I genitori di San Filippo attaccano Moschella e la Commissione Mensa, “Il Capitolato di appalto non garantisce un buon servizio”
Stampa questo articoloIeri dopo varie insistenze e proteste è stato pubblicato sul sito del Comune il Capitolato d’appalto per la mensa scolastica con relative schede tecniche.
Leggiamo, tra l’altro, che è prevista una riduzione del numero dei pasti rispetto a quelli degli ultimi due anni, e quindi contrariamente a quanto dichiarato dal sindaco, l’amministrazione è consapevole di non essere in grado di recuperare la fiducia persa. Non ha capito però, che se il servizio non convince, quest’anno i pasti si ridurranno ancora di più. Forse il comune è contento perché risparmia ma di certo sarà chiaro che lo ha fatto perché la scelto di non rendere un servizio idoneo.
Nel capitolato si prevede che il centro di cottura può essere distante 45 minuti dalle scuole e se questo da un lato ci conforta poiché forse consente a più ditte di partecipare alla gara, dall’altro ci preoccupa perché questo significa che i pasti potrebbero essere preparati e messi nelle vaschette, anche due ore prima non garantendo così più la freschezza del cibo. E’ stata bocciata la nostra richiesta di scelta della ditta con una gara con l’offerta migliorativa, una gara cioè che tenga conto della qualità del prodotto, del Km 0 dei prodotti sanniti. Non è stato previsto da subito lo scodellamento dei pasti che invece è necessario per garantire la qualità dei pasti.
Leggendo attentamente le numerose schede tecniche, tra spiegazioni di proteine, grassi, etc etc notiamo che addirittura sono previste le verdure surgelate che invece finora erano vietate.
Questo Capitolato, a quanto sembra, è il frutto di una serie di incontri del Dirigente Moschella con la nutrizionista Pedà e i componenti della Commissione Mensa e cioè rappresentanti dei docenti e dei genitori di tutte le scuole .
Noi genitori della scuola San Filippo riteniamo di avere il diritto di sapere:
1. Chi ha stabilito che il costo dei menù ammonta a € 5,00 al ribasso? Lo ha concordato la Pedà con il dirigente Moschella?
1- Nelle 300 schede tecniche dei pasti si parla dell’utilizzo di prodotti biologici, a KM 0, ma solo in modo generico . E’previsto anche che la ditta è obbligata a scegliere prodotti di qualità ma senza indicare esattamente quali sono.
2- Perché la Commissione mensa non ha imposto già a marzo scorso l’inizio dei lavori nelle scuole per lo scodellamento?
3- Adesso si prevede che la nuova ditta dovrebbe prima utilizzare per il primo anno il centro di cottura proprio per l’invaschettamento e poi effettuare lavori per adeguare le scuole e il centro di cottura comunale, ma con quali soldi? E’ credibile che una ditta con 600-700 pasti al giorno pagati meno di 5 euro possa garantire la qualità prevista dai menù e dalle schede e poi finanziare lavori a strutture comunali? Come farà a guadagnare tanto?
4- Perché nel Capitolato non sono indicate le competenze per i controlli a scadenze ridotte, cioè meno di “un mese” come previsto dal Capitolato. Perché non sono previste le schede di valutazione nelle scuole?
5- Perché la Commissione non ha preteso che tutti i dati e documenti relativi alla mensa, compreso etichette ed atti di acquisto dei prodotti, siano pubblicati sul sito del comune proprio per poterne verificare la qualità?
6- Perché la Commissione non ha organizzato una assemblea pubblica aperta a tutti i genitori interessati, prima di dare pareri a nome di mille famiglie?
7- La Commissione ha chiesto che sia ridotto il ticket a carico delle famiglie a compensazione dei disagi subiti lo scorso anno?
Il comitato dei genitori S. Filippo