Gino Abbate e le misteriose assunzioni in GESESA. I grillini e ACEA controllata dal Comune di Roma.
Stampa questo articoloAbbate deve spiegare anche i contorti accordi, fatti e negati, con Alto Calore.
Comunicato stampa del 15 dicembre 2017
Oggi 15 dicembre, il presidente della GESESA, Gino Abbate dovrà cominciare a spiegare alla commissione consiliare Finanze alcuni misteri della azienda che si occupa del servizio idrico, a cominciare dalle assunzioni effettuate (un candidato grillino, la figlia di un direttore-editore, i figli dell’amico e del parrucchiere di famiglia, ecc).
La commissione presieduta da Annalisa Tomaciello che ha “convinto” il riottoso Abbate a dare spiegazioni, può svolgere un ruolo fondamentale per capire cosa succede veramente a proposito della gestione della risorsa indispensabile per la vita e quindi anche della annunciata e poi scomparsa emergenza idrica, della gestione dei pozzi di San Salvatore e Solopaca e delle strane manovre tra consorzio Alto Calore e ACEA per accaparrarsi le enormi risorse idriche avellinesi.
Infatti, tutti ricordano che il 15 febbraio scorso il commissario dell’ATO, Colucci annunciò ufficialmente di aver ceduto i Pozzi di San Salvatore Telesino alla Gesesa per risolvere definitivamente la crisi idrica di Benevento ma, in realtà, la relativa Delibera non è mai stata adottata e i lavori di ripristino di quegli impianti sono cominciati e poi subito interrotti.
Invece il commissario Colucci ha deliberato effettivamente l’assegnazione di un pozzo di Solopaca alla GESESA ma senza impianti per far giungere acqua a Benevento. Di tali opere si dovrà occupare l’ing. Carmine Montano, dipendente dell’ATO e figlio di Oreste Montano, ex dirigente dell’Alto Calore che è stato direttore dei lavori proprio degli impianti idrici a servizio del campo pozzi di Solopaca. Solo per caso capita che un altro figlio di Oreste Montano è stato assunto in Gesesa, azienda destinataria di quegli impianti.
La commissione Finanze potrebbe anche approfondire le oscure vicende relative agli accordi, prima annunciati e poi disdetti, tra Alto Calore ed ACEA, società privata che detiene il 58% di Gesesa, per la costituzione del Gestore Unico dell’ATO, oggi Distretto, di Avellino-Benevento. Sulla vicenda avrebbero potuto dare qualche spiegazione anche i portavoce locali del Movimento di Beppe Grillo considerato che la maggioranza delle quote del colosso ACEA sono del Comune di Roma. Invece Nicola Sguera e Marianna Farese sono rimasti muti anche sulla guerra per l’ulteriore privatizzazione dell’acqua.
Di tanto si parlerà, inevitabilmente in un prossimo Consiglio Comunale quando sarà proposta la delibera per la strana rinuncia del Comune di Benevento ad acquisire diverse quote di Gesesa, società nata nel 1989 come Beneventana Servizi per risolvere il problema idrico della città.
il coordinamento