Dossier “La scandalosa riscossione dei tributi affidata alla SOGET e gli struzzi di palazzo Mosti”
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giovedì 29 marzo alle ore 15,30 al BAR 14/B del viale degli Atlantici
(perché il presidente del Consiglio Comunale, Luigi De Minico non ha concesso la sala di Palazzo Mosti)
La riscossione dei tributi affidata a società private
Il servizio di riscossione dei Tributi affidato dal Comune di Benevento a società private dal 2011 ad oggi ha procurato un ammanco di circa 2 milioni di euro per mancati versamenti nelle casse dell’Ente. Infatti, i privati sono autorizzati ad incassare direttamente ICP/PA ( Imposta Comunale Pubblicità/ Pubbliche Affissioni) e poi ad effettuare la riscossione coattiva di ICI/IMU, TARI, TOSAP, Oneri Concessori, Verbali Codice della Strada, ecc. non pagati dai contribuenti alle scadenze previste dagli avvisi emessi dall’Ente.
Le società private incassano tutti i diritti per ICP/PA e versano al Comune un Minino Garantito (più una piccola percentuale se le entrate superano le previsioni); per le altre tasse, i privati trattengono il proprio aggio e versano (o dovrebbero versare) all’Ente la restante parte degli incassi realizzati anche attraverso pignoramenti.
L’affidamento alla SOGET
Dopo le vicende giudiziarie che hanno interessato le società DIGEP e GOSAF, il servizio di riscossione dei tributi del Comune di Benevento è stato affidato da novembre 2015 alla SOGET, una s.p.a. con sede legale a Pescara e sede operativa a Benevento, piazza Guerrazzi, Palazzo De Caro. Il Contratto non è pubblicato sul sito del Comune di Benevento e neppure sono pubblicati gli allegati alle Determine di affidamento e pertanto, nonostante tutti i proclami sulla trasparenza, non è possibile sapere esattamente ed ufficialmente qual è l’ammontare dei tributi che la SOGET dovrebbe incassare e quali sono le condizioni e i patti tra l’Ente e la società. (Doc. 1 detemina-indizione-gara-5-6-2015, e doc. 2 determina-aggiudicazione-soget)
Sappiamo però, per certo, che l’incarico doveva durare poco meno di sei mesi (da metà novembre 2015 al 30 aprile del 2016) anche se una postilla prevedeva la proroga fino alla nomina di un nuovo gestore a seguito di gara di appalto bandita agli inizi del 2016 e non ancora conclusa per stranissimi ritardi.
Di conseguenza la SOGET incaricata in via di urgenza e per sei mesi, senza gara di appalto (solo con lettera di invito a due ditte) perché l’importo non superava la soglia europea, da due anni e mezzo incassa direttamente diversi milioni di ICP/PA (anche quelli per l’uso di tabelloni abusivi) e in cambio dovrebbe versare al Comune 350.000 euro di minimo garantito all’anno. Inoltre incassa con la riscossione coattiva, ICI/IMU, TARI, TOSAP, Verbali al Codice della Strada, ecc. (per un totale presunto di altri 8 milioni di euro), che deve riversare al Comune dopo aver trattenuto il suo aggio del 10,13%. Con quali garanzie per l’Ente?
La Cauzione irrisoria
Innanzitutto il Comune di Benevento si dovrebbe garantire con la Cauzione, cioè la Polizza Fideiussoria che però copre solo il massimale di € 20.998,50, cioè il 12,80% di € 164.050 indicati nel Contratto (doc. 3 contratto-soget) pari a circa la metà dei 350.000 euro all’anno per il Minimo Garantito per ICP/TA. Insomma, la SOGET incassa dagli utenti circa 10 milioni di euro ma garantisce solo 21.000 euro (lo 0,2 %). E’ vero che l’art. 123 del Codice degli appalti D. Legl. 163/2006 prevede Cauzioni pari al 10% del valore dell’affidamento che però, in questo caso, non può essere la metà del Minimo Garantito. Deve essere il totale dei soldi incassati dagli utenti. (Vedi anche la Delibera 92/2012 dell’ANAC link https://www.anticorruzione.it/portal/public/classic/AttivitaAutorita/AttiDellAutorita/_Atto?ca=5240 )
Versamenti tardivi, riscossioni su C/C sconosciuti all’Ente, strane notifiche.
L’amministrazione comunale non chiarisce se la SOGET ha presentato i rendiconti, ma sappiamo per certo che ha versato in ritardo le rate del Minimo Garantito ICP/PA del 2017 e solo a seguito di sollecito/diffida da parte del settore Finanze che si è accorto del fatto dopo circa una anno.
Sul sito del Comune di Benevento è ancora pubblicato un avviso ai contribuenti (http://www.comune.benevento.it/bn2_allegati/documentivari/UffImpPubbl.php) (avviso-conti-correnti-soget) con il quale si comunica che la SOGET è autorizzata a riscuotere per conto dell’Ente ma i versamenti vanno effettati sui C/C n. 1029616396 e n. 24777633 intestati a SOGET SPA, (ai quali il Comune può accedere per controllare il reale ammontare dei versamenti effettuati dai contribuenti beneventani). La società però, in diversi casi ha chiesto il pagamento sul C/C n. 291740 aperto presso un ufficio postale di Taranto. L’amministrazione comunale ha chiesto recentemente alla società incaricata, spiegazioni in proposito ma al momento non si conosce l’esito di questo riscontro. Segnaliamo però all’amministrazione che la SOGET a seguito di diversi pignoramenti, ha chiesto i pagamenti su un conto corrente del Banco Di Napoli, sede di Taranto, diverso dal conto corrente della Banca dell’Etruria indicato nel contratto.
Agli inizi di febbraio sono stati pubblicati all’albo pretorio online del Comune di Benevento, sette comunicazioni con le quali la Soget dalla sua sede di Taranto annuncia di aver depositato presso la nostra “casa comunale” in un solo giorno, il 6 febbraio, 178 notifiche per contribuenti morosi e irreperibili “attesa l’assenza nel territorio del comune, di una loro abitazione, ufficio o azienda”. Negli elenchi pubblicati solo per alcuni giorni all’albo online del Comune, compaiono però, anche un notissimo Hotel cittadino, una Banca, un accorsato negozio di abbigliamento, una dolciaria ed altre attività commerciali note. Possibile mai che i qualificatissimi notificatori della SOGET non hanno trovato la sede di queste aziende che invece tutti conoscono?
Gli atti SOGET per anni precedenti al dissesto non autorizzati dall’apposita Commissione
Il Codacos e l’ACU hanno chiesto gli annullamenti degli atti emessi dalla SOGET per tributi relativi agli anni precedenti al dissesto che non risultano autorizzati dalla Commissione di Liquidazione (vedi doc. 5 Codacons-istanza-annullamento-atti-soget e 6 ACU-istanza-annullamento-atti-soget)
I requisiti della SOGET
A seguito della pubblicazione sulla stampa di una nota ANAC di settembre 2016 (Doc. 7 anac-provvedimento-vigilanza-soget-e-cerin-) sono emerse le violazioni o i gravi errori commessi da SOGET nella gestione dei contratti (Comune di ORIA) di riscossione dei tributi al punto da determinare la perdita dei requisiti da parte di detta società. L’art. 38 del D.Lgl. 163/2006 prevede che le stazioni appaltanti devono valutare autonomamente la gravità dei fatti, “accertati con qualunque mezzo di prova”. Nella seduta del consiglio comunale del 21 marzo, l’assessore alle Finanze, Serluca, rispondendo ad una interrogazione, ha comunicato che la SOGET è ancora regolarmente iscritta all’Albo dei gestori di tributi e che altri accertamenti sui requisiti sono in corso. La iscrizione all’albo, però, non esclude l’obbligo della Stazione Appaltante di effettuare la valutazione che, secondo Selurca, ad oggi, non è stata ancora effettuata, dopo due anni e mezzo di riscossioni da parte di SOGET.
In realtà a maggio 2016 il dirigente del Settore Finanze, dichiarò (doc. 8 verifica-requisiti-soget-maggio-2016) che la valutazione era stata fatta e che le violazioni commesse dalla SOGET in altri comuni non apparivano gravi perché erano stati dichiarati in sede di gara e soprattutto perché il precedente rapporto contrattuale con il Comune di Oria era terminato con risoluzione consensuale. Questa motivazione è però inaccettabile perché, come ha stabilito il TAR PUGLIA con la sentenza n. 2057/2011 confermata dal Consiglio di Stato sentenza 3078/2012, la rescissione consensuale non poteva negare la gravità dei fatti accaduti a ORIA.
Recentemente alla SOGET sono state contestate altre violazioni in altri comuni (Vedi anche i rinvii a giudizio a Salerno e Pescara) e di tanto l’amministrazione Comunale deve tener conto per la valutazione sul possesso dei requisiti da parte della SOGET, considerando anche i problemi riscontrati a Benevento (rendicontazioni, utilizzo di C/C non autorizzati, notifiche strane, emissione di atti non autorizzati dalla Commissione di Liquidazione a seguito di dissesto)
Questo è il Dossier che avremmo voluto presentare in anteprima alla Commissione Consiliare alle Finanze ma i consiglieri di maggioranza non hanno voluto vedere e sapere.