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Il L@P Asilo 31 pagasse il fitto con i 50.000 euro ricevuti dal Comune

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Altrabenevento – Comunicato stampa del 7 aprile 2012

Gli occupanti dell’ex asilo di via Firenze, protestano vivacemente perché il Comune gli avrebbe chiesto, improvvisamente, di versare un fitto di 1.500 euro al mese, compreso i costi per acqua ed energia elettrica. Naturalmente sulla stampa locale fioccano comunicati di solidarietà o di indignazione, ma anche richieste di spiegazioni che finora non sono state raccolte dagli interessati. I fratelli Daniela e Pasquale Basile, animatori delle attività che si svolgono nella struttura, stanno facendo un po’ di confusione per teorizzare, secondo convenienza, la necessità di difendere la legalità e i diritti di tutti, o al contrario, la possibilità di derogare a questi principi attraverso una “trattativa politica” che dovrebbe consentire di eludere le norme sul pagamento del canone per l’uso di beni pubblici in concessione.

Sulla necessità della trattativa politica è intervenuto anche l’ex assessore ai Lavori Pubblici del Comune di Benevento, Aldo Damiano, mentre gli amministratori competenti preferiscono, come al solito, parlare politichese. Il sindaco, Fausto Pepe, l’assessore alle Finanze e al Patrimonio, Cosimo Lepore e l’assessore ai Servizi Sociali, Luigi Scarinzi, rilasciano smozzicate dichiarazioni a qualche organo di stampa, dimenticando che hanno il dovere, non la facoltà, di utilizzare la “comunicazione istituzionale” cioè di emettere formali comunicati stampa, per spiegare i fatti e rendere noti i documenti.

Proviamo a fare un po’ di chiarezza per costringere le parti in causa a raccontare tutta la verità, non solo quella che conviene (sperando che non ci sia ancora qualcuno che invece di entrare nel merito di quanto riferiamo, si preoccupa di chiedere come facciamo a saperlo).

I fratelli Basile hanno sostenuto di aver firmato, nel 2010, con il sindaco una convenzione per l’uso gratuito dell’ex asilo al fine di svolgervi le varie attività dei gruppi che occupano la struttura. A sostegno di questa tesi hanno fornito alla stampa la copia dell’atto, che però, non è una convenzione, ma solo un “Protocollo di intesa” tra il Comune di Benevento e la Cooperativa Sociale no Profit R.A.P.P.S.S. (Rete Autorganizzazione Popolare Precari Scuola Sannita). Nella “Clausole finali” del documento si legge “copia conforme dell’originale verrà inviata all’Ufficio Patrimonio per la redazione del relativo contratto tenendo conto di tutti gli sgravi fiscali previsti per le associazioni senza scopo di lucro”. Era chiaro, quindi, che a quel Protocollo di Intesa doveva far seguito un contratto che avrebbe stabilito l’ammontare del fitto, seppure scontato. L’ufficio Patrimonio ha determinato il canone ridotto del 40% a giugno del 2011 ed ha invitato la cooperativa a sottoscrivere il contratto consegnando la lettera direttamente nelle mani di Pasquale Basile a settembre 2011. Non è recente, quindi, la decisione del Comune di pretendere il fitto e la firma del contratto e il L@P Asilo 31 lo sapeva da tempo.

Sempre nel “Protocollo di intesa”, all’articolo “1- Oggetto Sociale” si legge “Il presente accordo ha l’obiettivo di disciplinare le modalità di interazione tra il Comune e la Cooperativa Sociale R.A.P.P.S.S., per la concessione e l’utilizzo del piano primo, con annesso terrazzo, dell’asilo nido di via Firenze per l’attuazione di progetti didattico-educativi e tutto quanto contenuto nello statuto della stessa, conforme agli scopi del Comune di Benevento”.

Quindi, la struttura è stata concessa in uso alla cooperativa di insegnati precari della scuola per le attività educative previste dal loro statuto. E allora, perché è stata utilizzata come sede elettorale della Lista “Benevento in Movimento” che ha sostenuto il candidato sindaco Fausto Pepe? Quella lista, è stata capeggiata da Daniela, Vincenza, Grazia Basile che è anche vice presidente della R.A.P.P.S.S., ma stentiamo a credere che lo Statuto di quella cooperativa possa aver previsto che tutte le attività politiche dei soci, e dei loro familiari, siano da considerare “progetti didattico-educativi”. Eppure, in quella struttura sono state organizzate diverse manifestazioni di Rifondazione Comunista, Brigate della solidarietà, Collettivo Studentesco ed altri movimenti dichiaratamente politici.

Nell’ex asilo si svolge anche l’attività di doposcuola, certamente tra i compiti istituzionali della cooperativa RAPPSS, che i volontari renderebbero in modo del tutto gratuito, come attesta il geologo Vincenzo Portoghese con una toccante lettera aperta al sindaco. Il Comune di Benevento, però, per gli anni 2010 e 2011 ha assegnato a quelle insegnati precarie un finanziamento di 50.000 (cinquantamila euro) proprio per la realizzazione all’interno dell’ex asilo del progetto “SCU.DO.” che vuol dire “SCUOLA DOPO”.

Sempre gli occupanti dell’ex asilo sostengono che le altre attività aperte ai cittadini sono gratuite, ma non sempre è così. Basta controllare il programma di attività.

Alla luce di questi fatti, gli occupanti della struttura devono presentare il rendiconto dei finanziamenti ricevuti e delle attività rese conteggiando le quote pagate dagli utenti; devono pagare il fitto come fanno le altre cooperative sociali e pure i Boy Scouts e devono usare l’ex asilo solo per le attività educative degli insegnati precari. I gruppi politici si trovassero un’altra sede da pagare di tasca, come fanno gli altri partiti, movimenti o liste civiche.

Il Comune di Benevento deve spiegare perché l’ammontare del fitto è stato definito e comunicato, dopo le elezioni amministrative e chi ha concordato con i fratelli Basile che l’ex asilo poteva essere utilizzato anche per le attività politiche.

Il presidente, Gabriele Corona

 

 

 

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Comments (1)

  • Salvatore De Toma

    Le riflessioni di Gabriele Corona sono pienamente condivisibili. La vicenda, vieppiù, mette ancora una volta in risalto la “doppiezza” del sindaco e dell’amministrazione da lui guidata : non credo che tra i Basile e Fausto Pepe ci sia stato in tempi elettorali l’accordo di prevedere un canone di fitto anche perchè il cosiddetto “Protocollo d’intesa” lasciava intendere l’uso gratuito della struttura. Forse i Basile sono caduti nella rete tesa dal primo cittadino di sfruttare il loro impegno in campagna elettorale per poi scaricarli alla prima occasione. E’ evidente che tra i Basile e Pepe non c’è più quel “feeling” che, con grande sorpresa di chi scrive e di tanti altri che avevano creduto nella loro opposizione a quel surrogato di centrosinistra, animò la campagna elettorale ultima scorsa. In conclusione, entrambe le parti hanno effettuato una virata di 360 gradi riscuotendo l’ennesima figuraccia! Ben gli sta!

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