L’Antimafia comincia a riscontrare relazioni e connivenze tra clan malavitosi ed alcuni politici nel Sannio.
Stampa questo articoloBenevento, 9 febbraio 2012
Sanniopress con grande tempestività, ha pubblicato uno stralcio della relazione sullo stato della criminalità organizzata in Italia, per il primo semestre del 2011, inviata dalla Direzione Investigativa Antimafia al Parlamento e resa nota da pochissimi giorni. Nella parte che riguarda Benevento (pagg. 171 e seguenti) la DIA conferma quanto indicato negli anni precedenti, cioè la presenza a Benevento città del clan Sparandeo e di quattro gruppi ad esso collegati, Piscopo, Spina, Taddeo, Nizza. Poi, però, segnala alcune importanti novità.
Innanzitutto l’accertato “rapporto di contiguità criminale esistente tra i clan Sparandeo ed i più qualificati sodalizi casertani” e poi la “verosimile alleanza rilevabile in capo ai clan Sparandeo e Pagnozzi”. Nella parte della relazione relativa alla provincia di Avellino, si legge che il clan Pagnozzi “negli anni grazie ad una particolare propensione a delinquere, partendo da San Martino Valle Caudina sviluppa dinamiche criminali nella contigua cittadina di Montesarchio, in alcune aree del casertano, ove ha rafforzato l’alleanza con i casalesi della famiglia Schiavone, fino a giungere alla città di Roma dove beneficia di solidi contatti stabiliti con altri gruppi camorristici della Capitale”
La Direzione Investigativa Antimafia, sempre a proposito dei Pagnozzi e la loro influenza in Valle Caudina, segnala come “paradigmatica la vicenda giudiziaria che il 12 maggio 2011, ha portato all’arresto di diciannove indagati, tra i quali il Sindaco e l’assessore ai Lavori Pubblici di Montesarchio, con l’accusa di aver usufruito del sostegno elettorale della camorra per le consultazioni amministrative comunali tenutesi il 25 e il 26 maggio 2003”. Come si ricorderà il Tribunale del Riesame ha ritenuto che non vi fossero gli estremi per la misura restrittiva per il sindaco Antonio Izzo il quale però, nonostante partecipi attivamente alle iniziative di associazioni per la Legalità, rimane indagato dalla Direzione Distrettuale Antimafia per collusioni con la camorra.
E’ comunque la prima volta che la DIA segnala il rapporto tra clan e uomini politici nel Sannio.
Infine, la Direzione Investigativa Antimafia riferisce al Parlamento della vicinanza tra il clan Nizza, operante soprattutto al Rione Libertà di Benevento, e il clan degli scissionisti di Secondigliano. E’ anche questa una interessante segnalazione perché, come più volte riferito da Altrabenevento, uno dei reggenti del clan Amato-Pagano, detto degli scissionisti, arrestato a Napoli nel 2009, è stato assiduo frequentatore di Benevento dove vanta ancora rapporti di amicizia molto stretti. Sono convinto che adesso il procuratore Antimafia, Federico Cafiero de Raho, che da qualche anno segue personalmente le indagini sui fenomeni malavitosi a Benevento, saprà individuare anche i legami politici che consentono ai clan locali e ai loro referenti napoletani e casertani, di agire praticamente indisturbati in questa città.
Il presidente – Gabriele Corona
Biagio Osvaldo Severini
Relazione ed articolo illuminanti.
Biagio Severini