Accertata da marzo 2016 la dispersione di fibre di amianto davanti alle cucine della mensa. Conferenza stampa.
Stampa questo articoloConferenza stampa di Altrabenevento del 25 gennaio 2016.
Accertata a marzo 2015 la dispersione di fibre di amianto davanti alle cucine della mensa scolastica, ma nessuno ha avvisato i lavoratori e i genitori dei bambini.
Altrabenevento chiede la sospensione del servizio.
Si sapeva da marzo scorso che nel tetto del centro di cottura della mensa scolastica c’è l’amianto. La struttura non è integra ed infatti le fibre sono state trovate anche davanti all’ingresso delle cucine. È questo uno dei punti salienti della conferenza stampa tenuta questa mattina dal presidente di Altrabenevento, Gabriele Corona, a Ponte Valentino dinanzi al capannone della Ristorò, oggi in uso alla cooperativa Quadrelle 2001.
Corona ha consegnato ai giornalisti copia degli esami effettuati a marzo 2015 da un laboratorio privato incaricato dalla società della famiglia Barretta – Porcelli, dai quali risultava la dispersione di fibre di amianto. Nessuno è stato mai avvisato del pericolo, né i lavoratori, né gli utenti del servizio.
Il dubbio fondato che il tetto contenesse amianto era stato già espresso il 16 gennaio 2015 dall’Asl che il 22 luglio scorso ha scritto all’ARPAC per sollecitare gli accertamenti.
“È incredibile – ha dichiarato Corona – che le autorità preposte sanno da oltre un anno della presenza di amianto e non hanno fatto niente per evitare che i dipendenti e gli utenti fossero esposti a rischio”.
Nel corso della conferenza stampa, Altrabenevento ha mostrato ai giornalisti anche l’area confinante con le cucine, utilizzata fino al 2005 per la produzione di fitofarmaci da zolfo. Il minerale è rimasto ammucchiato alle intemperie, tra rifiuti vari, per anni per essere poi rimosso solo a gennaio 2015 a seguito delle denunce di Altrabenevento.
I giornalisti hanno potuto constatare che l’area è tuttora sporca a dimostrazione che nessuna bonifica è mai stata effettuata, con il rischio che le polveri di zolfo potrebbero ancora contaminare le cucine. Infine, Gabriele Corona ha consegnato i documenti che dimostrano la “campagna di disinformazione” orchestrata dalla cooperativa Quadrelle 2001 ed alimentata da un gruppo definitosi “altri genitori”. Questi, che tuttora rimangono in gran parte anonimi, accompagnati da una mamma-avvocato, dopo avere incontrato il direttore della mensa Domenico Perrone, hanno diffuso presunti verbali e report con i quali hanno attestato che il servizio mensa si svolge regolarmente, che non vi sono fibre di amianto nella struttura e che l’area interessata dalla presenza di zolfo è stata bonificata. Le informazioni sono state fornite anche ad una dirigente scolastica che, evidentemente senza verificare la fondatezza delle notizie ricevute, ha addirittura fatto affiggere in bacheca e pubblicato sul sito della scuola una nota con la quale attesta che gli esami sulla presenza di amianto hanno dato “esito negativo”.
Evidentemente, come mostrano i documenti, non è così: il tetto è composto da cemento amianto e le fibre del pericoloso materiale sono già disperse all’esterno delle cucine. Corona ha concluso la conferenza stampa chiedendo al Comune di Benevento di sospendere il servizio e di spiegare come mai è stata autorizzato l’uso di quel capannone per cucinare i pasti per i bambini, pur avendo ricevuto dalla Asl, con una lettera del 22 luglio scorso, il sollecito per ulteriori accertamenti.