Come si combatte la corruzione a Benevento?
Stampa questo articoloLettera aperta al dott. Raffaele Cantone presidente dell’Autorità Nazionale Anticorruzione
Le scriviamo una lettera aperta per esprimere pubblicamente i nostri dubbi sull’efficacia della manifestazione anticorruzione che oggi la vede ospite a Benevento. Non ci pare, infatti, che tali iniziative educative alle quali sempre partecipano in massa rappresentanti delle istituzioni, politici, imprenditori e funzionari pubblici, hanno finora contribuito a ridurre il livello di corruzione proprio di quelle categorie. Succede così, in verità, anche per i convegni antimafia, che seppur molto partecipati e con oratori di prestigio, com’è avvenuto di recente anche a Benevento, non impressionano più neppure i clan locali sempre più agguerriti e per nulla preoccupati per le conseguenze di atti intimidatori plateali.
Di certo la manifestazione di oggi è un po’ diversa dalle solite, se non altro per la presenza di Clemente Mastella, il primo cittadino che adesso si presenta come paladino della legalità ma che è stato tra i politici più inquisiti e chiacchierati e che di certo non ha risparmiato critiche feroci alla magistratura. Naturalmente questi trascorsi non impediscono a lei e all’ex ministro della Giustizia di firmare un protocollo d’intesa anticorruzione che però, da solo, non è certo sufficiente per garantire la correttezza degli appalti o della gestione pubblica.
Ricordiamo, infatti, che in questa città altri protocolli analoghi sono stati firmati in passato, ad esempio tra imprenditori e carabinieri oppure tra il Comune e la Prefettura, ma di certo non hanno impedito episodi di mala gestione che hanno procurato danni enormi per la città (il mostro dinanzi alla Cattedrale, il Piano di Recupero di via Galanti, l’Ipermercato Zamparini, le “Quattro notti e più..”, la gestione e i compensi del PRUSST, l’edilizia nelle sub aree, gli espropri delegati e le convenzioni urbanistiche, la truffa della “casa di San Gennaro”, il disastro del Parco archeologico di Cellarulo, le tangenti per la pubblica illuminazione, i Project Financing del mercato commestibili e del parcheggio Porta Rufina, i concorsi all’ AMTS e il suo fallimento, la gestione monnezza, il presepe Dalisi e la manutezione degli immobili comunali, gli appalti truccati con l’endoscopio e la manomissione della ceralacca, la refezione per bambini, anziani malati mentali, ecc). Quasi tutti questi episodi sono stati anche oggetto d’indagini e processi che hanno fatto molto discutere per le conclusioni quasi sempre condizionate da ritardi, prescrizioni e clamorose ritrattazioni dei testimoni. Ma, nonostante la contorta e discutibile “verità giudiziaria” per la esistenza o meno di reati penali, rimangono la indiscutibile malagestione amministrativa e i danni alla città.
Perché il Suo protocollo di intesa anticorruzione con Mastella dovrebbe avere maggiore efficacia?
Perché si avvale della corposa attività dell’Autorità Nazionale Anticorruzione che Lei presiede?
Non c’è dubbio che si tratta di uno sforzo immane fatto di studi, proposte legislative, determinazioni, orientamenti, ma rimane il dubbio che l’ANAC non sia ancora in grado di controllare puntualmente il rispetto di queste disposizioni e quindi anche delle intese che firma.
Ad esempio, proprio a proposito di appalti, abbiamo segnalato all’ANAC per due volte quello per la mensa scolastica di Benevento, oramai nota in tutta Italia come “mensa degli orrori”, assegnato con il criterio del massimo ribasso, contrariamente ai Suoi orientamenti, ma non abbiamo ancora avuto alcuna risposta.
E a dire il vero, non abbiamo capito neppure se l’ANAC riesce a controllare la corretta applicazione delle disposizioni in materia di Piani Anticorruzione e per la Trasparenza da parte degli Enti pubblici. Ad esempio, quello del Comune di Benevento, approvato ad ottobre scorso, attesta che il sito dell’Ente è aggiornato (sic) e non cita neppure i Suoi orientamenti approvati ad agosto scorso che, tra l’altro, prevedono la necessità di rendere chiare e trasparenti le procedure per l’attività degli uffici che si occupano di edilizia e gestione del territorio. Invece, al Comune di Benevento proprio questo settore è oggetto di oscure manovre prima con le strane procedure per l’approvazione del Piano per la riqualificazione delle periferie (oggetto anche di scontro tra consulenti, tecnici convenzionati e consiglieri tecnici sui quali prima o poi l’ex assessore Giorgione racconterà la sua verità) e poi con l’allontanamento di personale scomodo anche a seguito di segnalazioni sulle urbanizzazioni fantasma e gli abusi sulle strutture per ospitare i migranti.
Per paradosso, proprio il Piano Anticorruzione a Benevento ha giustificato questi provvedimenti! Crediamo di avere seppur sinteticamente, indicato le ragioni che ci inducono ad essere scettici sulla reale efficacia dei protocolli anticorruzione, ma di certo non rinunceremo all’ attività che svolgiamo da oltre dieci anni contro il malaffare.
Per questo ci impegniamo a farle avere comunque segnalazioni e denunce sulla corruzione e la cattiva gestione di questa città, sperando però che l’ANAC riesca ad attivare verifiche e controlli in tempi ragionevoli.
Altrabenevento, il presidente- Gabriele Corona
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