ATTENZIONE: La pubblicazione degli articoli continua sul sito www.altrabeneventopossibile.it
You Are Here: Home » Lotta al malaffare » Mensa, nuovo bando con vecchi errori ed ulteriori illegittimità.

Mensa, nuovo bando con vecchi errori ed ulteriori illegittimità.

Stampa questo articolo Stampa questo articolo

Peggiora il servizio, compromessi l’occupazione e il tempo pieno nelle scuole.

Comunicato stampa del 15 febbraio 2016

Il Dirigente del Settore Servizi al Cittadino, l’avvocato Angelo Mancini, ha dato avvio alla nuova gara negoziata per affidare il servizio di mensa scolastica dal 1 marzo al 31 maggio del 2016.

Colpisce innanzitutto che nel Capitolato di Appalto il costo previsto per ogni singolo pasto scende da €4,30 dell’ultima a gara a €4, pur essendo uguali i menù e le schede nutrizionali. È evidente che l’amministrazione guidata da Fausto Pepe non punta a migliorare il servizio, ma solo a ridurre i costi a suo carico. Anche questa gara prevede offerte al massimo ribasso, contrariamente a quanto stabilito da varie leggi, che per le mense scolastiche impongono il sistema dell’offerta economica più vantaggiosa per garantire una maggiore qualità del servizio.

Il numero dei pasti continua a scendere, erano 1600 nell’anno scolastico 2014/2015, ne furono previsti 1250 nella gara di agosto del 2015 e adesso vengono ulteriormente ridotti a 850, cioè la metà di quelli iniziali. E’ chiaro che l’amministrazione comunale non punta affatto a recuperare la fiducia dei cittadini verso questo fondamentale servizio, ma intende semplicemente risparmiare sulla spesa che peraltro è già prevista in bilancio.

Non si preoccupano a Palazzo Mosti se la riduzione dei pasti comporta licenziamenti dei dipendenti che lavorano in mensa oppure se il “tempo pieno” nelle scuole diventa ancora più incerto. Sarebbe interessante sapere che cosa ne pensano di questi inevitabili conseguenze Cgil Cisl e Uil che non hanno speso una parola per denunciare la gravissima sospensione di 15 dipendenti, considerati infedeli perché si sono rifiutati di nascondere le violazioni contrattuali della cooperativa Quadrelle 2001. I sindacati confederali sono intervenuti solo perché preoccupati per possibili cambi di sede degli insegnanti in caso di riduzione dei bambini iscritti al tempo pieno.

Il nuovo Capitolato di Appalto e il Disciplinare di Gara prevedono anche altre due differenze significative rispetto alle gare precedenti: la ditta non deve essere in possesso di Scia sanitaria accettata per il centro di cottura (come previsto ad ottobre scorso), ma deve solo indicare il numero di protocollo della richiesta; cambia, ma solo formalmente, il tempo di invaschettamento dei pasti e di consegna alle scuole, oggetto di contestazioni per accertate violazioni da parte della Quadrelle 2001.

Il Comune avrebbe dovuto, come annunciato più volte, ristrutturare il proprio centro di cottura di Capodimonte, ma non lo ha fatto e quindi il nuovo bando prevede, ancora una volta, che le ditte interessate devono avere la disponibilità di tali strutture “ad una distanza tale dalla sede delle scuole che permetta la consegna dei pasti entro 90 minuti dalla fine della cottura”. Come accerterà il Comune se i centri di cottura hanno effettivamente questo requisito? Basterà la “parola” delle ditte oppure Mancini lo valuterà costringendole a simulare il servizio per cronometrare i tempi?

Di certo sono diventati ancora più incerti le modalità di consegna. Ad esempio alle scuole elementari i pasti devono arrivare “entro le ore 13,15”, ma non si spiega a cominciare da quando. Pertanto i pasti potrebbero essere invaschettati dalle ore 9,30 e consegnati a scuola alle 11,00, dopo i 90 minuti previsti, ma consumati alle 13, quindi dopo 3 o 4 ore dalla cottura, come adesso, ma con le nuove norme questi tempi non costituirebbero violazioni.

Insomma le nuove regole sono ancora più confuse ed incerte delle precedenti e quindi determineranno ulteriore contenzioso che magari porterà all’annullamento anche di questa gara. Di conseguenza, sembra proprio che il Comune si muova in modo che la Quadrelle 2001, in affari con la Ristorò, possa continuare a svolgere questo servizio in ogni caso. Infatti, se non dovesse vincere il ricorso al TAR per aggiudicarsi l’appalto per cinque anni, sarà probabilmente autorizzata a prorogare il servizio attuale in attesa di nuova ennesima gara. Il Comune di Benevento è davvero così impreparato rispetto a queste gare d’appalto, oppure l’accoppiata Ristorò-Quadrelle 2001 è veramente insostituibile?

Il presidente – Gabriele Corona

Condividi su:
  • Twitter
  • Facebook

© Altrabenevento

Scroll to top