terminare il 13 gennaio 2019 sono ancora in corso tra contestazioni varie.

Intanto la Regione Campania a seguito delle proteste dei cittadini della parte bassa di Benevento ha aumentato di 80 litri al secondo la fornitura di acqua dalle sorgenti molisane del Biferno, finora riservata solo alla parte alta.

Siamo quindi a quota 200 litri/secondo ma i pozzi di Pezzapiana e Campo Mazzoni sono ancora in funzione perché, secondo la GESESA questa fornitura totale non è sufficiente per servire acqua buona a tutti. Sostengono gli amministratori della società idrica, che l’acquedotto del Biferno ha problemi strutturali che non consentono di aumentare la portata fino ai 250 litri/secondo necessari per tutta la città.

Ma l’acquedotto che porta a Benevento l’acqua dal molise è lo stesso attraverso il quale dovrebbe arrivare in città l’acqua dei pozzi di San Salvatore e quindi non si comprende perché tale impianto non potrebbe sostenere la portata di 250 litri/secondo di acqua del Biferno ma potrebbe servire lo stesso quantitativo di acqua telesina.

In realtà, come dimostrato in questi ultimi 5 mesi, l’acquedotto del Biferno grazie ad alcuni lavori di riparazione ha aumentato la portata del 60% e potrebbe arrivare a 250 litri/secondo con alcune opere di potenziamento che costano alcuni milioni di euro.

Perché la Regione spende 8 milioni di euro per i pozzi di San Salvatore Telesino e non potenzia l’acquedotto del Biferno per servire a tutta la città di Benevento l’acqua buonissima del Biferno con una spesa inferiore a due milioni ?

Il presidente Gabriele Corona

(Prossimamente la seconda parte: i lavori di somma urgenza sulle reti idriche e il processo Medea; Acqua Campania spa e il debito di 88 milioni di euro; i lavori a San Salvatore Telesino e i sub appalti)

 

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