ATTENZIONE: La pubblicazione degli articoli continua sul sito www.altrabeneventopossibile.it
You Are Here: Home » Lotta al malaffare » La gara per la mensa scolastica è illegittima. La legge 221 del 2015 vieta il criterio del “massimo ribasso” ed impone “l’offerta migliorativa”.

La gara per la mensa scolastica è illegittima. La legge 221 del 2015 vieta il criterio del “massimo ribasso” ed impone “l’offerta migliorativa”.

Stampa questo articolo Stampa questo articolo

Comunicato stampa del 17 febbraio 2016

Altrabenevento diffida il dirigente Angelo Mancini e il sindaco, Fausto Pepe.

Per il tormentato servizio di mensa scolastica il Comune di Benevento si ostina a procedere con gare di appalto contorte e facilmente impugnabili al punto che ha dovuto annullare quella di agosto scorso mentre l’ultima è oggetto di ricorsi al TAR. Due giorni fa, sul sito dell’Ente sono stati pubblicati il Capitolato e il Disciplinare della nuova gara negoziata che però prevede ancora una volta, il criterio del “massimo ribasso” quello che ha consentito alla cooperativa Quadrelle 2001 di aggiudicarsi il servizio per € 2,89 a pasto.

Si tratta di un prezzo che non può garantire il costo del lavoro, gli oneri per la sicurezza, il fitto del centro di cottura Ristorò, le spese di trasporto, le utenze e l’acquisto delle derrate alimentari secondo le indicazioni della nutrizionista. I due euro e ottantanove centesimi sono una chiara “offerta anomala” che la cooperativa Quadrelle 2001 non può sostenere ed infatti non ha pagato gli stipendi e i contributi per gran parte dei dipendenti e addirittura ne ha sospesi 15 “dal soldo e dal servizio” perché non graditi in quanto testimoni scomodi di quanto accade in cucina.

E’ necessario, pertanto, che l’amministrazione comunale stabilisca innanzitutto un prezzo equo per garantire la qualità della mensa scolastica e poi rifaccia la gara con il criterio della “offerta più vantaggiosa” che prevede l’affidamento del servizio alla ditta che per il costo stabilito o per un ribasso accettabile, offra maggiore qualità dei prodotti e migliore organizzazione aziendale (sistema di trasporto, maggiore qualità delle vaschette e delle posate, la più alta percentuale di prodotti biologici e a “chilometri zero” migliore trattamento del personale).

A tal fine, Altrabenevento, ha inviato questa mattina un invito-diffida al dirigente del Settore Servizi al Cittadino, Angelo Mancini e al sindaco Fausto Pepe, affinché sia annullata la gara in corso, regolata dal Capitolato e dal Disciplinare pubblicati sul sito del Comune il 15 febbraio, perché “la procedura concorsuale regolata dai suddetti atti risulta indetta in aperta violazione delle norme di cui alla Legge 221 del 2015 entrata in vigore lo scorso 2 febbraio, che al’art.18 prevede l’obbligo di adozione, negli appalti pubblici per forniture e negli affidamenti di servizi, di criteri ambientali minimi previsti dai Decreti Ministeriali già vigenti; che per la ristorazione collettiva i criteri ambientali minimi sono previsti dal Decreto del Ministero dell’Ambiente del 25/07/2011; che il suddetto decreto indica, tra i criteri minimi, quale forma di aggiudicazione quella dell’offerta economicamente più vantaggiosa; che anche le Linee Guida della Ristorazione scolastica emanate dall’ANCI nel settembre 2015 indicano il suddetto criterio quale adempimento dell’obbligo di riferimento ai criteri ambientali per gli acquisti pubblici; che anche il Presidente dell’ANAC Raffaele Cantone di recente ha affermato che la forma di aggiudicazione delle gare di appalto delle mense scolastiche deve essere quella dell’offerta economicamente più vantaggiosa, al fine di assicurare la qualità del servizio”.

Il presidente Gabriele Corona

Condividi su:
  • Twitter
  • Facebook

© Altrabenevento

Scroll to top