Mensa scolastica, la famiglia Porcelli-Barretta si ritiene “perseguitata” da Altrabenevento.
Stampa questo articoloPresunti “atti persecutori” a danno della signora Rossana Porcelli, maritata Barretta, factotum della Ristorò. Indagato il presidente di Altrabenevento, già denunciato per Diffamazione, Calunnia e Violenza privata insieme al giornalista del Corriere della sera, una sindacalista e quattro dipendenti della mensa scolastica, per aver raccontato come venivano preparati i pasti della mensa scolastica.
Comunicato stampa del 13 giugno 2016
Vengono notificate in questi giorni le “Richieste di proroga del termine di durata delle indagini preliminari” da parte della Procura della Repubblica di Benevento a carico di sette persone per presunti fatti/reato che sarebbero stati commessi attraverso le proteste contro il disservizio mensa scolastica di Benevento anche con dichiarazioni alla stampa.
Sono indagati per DIFFAMAZIONE semplice (art. 595 Codice Penale) quattro dipendenti della Ristorò, la ditta che ha gestito il servizio per 10 anni, fino a marzo 2015, e una sindacalista della CGIL, per dichiarazioni relative all’organizzazione del servizio. Invece per il giornalista del Corriere della Sera, Antonio Crispino, autore della video-inchiesta “Qui vengono confezionati pasti per bambini tra vermi e zolfo”, e per il sottoscritto presidente di Altrabenevento, si ipotizzano i reati di DIFFAMAZIONE aggravata (art. 595, 3° comma, C.P.), CALUNNIA (art. 368 C.P.) e VIOLENZA PRIVATA (art. 610 C.P.).
Le denunce sono state presentate dai soci della Ristorò, Adiutrice e Gianluigi BARRETTA, e dall’amministratrice della ditta Mariarosaria FAVINO, a loro volta indagati per somministrazione di sostanze alimentari nocive.
Il Sostituto Procuratore della Repubblica, dott.ssa Miriam Lapalorcia che da aprile 2015 indaga su tali ipotesi di reato a carico di “GABRIELE CORONA + SEI”, ad ottobre scorso aveva già ottenuto un prima proroga di sei mesi e recentemente ha chiesto al G.I.P. (Giudice per le Indagini Preliminari) ulteriore proroga di altri sei mesi considerato che “appare necessario un approfondimento investigativo”.
Sempre dal Tribunale di Benevento apprendo di essere indagato per altra CALUNNIA che avrei commesso in data 10 marzo 2015 ma non è possibile al momento sapere per quali fatti.
Quel giorno portai in consiglio comunale una vaschetta ancora sigillata prodotta dalla Ristorò con “prosciutto cotto e carote” serviti proprio quella mattina ai bambini delle scuole elementari e materne. Feci notare, prima che la vaschetta fosse sequestrata dal comandante della Polizia Municipale Giuseppe Moschella, che dall’etichetta incollata risultava chiaramente che le carote erano surgelate, mentre il Capitolato prevedeva verdure fresche, e che nel prosciutto cotto c’erano “antiossidante E316, conservante E260 e l’esaltatore di sapidità E621 cioè il famigerato “glutammato monosodico” assolutamente sconsigliato per i bambini perchè incide sul metabolismo e può determinare obesità. Per questo motivo è vietato nelle mense scolastiche delle città civili e la sua assenza viene indicata da molti produttori come indice di qualità”.
Apprendo, infine, sempre dal Tribunale, di essere iscritto nel Registro degli Indagati pure per il reato previsto e punito dall’art. 612 bis del Codice Penale – ATTI PERSECUTORI, che così recita “Salvo che il fatto costituisca più grave reato, è punito con la reclusione da sei mesi a cinque anni chiunque, con condotte reiterate, minaccia o molesta taluno in modo da cagionare un perdurante e grave stato d’ansia o di paura ovvero da ingenerare un fondato timore per l’incolumità propria o di un prossimo congiunto o di persona al medesimo legata da relazione affettiva ovvero da costringere lo stesso ad alterare le proprie abitudini di vita”.
La persona che mi ha denunciato perché ritiene di essere da me perseguitata, è la signora PORCELLI Rossana, maritata Barretta, factotum della Ristorò e del servizio di mensa scolastica.
Attendo, senza eccessiva serenità, la conclusione di tali indagini e spero che la Procura della Repubblica possa quanto prima valutare anche i dossier e le denunce prodotte da Altrabenevento a dicembre 2014, a marzo e a giugno del 2015, sempre relativi al servizio di mensa scolastica e magari accertare se sono stati “perseguitati” pure le dipendenti della Ristorò e i bambini che hanno dovuto utilizzare quel servizio.
Mi auguro che le indagini possano anche accertare come venivano prodotti i pasti per i malati mentali e gli anziani e perché la ASL non aveva assunto provvedimenti fino all’ennesimo dossier di Altrabenevento e della “Rete sociale”.
Intanto, Altrabenevento, autonomamente, cercherà di capire pure come funzionano le gare di appalto per le mense scolastiche nel Sannio, come funziona il sistema dei controlli, quali accordi raggiungono le ditte per assicurarsi il servizio, perché all’Ospedale Rummo la fornitura è prorogata da tempo e magari da dove arrivano i pasti per i degenti della casa di cura Villa Margherita.
Per Altrabenevento- Gabriele Corona