Le colpe del Comune di Benevento che non tutela l’ambiente urbano.
Stampa questo articoloI riflettori della XXII Edizione Nazionale di Legambiente sull’Ecosistema urbano – che si è svolta oggi nella nostra città – non debbono ingannare i cittadini di Benevento sulle responsabilità dell’Amministrazione Comunale, che in questi anni non ha in alcun modo tutelato l’ambiente urbano e l’agroecosistema di Benevento.
L’ecosistema urbano non può essere infatti valutato compiutamente a prescindere dalle condizioni del territorio sul quale insiste. Le recenti ondate di piena provenienti in maggior misura dal Fiume Tammaro hanno dimostrato ancora una volta che l’abitato di Benevento è senza dubbio ancora notevolmente esposto al rischio idraulico, pur avendo a disposizione ai fini della propria sicurezza un Piano Stralcio delle Alluvioni approvato dall’Autorità di bacino fin dal 2001. L’amministrazione Comunale ha volutamente ignorato, nonostante le denunce di Altrabenevento e le ingiunzioni dell’Autorità di bacino, le norme imposte da tale Piano, ribadite successivamente anche dal decreto emesso dalla Autorità Ambientale della Regione Campania. Così è stato approvato il Piano Urbanistico Comunale che prevede opere pubbliche in aree protette proprio dalle norme dell’Autorità di Bacino per il rischio idrogeologico e dal Piano Territoriale Regionale per la tutela ambientale. La pessima gestione del territorio da parte del Comune è dimostrata dall’aver previsto il depuratore nella zona di Sant’Angelo a Piesco che, se fosse stato già realizzato, sarebbe stato travolto dall’ondata di piena, causando anche un grave inquinamento con lo sversamento di liquami nel Calore.
Eppure il Sindaco Pepe e l’Assessore all’Ambiente Castiello continuano a prevedere, come se niente fosse successo, la costruzione del depuratore in quell’area alluvionale , posto su un lato dell’unica pista ciclabile a disposizione dei cittadini. E quindi, dopo essere stata salvata da un massiccio inquinamento elettromagnetico, grazie all’impegno di associazioni e comitati di cittadini, la pista ciclopedonale verrebbe sconvolta anche dalla fognatura di adduzione al depuratore stesso e deturpata dall’impianto di depurazione posto in un luogo pregevole dal punto di vista paesaggistico. L’amministrazione Pepe giunta alla fine del secondo mandato continua a negare nei fatti che il comune di Benevento ha da tempo la potenzialità di impianti di depurazione per circa 80.000 abitanti, sufficienti con poca spesa a far rientrare la città nei parametri della sostenibilità ambientale, oltretutto con la piena osservanza delle prescrizioni dell’Autorità di bacino e senza interventi devastanti per l’ambiente urbano che, ove follemente realizzati, ci farebbero perdere indubbiamente le posizioni finora conquistate.
In definitiva alla Giunta Pepe non basta, per vantare il buon governo del territorio, aver conseguito un grande balzo in avanti nella classifica di Lega Ambiente se poi le scelte di pianificazione ed urbanistiche contrastano con le ovvie previsioni dei Piani sopraordinati, per altro da aggiornare in senso restrittivo. Altrabenevento sostiene da tempo che solo una seria messa in sicurezza del territorio può garantire la qualità dell’ecosistema territoriale ed urbano, come affermato stamane anche dagli studiosi di Legambiente alla presenza di Sindaco ed assessori che, ci auguriamo, mettano in pratica le lezioni del convegno.
Benevento 4 dicembre 2015
per Altrabenevento- Vincenzo Fioretti, Alessandra Sandrucci